Poesie personali


Scritta da: Valeriu D. Ganea
in Poesie (Poesie personali)

Ho paura

Orizzonti
frammentati
strisce e sabbia fine
corrono verso di me

Il mio motore interno funziona
con una miscela
di gas dorato e di desideri a pezzettini
e lascia dietro
nell'aria
un fumo viola

Il mio motore è vecchio
a due tempi
un tempo nel presente
l'altro pronto al futuro prossimo
imminente

Ho paura che fra un attimo rimarrò a piedi e
orizzonti frammentati
strisce e sabbia fine
corrono insieme con me.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Apocalisse

    Verranno a prenderci su stelle cadenti
    dall'oscurità della terra.
    Non sentiremo nessun grido.
    Le mamme andranno avanti
    camminando in silenzio.
    Andremo come ombre nel deserto
    senza sole né arena bollente.
    Ci saranno oasi di tenerezza
    con bimbi giocando contenti.
    Verranno a prenderci su stelle cadenti
    in un giorno fuori calendario
    scritto con lettere decifrabili
    per occhi aperti alla speranza.
    Saremo tutti maturi quella sera
    dipinta di rosa senza stelle.
    Continueremo il nostro viaggio
    stringendoci per mano...
    Non ci sono strade, non più leggi,
    tutti sappiamo il cammino
    tutti cantiamo sorridendo.
    Il cavaliere arriva, non parla
    osserva in silenzio.
    La processione si ferma:
    "Siamo quelli della Terra".
    È finita la speranza
    maturata nel tempo.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Erano motori a manioca gli operai
      sotto il sole dell'Africa schiava.
      Tagliavano canna con macete di ferro,
      corpi vestiti di nero e di stenti.

      Li ricordo venuti dall'inferno:
      mani callose per guadagnare il pane
      senza moglie e senza figli
      con un pezzo di pane di banana.

      Erano i contrattati di Guruwe, Ile,
      Maganja, Derre e Morrumbala:
      terre con miti, storie e leggende
      lasciate dietro vicino al focolare.

      Erano motori a manioca gli operai
      nella fabbrica di zucchero di Luabo.
      Lo Zambesi lavava le loro ferite
      camminando lento verso il mare.

      Quanti motori sono stati spenti
      in questo cimitero senza croci.
      Oggi restano le gride insepolte
      all'ombra d'un mango senza volto.
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        Scritta da: Emy Coratti
        in Poesie (Poesie personali)

        Che cosa non farei... per te

        Che cosa non farei... per te
        che cosa non dire... per aiutare te
        Salirei su un monte se tu me lo chiederai
        e griderei al vento che ho te
        Volerei più in alto di un gabbiano se lo vuoi
        sarei un pagliaccio solo per farti ridere un po'
        soltanto per vedere quel sorriso negli occhi tuoi
        e per aprirti il cuore amico mio
        che in ogni istante è triste
        e troppo stanco per lottare ormai
        Aiutare te è come se aiuto anche me
        se ti amo io... amo me
        io lotterei insieme a te come una tigre
        e sfiderei il mondo...
        Che cosa non farei... per te
        che cosa non direi... per aiutare te
        Così bisogna lottare per non morire sai
        così bisogna dimenticare
        il passato e poi
        il dolore e i rimpianti
        che ci hanno accompagnato nella vita e poi
        andare avanti e immaginare che...
        che la vità è bella e non si deve sciupar
        se non la sciupi tu...
        non lo farò nemmeno io
        se sei felice tu...
        ci provo anch'io
        anche se non sarà la stessa vita
        e insieme a te...
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          in Poesie (Poesie personali)

