Poesie personali


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)

Avvento

Affascinate, cieli, con la vostra purezza
queste notti d'inverno
e siate perfetti!
Volate più vive nel buio di fuoco, silenziose meteore,
e sparite.
Tu, luna, sii lenta a tramontare,
questa è la tua pienezza!

Le quattro bianche strade se ne vanno in silenzio
verso i quattro lati dell'universo stellato.
Il tempo cade, come manna, agli angoli
della terra invernale.

Noi siamo diventati più umili delle rocce,
più attenti delle pazienti colline.

Affascinate con la vostra purezza queste notti di Avvento,
o sante sfere,
mentre le menti, docili come bestie,
stanno vicine, al riparo, nel dolce fieno,
e gli intelletti sono più tranquilli delle greggi che
pascolano alla luce delle stelle.

Oh, versate, cieli il vostro buio e la vostra luce sulle nostre
Solenni vallate;
e tu, viaggia come la Vergine gentile
verso il maestoso tramonto dei pianeti,
o bianca luna piena, silente come Betlemme!
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)

    Mi farai sentire solo... quando te ne andrai

    La tua luce che illumina il mio lenzuolo
    La pagina del tuo libro aperta su un addio
    Le tue ultime parole esplodono nella mia testa
    Le nostre canzoni stonate su pentagrammi dimenticati

    Ho giocato d'azzardo su un tavolo sconosciuto
    Con un mazzo di carte truccato
    La fortuna mi ha voltato le spalle ed è sparita nella follia della vita
    Il mio arcobaleno colorato ti indicherà la strada
    E ci incontreremmo al centro dell'oceano – se lo vorrai
    O su una spiaggia solitaria
    Dove un poeta morente canterà i suoi versi al cielo
    E i suonatori di tamburi intoneranno il loro tam tam per noi

    Ci incontreremmo in un posto qualunque
    Ci incontreremmo al centro delle nostre vite
    E se addio è una parola troppo triste
    Diremmo semplicemente ciao –
    E una girandola di colori esploderà sulle nostre teste

    Ed ora…
    Ora….
    Ricordami da laggiù … dal tuo treno deragliato
    Ricordami dall'alto della tua montagna in fiamme
    Ricordami con un pensiero mentre la luna illumina i tuoi occhi
    Ricordami nel buio della mia notte e nella luce del tuo giorno
    Ricordami nelle tue bufere di neve e nel soffio del tuo vento
    Ricordami come un'onda che si infrange sulla tua spiaggia
    Ricordami con le tue lebbra – con quelle labbra bastarde
    Ricordami nei tuoi sogni sino all'alba di una nuova vita
    Ricordami come tu vuoi
    In questo giorno da dimenticare

    Mi farai sentire solo…quando te ne andrai.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Dipingerò il mio capolavoro nel cielo

      Dipingerò il mio capolavoro nel cielo

      Questa è una storia realmente accaduta a due giovani amanti lungo il confine messicano. Io l'ho vista così

      Dipingerò il mio capolavoro nel cielo
      Sotto la pioggia lungo il confine messicano
      Siamo stati a Manzanillo e abbiamo visitato Puerto Aventuras
      Polvere negli stivali e sudore sotto la fronte
      In un albergo di Rosario mi hai dato il tuo cuore
      Ci siamo separati a Puerto Morales sotto un concerto di stelle cadenti
      la mia valigia di sogni si è aperta lungo la ferrovia per Mexicali
      Le porte del pregiudizio si sono spalancate tra noi
      La vita – dicevi – è bianco o nero
      Io ho imparato che la vita a volte prende e a volte dà
      Ti ricordo in una veste bianca di giglio nel buio che avvolge la valle
      Ombre d'argento sulle grandi pietre degli antichi templi Maya
      Hai improvvisato una danza alla luna
      Ma io ero cieco non vedevo il tuo splendore nell'aria - volteggiare fantasma
      Un menestrello errante disegna cerchi di note col suo tamburello africano
      Raccolgo i miei pensieri e li conservo in un angolo della mente
      Quando tutte le anime si prenderanno per mano
      Il cielo esploderà in una lucida follia colorata
      Se senti un rumore sordo nelle orecchie non avere paura
      Sto solo dipingendo il mio capolavoro nel cielo

      Sono stato all'inferno ed ho incontrato un angelo
      Com'è la morte – ho chiesto
      Invisibile – mi ha risposto
      Nel labirinto dei miei sentimenti sono entrato e uscito infinite volte
      Il giorno è un lungo film muto in bianco e nero
      Il mio cielo piange
      Dopo pochi minuti di sole si trasforma in tempesta
      In quest'aria che respiro c'è odore di morte
      Mi ricordo di Francis Bacon dipingere figure mutilate
      Che sputano un urlo disperato in pezzi di carne lacerata
      Sogno un mondo dove i poeti cantano e i musicisti scrivono
      Su questa curva sulla quale sono sospeso
      Su questa strada che cammino
      Su questa pista che percorro
      Sei volata via sul cavallo di Pablo Ramirez
      Hai accennato ad un pacifico addio e sei uscita dalla mia vita
      Mentre dipingevo il mio capolavoro nel cielo

