Dolore muto al passare del tempo. Sordo non sente conforto alcuno al mio cuore appassito. Mille parole, mille lacrime, mille rimpianti, mille silenzi, mille giorni non sono bastati a comprare il tuo amore. In un angolo aspetterò. Aspetterò l'imminente arrivo di chi invece riuscirà. Ed allora imparerò dai miei sbagli. Imparerò da quei pomeriggi passati assieme soli. Imparerò da quelle serate trascorse in compagnia d'altri quando a me bastava la sola tua presenza. Imparerò delle tue paure nascoste e da esse avrò risposte ai miei dubbi insistenti. Imparerò che ancora t'amo come un cane bastonato che vive per poter conoscer carezza. T'amo d'un amore sincero privo di menzogne. T'amo le labbra. T'amo ogni singola linea del tuo viso. T'amo le mani che stringevo nelle mie. T'amo l'ingenuità. T'amo l'incertezza che mi ha fatto volare. T'amo il sorriso. T'amo gli occhi tuoi dal colore incerto, in cui credevo di veder ciò che speravo di poter.
Soffro di un dolore cieco ad alcuna speranza. Un dolore rimasto ignorante del significato d'esser amato. T'amo.
Non piangere, sorridi se troverai le forze indifeso amico... Guarderò dritto nei tuoi occhi fino a trovare il tuo dolore e lenirlo. Condividerò con te il passo stanco verso un sentiero difficile da percorrere, seguirò il tuo sguardo melanconico inondato di luce fioca, cambierò il buio con il sole per ogni lacrima scesa sul tuo viso, asciugandola col mio calore strappandola dall'infinito inverno che ti logora... Siamo così: come un frutto acerbo e poi maturo, come un giorno di festa e una notte in tempesta. Non piangere, sorridi se troverai le forze amico mio! Guarderò dritto nei tuoi occhi fino a farti carpire che per ogni lacrima scesa sul tuo viso, è il frutto acerbo che matura e quando questo accadrà, ovunque tu sarai e in qualsiasi momento io sarò li per coglierlo...
Non allungare troppo lo sguardo nel lontano orizzonte, cerca attraverso i tuoi passi l'elisir della vita, il quadrifoglio del vivere è già nel tuo giardino, cerca e sentirai la sua luce chiamarti per nome, perché la fortuna è di chi respira, sorride e coltiva i propri sogni.
Coltiva il tuo quadrifoglio, semina la tua esistenza, la luce cerca la luce, preparati ad accogliere la tua fortuna, non sarà un unico seme a farti sorridere ma l'insieme di mille e più fioriture.
Accumula la tua rabbia, e usa la sua forza per seminare ancora, le promesse del vivere non saranno vane, ti fu detto: "Avrai la vita".
E la vita ti sarà consegnata dalle tue stesse mani, non esiste al vivere maggiore traguardo da raggiungere, e tu lo toccherai, trasforma lo scoramento in forza e la tua rabbia in caparbietà.
Semina, solo così la tua vita vedrà fiorire i suoi fiori, il sole è alto semina.
L'immensità stanotte è passata di qua, e mi ha sfiorato. Mi ha sussurrato qualcosa e io non l'ho capita... ma sono sicuro che era qualcosa di prezioso. Le stelle luccicano ed io mi rassereno. La notte mi parla, mi invita ad essere leggero, a volare in altre notti più gioiose e miti dove l'immensità è più sconfinata e nitida e le parole sussurrate saranno chiare... ed io le capirò.
Vorrei essere una farfalla per volare li da te ed entrare nella tua stanza per guardarti dormire come una dolce bimba Starti accanto e dimostrarti il mio amore con un solo abbraccio Vorrei poter leggere nel pensiero nel tuo pensiero per sapere cosa pensi di me per sapere quello che la tua bocca si ostina a non dire Notti chiuso nella mia stanza penso questo e spero tutto ciò un giorno diventi realtà e allora finalmente potrò stringerti far le mie braccia e col cuore in mano dirti finalmente: Ti Amo!
Chiuso come un uovo era quel giorno di un uomo triste seduto sulla panchina guardando il treno passare nella nebbia Non sapeva come sfamare il silenzio posato sulle mani fredde d'inverno.
Ascoltava le foglie cadute per terra raccontare la favola della vita: è bello guardare gli uomini dal ramo passare, gridare, ridere e cantare!
Le lacrime non le vedevamo cadere erano degli altri, perché sapere? Adesso sì ci bagnano senza parlare ci accartocciamo per farle germinare.
Era un uomo seduto sulla panchina con la testa stretta fra le mani. Ero io, eri tu, era l'altro? Certamente aspettava il domani.
Era ancora agosto quella sera perduta sotto gli occhi di una piazza spagnola, dove il calore sbocciava in una rosa appesa al cappello di donne in amore. Nei bar si beveva e gridava: "Dos de calamares y una caña" La gente entrava e usciva guardando la luna nel bicchiere di birra. Due occhi smarriti masticavano vuoto sul pavimento pieno di rifiuti. Era ancora agosto quella sera spagnola all'ombra di una mantilla bianca vestita da baturra e senza nome. La ricordo passare insieme a un piccione sotto quegli archi antichi e calce nuova. Non so chi era, non so dove andasse. Portava il cuore e un fiore in quella danza notturna. La notte è giovane - diceva - il corpo è jota. Andiamo... Il ritornello era sempre quello. La notte passava senza rancore. È ancora agosto quella sera spagnola su corde di chitarra e una notte in fiore.
I romantici hanno rotto la ragione in un angolo d'ombra e d'amore. Andavano i musici dietro greggi senza pastore e poco rumore. Non è morto il cuore dietro i cannoni, è rimasto in silenzio appeso all'edera di un giardino secolare senza padrone. I romantici hanno rotto la ragione sulla facciata di un edificio nuovo. Sono rimasti per strada i poeti atterriti da un uragano di parole. Sono morti i miti sentimenti sono risorte le grida di passione. Dove sono i romantici di ieri e gli innamorati di sempre? È sbocciato nell'angolo un fiore è il bacio d'un poeta romantico caduto da un vecchio balcone. I romantici hanno rotto la ragione chiudendola in una palla di vetro di un mondo malato di passioni. Prendila rompila, dentro ci troverai il tuo cuore.
Stanco ma non vinto è l'uomo addolorato dalle sue sconfitte, egli saprà convogliare la forza del suo dolore per migliorare la sua esistenza. E quando gli invidieranno la sua grande terra, mostrerà al vivere le sue profonde piaghe.
Non è fortunato l'uomo saggio, ha solo visto laddove tu non hai ancora guardato.
Non è diverso l'uomo che vive, ha solo percorso più velocemente la strada che ora tu stai intraprendendo.
Non è generoso l'uomo che ti sorride, vive semplicemente il suo esistere.
Non è un buon ascoltatore l'uomo vero, ha solo riconosciuto la vita nei passi del suo prossimo.
La vita non è lontana da dove guardi, osserva con gli occhi del cuore e la riconoscerai in te.
La Fede In passato ti ho pregato in passato in te ho creduto, ti ho cercato ma non trovato. Ora con nostalgia ti penso in te vorrei consolarmi, ma ti cerco senza trovarti mi chiedo se ci sei o se sei non sola una favola.