Albe racchiuse in gocce di rugiada appese a dei petali che seppero rispecchiare il colore del cielo donandogli un po' del suo colore un po' del suo amore.
Albe fiori del mattino fiori della fanciullezza che scivolò via come fosse una goccia d'acqua salata lungo il mio pensare lungo il mio amare albe dolci fiori.
Non mancò d'arrossire quando la sera ed il suo tempo gli passarono accanto come fossero una lieve brezza un delicato e dolce accarezzare come fosse un impalpabile tocco d'una mano che volle per l'ultima volta amarti.
Ascoltare la voce della tua vita Il suono della tua anima così vicina che solo un semplice bisbiglio appare come fosse un urlo lanciato al cielo per farsi sentire.
Ascoltare la voce del mare il dolce incresparsi delle onde la melodia dei pensieri che si accavallano il distendersi dei desideri come fossero ali per riempire il cielo.
Ascoltare l'infinito sospirare di due cuori che bruciano d'amore in una spiaggia isolata sotto un cielo deserto in un solitario desiderarsi come impulsivi amanti che non vogliono attendere la notte per vivere il loro incredibile sogn.
Premete il succo della vita riempite coppe e brindate ad essa!!!! Meglio essre sognatore tra i piu umili con visioni da realizzare che un principe di un popolo senza ne sogni ne desideri!!!!!
Adagiato sono su codesta poltrona e avvolto dai braccioli mi appropinguo a trascrivere questi versi. La mente pensa costantemente mentre scrivon le mani parole diffuse di vari concetti. Proteso sono e assorto di riflesso coi miei pensieri riportati con semplice duttilità. Braccia poggiate su, mano infreddolita che trasporta così leggera una penna che continua imperterrita e con incessante vigorìa.
E capire cosa siamo sarebbe già un bel passo avanti quando di passi indietro se ne fanno tanti e cerchi nello sguardo di una qualunque persona quel calore che solo l' amore dona. Si può stare anche da soli se si riesce ad imparare a guardarsi dentro senza la voglia di scappare, guardare e scoprire per avere poi qualcosa da offrire, non la solita anima che vaga per il mondo avvolta da un malessere profondo, ma un' anima lucente che sa di cosa è fatta e può far del bene a tanta gente non quella che non sa dare dei segni d' affetto, che se rivolti a lei non fanno alcun effetto.
Guarda negli occhi le persone che ami e ascolta i mille richiami, richiami di pace ora che l' hai ottenuta perché hai vissuto delle cose che ti hanno cresciuta, fa crescere anche gli altri con la tua esperienza e vedrai che qualcuno non potrà più viverne senza ; scoprire se stessi e poi la gioia di vivere sapere che con qualcuno tu potrai condividere la tua storia, donando il tuo cuore, ma tutto questo non avviene se dentro non hai l' amore.
I bambini di oggi hanno visto cose che Blade Runner non poteva neppure immaginare. Hanno visto le torri gemelle di Manhattan precipitare nel gorgo dei Pokemon. E hanno visto Dragonball -zeta sventolare un fazzoletto bianco prima di morire, perché un aereo si era infilzato sulla sua testa come il braccio di una croce. E mi domando che razza di uomini saranno quei bambini che hanno subìto allucinazioni così. Delle due l'una: o uomini fantastici, o schiavi. E io scommetto sulla prima. E ho nostalgia del futuro. Anche se io non ci sarò.
In volo o di notte ho visto la solitudine. L'ho vista sulle colline bruciate dell'Italia in fiamme. L'ho vista nelle acque grigie e opache dell'oceano agitato. L'ho vista nelle file di macchine lussuose sfreccianti nella notte sulle highways della California. L'ho vista negli occhi di una donna l'ho vista nei miei occhi, nei bambini abbandonati, nei clochards di Parigi, nella fame in oriente e in occidente. Nella schiena spezzata dei malesi a Singapore, nei cortili terrosi alla periferia di Chicago, negli esuli albanesi ai semafori di Atene. Ma adesso è qui, di fianco a me che guida la mia mano e che ride di me e del mondo che governa in silenzio.
E tutti ci ricorderemo dove eravamo in quel momento. Seduti in macchina a cercar parcheggio, con la testa tra i surgelati a cercar la paella, davanti al computer a cercare la frase giusta. Poi uno squillo di telefonino, e l'amico, il parente, il collega che ti staccano una storia inverosimile di aerei e grattacieli, ma và via, dai, lasciami perdere che oggi è già una giornata difficile, ma lui non ride e dice: ti giuro che è vero. Ricorderemo l'istante passato a cercare in quella voce una qualunque sfumatura di ironia, senza trovarla. Ti giuro che è vero. E non dimenticheremo la prima persona a cui abbiamo telefonato, subito dopo, e nemmeno quel pensiero - immediato, sciocco ma incredibilmente reale - "Dov'è mio figlio? ", i miei figli, la mamma, la fidanzata, domanda inutile, perfino comica, lo capisci subito dopo, ma intanto è scattata - la Storia siamo noi, è solo un verso di una canzone di De Gregori, ma adesso ho capito cosa voleva dire - risvegliarsi con la Storia addosso. Che vertigine.
"Tenisse cent'lire? ", strascicando le parole da una bocca contorta, le palpebre socchiuse e lo sguardo spento, perso nel vuoto e nell'olezzo dei suoi stracci, nel sozzume del suo corpo, cotto dal sole e ferito dal dolore, dalle piaghe che la strada ogni giorno di più muta in solitaria morte. "Amico... tenisse cent'lire? ", lo sguardo basso e la mano tesa a chieder vendetta di una povertà mai voluta, sia d'animo che di monete, quando scrisse con l'ago "Odio la vita" su un muro e cominciò il non ritorno da dove forse mai partì.