in Poesie (Poesie personali)
Ragazza
Corri sempre,
non fermarti mai
perché la tua vita è piena di felicità.
Non fermarti
perché presto donna sarai
e più non correrai.
Ragazza, non fermarti mai.
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Corri sempre,
non fermarti mai
perché la tua vita è piena di felicità.
Non fermarti
perché presto donna sarai
e più non correrai.
Ragazza, non fermarti mai.
Ci sono donne che camminano controvento da una vita...
Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani...
Ci sono donne che cambiano pelle per amore...
Ci sono donne che donano il loro cuore, per poi ritrovarsi a raccattarne i
cocci da sole...
Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima su una spiaggia
al tramonto...
Se ti fermi un istante le puoi sorprendere, mentre lottano contro il proprio istinto...
Mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi
nudi, affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose...
Ci sono donne che chiudono gli occhi, ascoltando una musica lenta,
che rende ancora più salate le loro lacrime...
Ci sono donne che con orgoglio ma con il nodo in gola, rinunciano alla
felicità...
Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi ma così
fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall'amore,
sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre...
Se apri gli occhi un istante le puoi osservare, mentre disseminano briciole
di se stesse lungo il percorso verso quel treno che le porterà via,
mentre urlano la loro rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata
prigione...
mentre sorridono di disperazione a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre...
Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla... perché non troveranno mai
la fine di quel filo...
Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima, sperando che
arrivi qualcuno a scioglierli...
Non fermare il cuore di una donna, niente vale di più.
Non far piangere una donna, ogni lacrima è un po' di lei stessa che se ne va...
Non farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia
e se la vuoi amare, fallo davvero,
con tutto te stesso!
Stringila e proteggila... lotta per lei,
uccidi per lei, piangi con lei, donale il più bel raggio di sole,
ogni giorno tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi,
quella luce è speranza, è amore, è puro spirito. É vento, è la più bella stella di
qualsiasi notte...
Di solo amore è fatta la strada che ci unisce,
di strette forti come forte è il sentimento che ci lega,
di abbagli di luce, come abbagliasti la mia anima
al tuo primo sguardo.
Ti amo e prego di poter vivere
con te, di solo amore, finché Dio vorrà.
non va mai a ninna...
anche se diventa invisibile
resta accesa per noi...
tornerà tutte le notti,
e anche quando sarà offuscata
tu saprai,
ed io saprò,
che da qualche parte,
anche dietro la più
cupa e immensa delle nubi nel cielo,
stà brillando di luce
propria pensando a noi...
a noi che
oramai la conosciamo
e in eterno la penseremo...
sei un angelo!
Destino strano, avverso,
a me nemico ed incomprensibile
del perché e del come
io debba sempre incontrare o intravedere il tuo sguardo ed i tuoi occhi
che cercano ma non più me...
vanno oltre...
e questo tuo cercare
per arrivare dove già so
accresce in me la rabbia e la consapevolezza
del tuo rifiuto
della importanza che a me non hai mai dato.
Con la stessa leggerezza
con il quale
il tuo sguardo si posa su lei
così per te
il mio ricordo è voltato via
tanto leggero da non sentirne
il peso e la mancanza,
rinnegando
ciò che è stato
e dimenticando qualcosa da te mai provato
ma solo imitato.
Ci si chiede
dove ho sbagliato?
Un motivo non c'è, uno sbaglio nemeno
provare rimpianto
per chi? Per cosa? Non si sà
è solo ciò che si prova,
di fronte ad una porta chiusa
senza perché e senza parole
accontentarsi,
della solita frase
"era destino"
e non sapersi spiegare niente.
Amare per ricominciare
ricominciare per vivere
e morire dentro per aver vissuto...
questo il mio unico rimpianto.
