Poesie personali


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie personali)

La nostra stella

non va mai a ninna...
anche se diventa invisibile
resta accesa per noi...
tornerà tutte le notti,
e anche quando sarà offuscata
tu saprai,
ed io saprò,
che da qualche parte,
anche dietro la più
cupa e immensa delle nubi nel cielo,
stà brillando di luce
propria pensando a noi...
a noi che
oramai la conosciamo
e in eterno la penseremo...
sei un angelo!
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    in Poesie (Poesie personali)
    Destino strano, avverso,
    a me nemico ed incomprensibile
    del perché e del come
    io debba sempre incontrare o intravedere il tuo sguardo ed i tuoi occhi
    che cercano ma non più me...
    vanno oltre...
    e questo tuo cercare
    per arrivare dove già so
    accresce in me la rabbia e la consapevolezza
    del tuo rifiuto
    della importanza che a me non hai mai dato.
    Con la stessa leggerezza
    con il quale
    il tuo sguardo si posa su lei
    così per te
    il mio ricordo è voltato via
    tanto leggero da non sentirne
    il peso e la mancanza,
    rinnegando
    ciò che è stato
    e dimenticando qualcosa da te mai provato
    ma solo imitato.
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      in Poesie (Poesie personali)
      Ci si chiede
      dove ho sbagliato?
      Un motivo non c'è, uno sbaglio nemeno
      provare rimpianto
      per chi? Per cosa? Non si sà
      è solo ciò che si prova,
      di fronte ad una porta chiusa
      senza perché e senza parole
      accontentarsi,
      della solita frase
      "era destino"
      e non sapersi spiegare niente.
      Amare per ricominciare
      ricominciare per vivere
      e morire dentro per aver vissuto...
      questo il mio unico rimpianto.
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        Scritta da: Jutka Csakanyi
        in Poesie (Poesie personali)

        Rimpianto

        Come un risveglio dalla penombra
        sfiorano i sentimenti,
        quelli veri
        il bene e il male
        sconfinano nell'anima
        ed escono rospi e poi rose appassite

        Le parole hanno il confine sulle labbra
        le sensazioni nel corpo
        le emozioni vanno oltre i confini
        e sono senza tempo
        il tempo non dà tempo
        per rimediare agli errori fatti
        una matassa di fili aggrovigliati
        senza avere più la pazienza
        di scioglierli e sceglierli
        i colori della vita

        Cresce l'albero dell'inutile
        ho attaccato ai suoi rami il mio essere
        tormentato e fragile
        la fame per l'amore
        e l'incapacità di amare
        ho confuso il dare
        con il senso dell'avere
        non scindo più la gioia
        dal dolore

        Volevo forti emozioni
        per sentire la vita
        era tutto falso
        accontentarsi della semplicità
        è forse la vera vita.
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          Scritta da: Cristiano Talli
          in Poesie (Poesie personali)

          Sonni agitati

          Di sonni agitati,
          si nutre il mio lato scuro
          e come mendaci gabbiani
          confusi su di un cielo plumbeo,
          affollano le mie notti affamate
          di te.

          E
          la mia mano cieca
          si smarrisce nello spazio freddo e vuoto
          del mio immenso adagio
          e precipita nell'orma del tuo viso,
          fascino dei miei sogni oramai perduti.

          Ugualmente a te
          affido il mio sonno,
          custode dei miei sogni e signora dei miei segreti
          perché tu non perda il sapore delle mie parole
          che le nostre labbra lessero insieme
          al buio sulla mia bocca,
          ed io non dimentichi il tocco del tuo cuore,
          che riempiva la notte con il mio.
          Perché ci siano nuove notti,
          nuovi segreti,
          nuovi sogni.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Silenzio Eterno