      La musica alla radio grida musica moderna
      Ho sognato Charlie Parker in piedi – nella notte
      All'angolo di Trafalgar Square
      Mi ha portato da qualche parte e mi ha riportato indietro
      Ho solo bisogno di qualcuno che mi mostri una nuova via di fuga
      Ho bisogno di qualcuno che mi porti lontano dal pensiero di te
      La pioggia racconta lunghe storie
      Se pioverà anche da te allora saprai quanto sto soffrendo
      Mentre cammino per la mia strada e canto la mia canzone al cielo
      Come un giullare di corte ferito
      In attesa di dipingere il mio capolavoro nel cielo

      Ho incontrato una Regina zingara con collane di bronzo al collo
      E un anello d'amore gitano
      Le ho chiesto di raccontarmi qualcosa di te
      Occhi di Perla e Denti di Diamante mi fissa negli occhi e dice
      " in ogni respiro di donna c'è un uomo imprigionato nel suo cuore"
      Le regalo un mazzo di violette
      E scappo via in una nuvola di polvere come un angelo cow-boy
      a cavallo del proprio destino di amante offeso
      Attraverso la pianura con luci di lampi e fragore di tuoni
      Che disegnano ombre lunghe negli abissi del dolore
      Il cielo esplode in poemi di nuda meraviglia
      Sento l'eco delle campane a morte dal campanile della chiesa di San Sebastian
      Un coyote canta un canto di guerra nella notte della mia vita
      Due venti soffiano attorno alla tua casa
      Due piogge battono sul tetto di legno della tua casa
      Due tuoni esplodono nella tua camera da letto
      Due spari rimbombano come il frastuono di un uragano
      Due occhi lucidi sulla porta - sotto la veranda
      In una veste bianca di giglio
      Mi hai detto – Non sei migliore di nessuno e nessuno è migliore di te
      Mi volevi dare le stelle di tutta una notte e i diamanti di tutto il pianeta
      Mi hai promesso un giardino di fiori e sogni da vivere ogni giorno
      Ma io volevo soltanto un tuo dolce bacio amore – solo un tuo dolce bacio
      Ti ho abbracciata forte e ho sentito il tuo cuore battere per me
      Ho visto polvere di stelle nei tuoi occhi da fiaba
      Il tuo mondo di illusioni è crollato come il boato dell'oceano
      Aprimmo le prigioni dei nostri cuori
      E tutti gli uccelli predatori che mangiavano le briciole del nostro amore
      Sono volati via nelle foreste di nuvole piovose
      Non ho più parole per esprimere il mio amore ciarlatano
      Aladino ha spento la sua lampada
      E fiamme pallide disegnano due cuori amanti sulla terra bagnata di pioggia
      La cartomante nasconde le sue cose in casseforti di bugie
      Le navi dei pirati sono ancorate in porti sicuri
      Tutti i suonatori scalzi abbandonano la scena
      Restiamo io e te da soli a celebrare uno spicchio di luna
      E mentre la luce dell'alba comincia a brillare
      Ringrazio Dio perché anche tu ora puoi vedere.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        La mia strada

        È la complicanza che affascina,
        è lo sguardo che intarsia,
        la mia strada sei tu che sbalordisci,
        sei tu che non capisci,
        sei tu che fuggi,
        e dopo dunque torni;
        rammento un poco,
        sporto dal parapetto,
        da cui ammiro il panorama,
        poi cammino solo,
        scivolata via la tua mano,
        nuvole che mi somigliano,
        vento che le porta lontano;
        la mia strada non si traccia,
        può essere solo percorsa,
        fermandosi, tra le pause, ad osservare,
        aspettando un fiore, che sul ciglio, non vuole ancora sbocciare,
        recitando l'ultimo rosario,
        attendendo un poco,
        per poi ancora di nuovo morire;
        peso e leggerezza,
        che mi si oppongono, dilaniando,
        tristezza che è compagna,
        che sfiora le dita,
        rilegge la tua bocca, per ogni volta che l'ho accarezzata.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          Pezzi di ghiaccio

