in Poesie (Poesie personali)
Il tempo
Ti racconterò
degli amori di un'ora
amori distratti
senza promesse
che il tempo smentisce
senza gelosie
che il tempo sopisce
senza bugie
che il tempo
non crede
e che poi
il tempo immodesto
racconta.
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Ti racconterò
degli amori di un'ora
amori distratti
senza promesse
che il tempo smentisce
senza gelosie
che il tempo sopisce
senza bugie
che il tempo
non crede
e che poi
il tempo immodesto
racconta.
C'è sempre un dolore nella vita:
uno sguardo appeso a una finestra,
una lacrima negli occhi d'una bimba,
un uccello ferito da uno sparo,
una madre che ha perso suo figlio!
C'è sempre una speranza nel mattino:
una rosa è nata nel giardino,
un buco d'ozono è sparito,
il vecchio ha il cuore d'un bimbo,
il cancro è già stato vinto !
C'è sempre un'opportunità nella sera:
ritornare sui propri cammini,
scoprire l'Ulisse del futuro,
la Beatrice dei propri sogni,
il Paradiso di amori perduti.
C'è sempre un domani maturo:
un bimbo fatto uomo,
una bimba diventata madre,
gli animali padroni dei boschi,
la Terra culla della Libertà.
Era un uomo o un'ombra nel vento
quella voce appesa sull'albero rotto
piena di silenzi di luna mattutina
quando l'anima è ancora bambina?
Era forse la pioggia perduta nel cielo
dopo una notte passata all'aperto
con un cane in cerca d'un padrone
e il padrone in cerca di se stesso?
Sono certo che era qualcuno, solo,
con gli occhi pieni di tristezza,
con le mani aperte verso il cielo
e piedi ben poggiati sulla terra.
Era la voce che si sente nella notte,
il sospiro delle cose amate a stento,
il passo lento d'un uomo maturo
cercando nel bosco una violetta.
Si rompono i gridi domenicali
nei silenzi delle ore opache:
il cuore incontra la memoria
fossilizzata in orme di ricordi.
Non ci sono ventagli senza volti
né uomini mutilati di guerra;
ci sono voli fatti tristezza
su muri di graffiti vecchi.
Passano le ombre settimanali
su testate di giornali rotti:
le notizie sono cavalli alati
in recipiente di terracotta.
Si rompono anche le maschere
appese su muri a stucchi bianchi,
restano gli occhi del domani
su queste mani del passato.
Una voce canta sotto il cipresso,
un vecchio batte il suo bastone
su un'ombra non più sua
ma forse nostra fatta futuro.
Cosa sono se non il testimone di una
inane abulia che riduce, assecondata,
le forze, alitando sui tizzoni che nel
braciere cullano il dono fumante del
calore che annebbia il ricordo di te
restituendo audace l'accosto lì, ove
sentinelle silenti, di grigio rivestite,
altro non riposano che indossate
vesti e certo, non scoraggiano, nella
loro fissità il leggero muoversi della
foglia decidua affidata all'aria.
Tempo imprecisato fino all'atteso contatto:
adagiarsi sopra un morbido ciuffo d'erba
umida.
Trovare nel suo paziente abbraccio: cura.
Nel suo essere prossima altra ragione che
l'accoglienza.
Sperimentare in quel preciso istante la modestia
del rumore del mare contenuto nella conchiglia.
Un semplice, naturale, leggero, incontro. Incapace
di purificare le acque. Ma capace…di raggiungere
la profondità. Come un masso consegnato al mare.
A mezzanotte le ricordanze vagano
caro dolore lontano
presenti figure garbate
e sognare un po'
rammarico di troppi pochi approdi
un ardire mai detto.
Mi hai
mai amato?
Non ho visto indugi
nei tuoi occhi di rete
ne tremori incerti
sulle tue mani nascoste
nemmeno un sospiro doloroso
dalle tue labbra mute.
Mi hai
mai amato?
Di sorrisi, carezze, parole
a chi ho regalato
i miei veri
10. 585 giorni e notti
e quanti troppi perché
sono rimasti perché.
Oggi è sereno
la luce mi abbaglia
qualche nuvola in cielo
il sole si staglia
la gioia mi invade
penso all'amore
forse perché...
c'è un sereno interiore.
Ruberò un uomo, so che c'è
nel disegno naturale
di vagheggi veri.
Che mi accompagni d'inverno
quando i pomeriggi sono grigi
lungo gli argini umidi.
Aspettare nel punto più alto
scelto solo per me
la nascita di una sola alba.
Prima cospargere di petali
il mio letto.
Rinventarmi piccina
col buio annunciato
al telefono buonanotte.
Ai piedi di un camino fervido
da solo, sappia
leggere le mie poesie.
Qualche volta
mi porti un fiore.
Saper ridere insieme
e insieme lasciarci
ai cari silenzi.
io corro
tu fuggi
mi fermo
tu aspetti
ti piglio
mi scappi
ti vedo lontana
ti sogno vicina
ed infine la certezza è...
una vita d'amarezza.