            Un tonfo, un urlo,
            e poi silenzio.
            Mi cingo in ginocchio...
            perso nel vuoto
            l'ultimo alito di vita.
            Attonita, estranea, disperata,
            mi guardo intorno:
            non c'è più nulla,
            a terra corpi senza vita,
            mentre sale dal cielo
            il fumo di ultimi
            cumuli di cenere.
            Sono accanto al tuo corpo
            e grido,
            mentre le lacrime
            mi rigano il volto, e
            bagnano le tue mani.
            Con le ultime forze
            rimaste, mi sfiori
            la labbra con le dita...
            altruista più di qualsiasi
            essere umano,
            mi regali gli ultimi
            brividi, l'ultima
            dolce e intensa
            rivelazione del tuo amore.
            Poi lentamente
            cade la tua mano,
            ancora il sangue
            scorre fuori dal
            tuo cuore,
            ancora l'ennesimo
            sussulto,
            poi più nulla.
            Mi sono risvegliata
            dall'incantesimo
            della tua carezza,
            e ti vedo
            come tutti gli altri,
            steso sul terreno,
            fermo, freddo, morto.
            Forse mi hai regalato
            quei momenti per
            evitarmi almeno
            per un istante
            la triste e cruda realtà.
            Batto un pugno
            sul suolo, e poi
            cerco di picchiarti,
            ti do del farabutto e
            grido: -Perché te ne sei andato
            senza di me? Perché mi hai lasciata
            sola? Portami con te!-
            Ma tu non rispondi:
            per la prima volta
            il tuo non è
            un tacere di riflessione...
            è un silenzio eterno.
            Guardo i tuoi occhi,
            ma subito li chiudo:
            voglio ricordare la loro
            intensità, li voglio
            ricordare così com'erano...
            capaci d'imbarazzarmi,
            di farmi sorridere, pensare,
            eccitare.
            Con timore ti poso
            una mano sul
            petto... il vuoto,
            non respiri più...
            Non sentirò più il tuo
            respiro sulla pelle,
            non sentirò più la tua
            mano sul mio corpo,
            non sentirò più
            la tua voce
            che mi rilassava,
            mi desiderava.
            Sfinita
            mi accascio su di te,
            ormai non sento più nulla,
            il mondo intorno a noi
            si è dissolto.
            Chiudo gli occhi
            e vedo ancora noi,
            ma per la prima volta
            felici, uniti, insieme.
            Sento ancora il calore
            e il profumo della
            tua pelle, il tuo cuore
            batte ancora,
            i tuoi occhi mi guardano...
            la tua mano prende la mia
            le mie labbra sfiorano
            le tue...
            sono morta lo so...
            ma non ho sentito dolore,
            adesso sono con te.
            Il mondo è finito,
            la vita non esiste più,
            ma per noi, amore mio,
            è appena cominciata.
            Lontani dall'odio, dall'ipocrisia,
            dall'indifferenza,
            adesso siamo io e te,
            solo noi due,
            per goderci la nostra
            felicità eterna.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              Angelo Nero

              Tu con la tua anima
              disperatamente dannata,
              mi hai incatenata, incantata.
              I tuoi occhi scrutano perversi
              il mondo, e profondamente
              lo vogliono, lo cercano.
              Tu non sei che un angelo,
              un angelo dannato,
              destinato ad una vita lugubre,
              buia, eppure vedi una luce
              che ogni mortale ignora,
              hai aperto una porta
              alla sapienza eterna e vera,
              e per questo condannato e
              forse un giorno ingiustamente...
              giustiziato.
              La tua bocca parla
              di cose proibite, di verità censurate,
              critica le assurdità del mondo.
              Eppure tu non sei che un angelo,
              un angelo destinato ad una vita
              solitaria, lunga e dura come
              rigidi inverni.
              Come gelo, la società,
              su di te s'abbatterà per soffocare
              la tua sete di verità e giustizia,
              chiusi nella loro ignoranza,
              non vorranno vedere, non
              vorranno sentire.
              Eppure tu,
              dolce, dannato, triste angelo,
              non farai che aumentare il calore,
              la passione, che dimorano in te,
              che ti danno una ragione per vivere.
              A volte vorresti che mai
              la tua mente fosse stata illuminata:
              è difficile combattere da soli,
              e piangi nel tuo silenzio,
              e un rosso scarlatto scende sulle
              tue guance.
              Gridi, gridi pietà ad una vita più
              volte rinnegata,
              ma tu sei il prescelto, non sei che
              un portatore di felicità, di serenità.
              Eppure vivi nella disperazione,
              nel tuo dolore, mascherandolo,
              nascondendolo a te stesso,
              vivi le pene dell'inferno,
              solo per portare un po' di pace.
              Ma tu, tu non sei che
              un angelo,
              tu sei innocente,
              ma per il mondo sei il male,
              sei le loro paure, sei le loro
              perversioni, sei ciò che rifiutano.
              E per me, non sei che
              l'amore, la passione, il fuoco,
              la sapienza, la verità,
              sei il mio spirito, la mia anima,
              tu che mi proteggi sotto le tue ali,
              che mi guidi con la tua mano,
              che mi parli con gli occhi,
              tu che sei la mia salvezza,
              tu: il mio angelo nero.
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                Scritta da: Filippo C.
                in Poesie (Poesie personali)
                Io sono l'uomo che divenne donna,
                io sono il caos che divenne ordine,
                io sono la bontà che divenne cattiveria,
                io sono il cielo che divenne terra,
                io sono il fuoco che divenne acqua,
                io sono la spada che divenne fiore,
                io sono tutto che divenne nulla,
                io sono il regalo che divenne il dispetto,
                io sono la vita eterna e la morte,
                io sono il dolore che divenne solievo...
                io sono... l'Amore.
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