          Gli ultimi pezzi di ghiaccio,
          sciolti tra le scorze d’arancio,
          vorticano con i miei occhi
          che indietro nel tempo li inseguono;
          squillano ancora le voci,
          stesso luogo,
          ma altri momenti;
          immensi rettangoli di vetro
          e strade che scheggiano,
          di là colossi d’ali si librano,
          poi case con chiome di montagne,
          sfumando,
          senza pause,
          questa macchina infernale sovrappone,
          confondendo,
          anche nell’edera abbarbicata,
          pendula e cadente
          su lastre tagliate nel cemento;
          parole sommerse riecheggiano,
          sussurri flebili,
          scivolando dal buio,
          si spengono;
          lì, davanti, seduta,
          nel bruno che luccica,
          i chiari e i rosa
          dipingo distesi a sfiorarmi,
          sognanti gli istanti di nessuno.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Restano solo le mie parole per te

            Hai reso alla mia penna
            la scintilla dell'oblio,
            la cupezza dei momenti
            da tradurre in scritti e graffi,
            con cui io mi dilanio il cuore
            e rigenero i suoi battiti;
            sentimenti scavati dalla risacca,
            che penetra nei più profondi anfratti,
            portati al largo e di lì di nuovo a riva,
            tra le conchiglie capovolte e frantumate,
            assopiti e stanchi,
            tra i riflessi brillanti della luna sulla sabbia;
            scrivo per me
            e leggo per rileggerti,
            per perdermi nell'illusione dei tuoi occhi rapiti,
            della forza del mio pensiero
            che diviene azione di straziante passione,
            catalizzata dalla tua ispirazione,
            estasiato nell'idea d'autodistruzione
            che tanta luce
            non potrà che costringerti
            a distogliere lo sguardo.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)
              Lei
              sarà alta e bella,
              sarà quella che hai sempre sognato,
              l'avrai vista sui calendari o sulle pubblicità dei collant
              l'avrai incontrata di notte,
              nei nebbiosi locali dove a stento respiri,
              o su certi squallidi giornali
              o sulle pagine sgualcite di un libro senza illustrazioni
              e l'avrai posseduta tra le fredde lenzuola,
              sarà lei a tradirti ma sarà lei che vorrai
              ogni notte, ancora

              Lei non ha un cuore, non è mai triste e non ride
              lei non ti parla, non è curiosa,
              non prende mai l'iniziativa,
              lei no, non è vittima di aspettative,
              non ti guarda negli occhi,
              non beve il tuo vino,
              non si riscalda alle fiamme del tuo camino,
              Lei non ama, ma non importa,
              la vorrai anche perché non bussa alla tua porta,
              perché non conosce il tuo numero e non ti chiama
              la vorrai proprio perché lei non ti ama.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)

                Sguardo di donna

                Folta chioma bruna
                ribelle, complicata
                l'anima vissuta, saggia,
                di immagini viste o solo capite,
                di parole che pesano
                pur non dette, non udite ...
                Nel cuore è aperto uno spiraglio
                perché un vento sempre nuovo
                possa soffiare libero,
                vento che gli anni non conta,
                che non solleva polveri di sconfitte,
                ma che veste di coraggio gli errori
                e procede instancabile
                verso un'invisibile meta
                verso una ricerca segreta.

                In un corpo
                che il tempo oltrepassa indenne
                vivo è lo sguardo di donna
                che scava oltre la pelle,
                oltre i profumi e oltre i colori,
                di quelli che la vita propone come attori.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
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                  Saggio è il vento

                  Piccola foglia
                  che ogni soffio di vento scuote forte
                  che ogni terra, umida o arida, accoglie generosa
                  incurante della sua sconosciuta o lontana provenienza

                  Piccolo guscio di noce
                  forte e resistente agli attacchi del tempo
                  e tenero dentro come un fiocco di neve
                  che leggero cade e dagli occhi scompare

                  Dolce il tuo cuore di bimba
                  forte il tuo cuore che arde
                  e nel gelo il calore diffonde
                  e col sole al tramonto si fonde

                  Bella la tua anima nuova
                  belle le emozioni ormai perse nel tempo
                  che imponenti ritornano
                  e ti scuotono con la furia del vento

                  ... e si, è proprio il vento
                  che soffia senza sosta
                  che s'alza per urlare
                  che nessuna cosa al mondo
                  potrà mai impedirti di amare.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Abbracciami abbracciami
                    e stringi fino a quando
                    avrò versato fino all'ultima lacrima
                    e con un lungo respiro riposerò
                    abbandonata fra le tue braccia nude

                    abbracciami
                    e non lasciarmi andare mai
                    finché ogni cosa intorno
                    avrà ripreso il suo colore
                    ed io, riaprendo gli occhi, tornerò a sognare
                    con le tue mani scure fra i capelli

                    abbracciami
                    chiunque tu sia
                    perché il tuo cuore, come il mio,
                    è una sorgente generosa
                    che le sue fluenti acque
                    disperde sulla terra, senza meta ...

                    non è forse una valle che cerchi?

                    Abbracciami, dunque,
                    e non pensare.
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