Come un risveglio dalla penombra
sfiorano i sentimenti,
quelli veri
il bene e il male
sconfinano nell'anima
ed escono rospi e poi rose appassite
Le parole hanno il confine sulle labbra
le sensazioni nel corpo
le emozioni vanno oltre i confini
e sono senza tempo
il tempo non dà tempo
per rimediare agli errori fatti
una matassa di fili aggrovigliati
senza avere più la pazienza
di scioglierli e sceglierli
i colori della vita
Cresce l'albero dell'inutile
ho attaccato ai suoi rami il mio essere
tormentato e fragile
la fame per l'amore
e l'incapacità di amare
ho confuso il dare
con il senso dell'avere
non scindo più la gioia
dal dolore
Volevo forti emozioni
per sentire la vita
era tutto falso
accontentarsi della semplicità
è forse la vera vita.
Perché,
cercare,
mille
parole;
non c'è bisogno,
di spiegare
niente;
tutto
continua,
tutto continua,
anche domani.
Di sonni agitati,
si nutre il mio lato scuro
e come mendaci gabbiani
confusi su di un cielo plumbeo,
affollano le mie notti affamate
di te.
E
la mia mano cieca
si smarrisce nello spazio freddo e vuoto
del mio immenso adagio
e precipita nell'orma del tuo viso,
fascino dei miei sogni oramai perduti.
Ugualmente a te
affido il mio sonno,
custode dei miei sogni e signora dei miei segreti
perché tu non perda il sapore delle mie parole
che le nostre labbra lessero insieme
al buio sulla mia bocca,
ed io non dimentichi il tocco del tuo cuore,
che riempiva la notte con il mio.
Perché ci siano nuove notti,
nuovi segreti,
nuovi sogni.
Un tonfo, un urlo,
e poi silenzio.
Mi cingo in ginocchio...
perso nel vuoto
l'ultimo alito di vita.
Attonita, estranea, disperata,
mi guardo intorno:
non c'è più nulla,
a terra corpi senza vita,
mentre sale dal cielo
il fumo di ultimi
cumuli di cenere.
Sono accanto al tuo corpo
e grido,
mentre le lacrime
mi rigano il volto, e
bagnano le tue mani.
Con le ultime forze
rimaste, mi sfiori
la labbra con le dita...
altruista più di qualsiasi
essere umano,
mi regali gli ultimi
brividi, l'ultima
dolce e intensa
rivelazione del tuo amore.
Poi lentamente
cade la tua mano,
ancora il sangue
scorre fuori dal
tuo cuore,
ancora l'ennesimo
sussulto,
poi più nulla.
Mi sono risvegliata
dall'incantesimo
della tua carezza,
e ti vedo
come tutti gli altri,
steso sul terreno,
fermo, freddo, morto.
Forse mi hai regalato
quei momenti per
evitarmi almeno
per un istante
la triste e cruda realtà.
Batto un pugno
sul suolo, e poi
cerco di picchiarti,
ti do del farabutto e
grido: -Perché te ne sei andato
senza di me? Perché mi hai lasciata
sola? Portami con te!-
Ma tu non rispondi:
per la prima volta
il tuo non è
un tacere di riflessione...
è un silenzio eterno.
Guardo i tuoi occhi,
ma subito li chiudo:
voglio ricordare la loro
intensità, li voglio
ricordare così com'erano...
capaci d'imbarazzarmi,
di farmi sorridere, pensare,
eccitare.
Con timore ti poso
una mano sul
petto... il vuoto,
non respiri più...
Non sentirò più il tuo
respiro sulla pelle,
non sentirò più la tua
mano sul mio corpo,
non sentirò più
la tua voce
che mi rilassava,
mi desiderava.
Sfinita
mi accascio su di te,
ormai non sento più nulla,
il mondo intorno a noi
si è dissolto.
Chiudo gli occhi
e vedo ancora noi,
ma per la prima volta
felici, uniti, insieme.
Sento ancora il calore
e il profumo della
tua pelle, il tuo cuore
batte ancora,
i tuoi occhi mi guardano...
la tua mano prende la mia
le mie labbra sfiorano
le tue...
sono morta lo so...
ma non ho sentito dolore,
adesso sono con te.
Il mondo è finito,
la vita non esiste più,
ma per noi, amore mio,
è appena cominciata.
Lontani dall'odio, dall'ipocrisia,
dall'indifferenza,
adesso siamo io e te,
solo noi due,
per goderci la nostra
felicità eterna.