          Insisto nel ricercarti ma non sei a due passi

          Insisto nel ricercarti
          ma non sei a due passi
          perché codesta assenza assenzio
          lama affilata che fende e affonda
          che imperterrita, disumana
          non arresta il suo moto!
          Dov'è la bramata tua bocca?
          Non ritrovo le tue mani
          non vedo i tuoi occhi fanciulli
          su di me appuntarsi addolcitati
          volteggia come un rapace
          la tristezza sul cuore ombrato
          presto vorace sarà su di me
          stremato solo e indifeso!
          Mi afferreranno inclemente
          i suoi artigli al venir meno
          delle poche forze che oppongo
          e non potrò neppure più gridare:
          secca è la gola, immobili le labbra
          per aver tanto nel silenzio diffuso
          invocato a gran voce il tuo nome!
          Vivere così non è impresa da poco:
          è come spaccare pietre al sole
          privati di un sorso d'acqua
          ritornare a sera nella propria cella
          senza luci e confidare
          che un muro poi ti ascolti!
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            Scritta da: Valeria Valentini
            in Poesie (Poesie personali)
            La delicatezza
            Sensualità
            Dolcezza
            L'emozione di essere un tutt'uno
            lo sguardo,
            che ti contempla
            e tu ti perdi in lui...
            Nel rumore dei suoi battiti
            che incorniciano quel momento
            in cui il suo cuore, lo senti,
            è tuo.
            Ma rimane sempre
            la sfrenata voglia
            di prenderlo e portarlo via con te.
            La felicità di sentirti amata
            ripaga tutte le sofferenze...
            La gioia di essere guardata in quel modo
            Ti appaga di qualsiasi piacere...
            Il sapore dei suoi baci
            ti riempie il gusto della vita
            E tu zitta e tremante
            ascolti ciò che dentro di te
            sta urlando:
            "ti amo amore mio".
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              Scritta da: Alessandro Bonfanti
              in Poesie (Poesie personali)

              Mie ali

              Questa è una piccola poesia
              per ringraziare le mie ali più grandi.
              Con voi ho sorvolato le foreste dell'anima,
              con voi ho planato sopra il lago del cuore,
              con voi mi sono librato sopra le alte vette della felicità,
              senza di voi sarei rimasto a terra.
              Ora chiedetemi di volare in altri cieli,
              su altre distese,
              verso nuovi orizzonti
              ma non chiedetemi mai
              di rinunciare al vostro respiro
              perché è la cosa più bella che la vita mi ha dato.
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                in Poesie (Poesie personali)

                L'amore è morto all'alba

                L'amore è morto all'alba
                di un caldo giorno di gennaio
                lo stesso giorno ch'io
                vivo venni al mondo,
                nessuno venga al corteo funebre:
                il cuore non vuole condoglianze
                lacrime non vedreste
                negli occhi miei prosciugati
                al chiudersi della bara;
                chi pure fu lo seppellirò
                senza una croce a segno
                nel cimitero del bene perduto
                e nessuno saprà poi dove è sepolto
                poiché non vuole né fiori né ceri.
                Oggi chi folle l'assassinò
                braccato dai levrieri della sua coscienza
                impune ancora vaga orgogliosa
                arretrando il sorriso dal ricordo.
                Le lusinghe del suo corpo
                e le bugie della sua mente
                già affila per ammazzare ancora
                l'allocco uomo che è di turno.
                Commemori una targa ricordo
                i suoi misfatti nel viale dell'amore:
                vi passerà viva e rinsavita
                forse un giorno e sarà morta.
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                  Scritta da: Cleonice Parisi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Cammina nel tuo nulla

                  Non aver paura del tuo nulla,
                  esso ti apparirà come una spiaggia incalpestata, laddove invece regna l'essenza del tutto.

                  Comprendi il vero messaggio celato nel suo silenzio,
                  il tuo mondo ti chiama,
                  entra ad appartenere alla vita,
                  calpesta la tua spiaggia.

                  Ricorda non esiste vita,
                  laddove non vi è il coraggio di viverla.

                  Prendi tra le mani le redini del tuo esistere,
                  lo Spiacevole sarà dietro alla tua porta,
                  sino a quando non avrai camminato.

                  Cammina nel tuo nulla,
                  scrivi nel tuo libro del vivere,
                  lascia una traccia del tuo esistere,
                  e potrai dire d'aver vissuto davvero.
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