Credo che la cosa più semplice da fare sia attaccarsi ad ogni singola persona come se non ne esistessero miliardi come lei, in fondo sotto sotto tutti siamo uguali, si diversi nel fisico e a volte anche nel carattere, ma tutti dentro hanno lo stesso marchio, tutti nascono uguali ma soltanto vivendo uno sviluppa una personalità differente. In questi giorni però siete tutti uguali, aria piena di smog che mi fa tossire e non riesco a capire cosa vi accomuna tutti; alla fine nessuno tra di voi si conoscere, però c'è qualcosa che vi unisce e vi rende tutti uguali. Cambiare è nel senso della vita, ma voi non cambierete mai ne sono più che convinta.
Sono qui nella mia stanza ascoltando una melodia con parole rattristanti, le ascolto e guardo fuori... piove, piove e piove ancora e sento quella voglia di fuggire via da tutto questo, di scappare allontanandomi sempre di più da questa me che anche sforzandomi non riconosco più. Piccoli esseri mi osservano dalla mia scrivania è disordinata come non mai in questo periodo e anche quando mi obbligo a metterla in ordine dopo pochi giorni torna sempre al punto di partenza come se la mia vita seguisse un circolo vizioso amaro da mandare giù. Ma vado avanti e sento la piggia picchiettare dolcemente sul tetto di questa casa che piano piano invecchia ma che lascia nel cuore ricordi impossibili da sopprimere. Lascio andare l'inquetudine e sorrido a questa me che armoniosamente sta rinascendo dall'amarezza.
Sei stato e sei il sogno irrealizzabile realizzato, l'obbiettivo non raggiungibile raggiunto, l'amore impossibile conquistato, il traguardo inafferrabile afferrato.
Sono un soldato e mi vergogno di me stesso, scruto l'orizzonte e noto che l'oceano non è altro che una distesa di fuoco ed il cielo che mi sovrasta è ancora una volta celato nel buio.
Mi guardo attorno e nella spiaggia sul quale sono, altro non vedo che barche, che giungendo sul litorale con i loro soldati reggono tra le braccia, come se fossero bambini, le loro armi; che solo vederle annientano l'esistenza di chiunque provi alterigia.
Nascosto non oso impugnare nessun arma, ma la patria mi impone di agire e portare la pace; pace che non credo possa esserci ne prima e ne dopo; ormai qui sul fronte la mia salvezza e quella di tanta altra gente la vedo lontana è pressoché improbabile, come la luna fra la terra o un oasi nel bel mezzo di un deserto.
Verso lacrime per ciò di cattivo e crudele sta accadendo su questo mondo, scruto ancora il cielo, invano cerco un fascio di luce, ma perfino il sole prova vergogna nel notare tutta quella sofferenza, a tal punto che anche il suo sorriso abbiamo cancellato.
Ciò che mi rimane è continuare a piangere, e sperare che almeno un angelo scenda dal cielo e possa non compiere un miracolo ma almeno esaudire un mio piccolo desiderio. Da padre di famiglia non desidero nient'altro che: poter dare un bacio alla donna che tanto amo e regalare una carezza ai miei figli, ancora una volta per l'ultima volta...
Stiamo per diventare genitori allora prevalerà le nostre imperfezioni si mostrerà le nostre capacità di domare l'egoismo universale mi trovo sulla cima dell'arcobaleno - qui dentro è la speranza di sicuro c'insegnerà i nostri figli a fare i bravi in questo mondo dove l'amore e cosi poco, cosi svalutato.
Verranno a prenderci su stelle cadenti dall'oscurità della terra. Non sentiremo nessun grido. Le mamme andranno avanti camminando in silenzio. Andremo come ombre nel deserto senza sole né arena bollente. Ci saranno oasi di tenerezza con bimbi giocando contenti. Verranno a prenderci su stelle cadenti in un giorno fuori calendario scritto con lettere decifrabili per occhi aperti alla speranza. Saremo tutti maturi quella sera dipinta di rosa senza stelle. Continueremo il nostro viaggio stringendoci per mano... Non ci sono strade, non più leggi, tutti sappiamo il cammino tutti cantiamo sorridendo. Il cavaliere arriva, non parla osserva in silenzio. La processione si ferma: "Siamo quelli della Terra". È finita la speranza maturata nel tempo.