Poesie personali


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)
Nella sala d'attesa del cuore
ci sono spade di seta
una luna che copre il contorno dei sogni

e ho occhi come more d'estate
una lacrima persa sull'ultimo amore

e offro fiori ai miraggi
disegnando orme su pagine di sole
cercando spirali di fuoco
nelle aurore appaganti di nuovi giorni da vivere

e riconsegnando a un cielo di stelle
labbra ubriache di vita.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)

    Ricordo di Mia nonna

    Ricordo mia Nonna quando ancora giovane
    mi assisteva premurosa nei giochi di fanciullo.
    Ricordo mia Nonna quando con occhi dolci e
    comprensivi leggeva sul mio viso le ansie di adolescente.
    Ricordo mia Nonna quando ferma ma dolce
    con le sue parole mi riconduceva ad un comportamento riflessivo.
    Ricordo mia Nonna negli anni trascorsi insieme quando
    da sola riusciva a darmi tutto ciò di cui necessitavo.
    Ricordo mia Nonna quando con lo sguardo malinconico
    accompagnava le mie partenze .
    Ricordo mia Nonna nella felice attesa del mio ritorno.
    Ricordo mia Nonna ogni giorno e la sento vicina.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Ultime illusioni

      Quelle parole stonate nell'abisso
      mosse dai fili dell'ipocrisia...
      un calpestio di cavalli
      tuoni
      nel mio sereno
      anticiparono dell'ultimo bacio
      l'amara dolcezza
      sotto gli occhi della luna
      unica luce in tanta oscurità
      Le mie illusioni
      caddero
      ad  acri risposte
      spine del mio fiore
      ed io…di una romantica morte
      avvolto nel vuoto
      mi sentii nel mio autunno
      sotto un tappeto di foglie
      Poi l'addio freddo
      gettò nel fuoco i nostri sogni
      e me vinto…in un vento spinto
      Vita…vita
      com'è crudele questa
      tortura nel guardar il sole
      che nelle nubi grigie s'immerge
      e poi...nella polvere non si trovano
      neppur le nostre impronte.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        Una grande sofferenza umana

        L'essere offeso ed odiato
        da chi più ami ed hai sempre amato,
        e, se son figli, cui hai tutto dato,
        non capire il perché di tal peccato;
        veder pagare affetti e sentimenti
        con il più ingrato dei risentimenti;
        veder scambiare l'amore e tanto bene
        in altrettante sofferenze e pene;
        veder chi ami fuggire solo e lontano,
        in cerca ansiosa di se stesso, inano,
        veder chi fugge rifiutar la mano
        perché il tuo bene svela un dolce arcano;
        e tu soffri da solo e sei distrutto,
        da un grande amore che non dà più frutto.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          Mi Sveglio

          Mi sveglio
          Forse un fruscio
          Forse un rumore
          Forse nulla
          Forse tu

          La tua voce nel buio
          Scivolo verso te
          Ti abbraccio
          Non so che ora sia
          Non ha importanza
          Non ti chiedo perché non dormi
          Non è necessario

          Mi abbandono alle tue labbra
          Alle tue mani
          Ti osservo: sei bella
          Allontano i tuoi capelli
          che mi piovono sul viso
          mi cerchi e mi hai
          inizio ad accarezzarti
          tu non opponi resistenza

          mi sveglio ancora, sai
          ogni notte
          non ti cerco più
          piango un po'

          nemmeno molto
          i grandi singhiozzi sono esauriti
          non ti cerco perché non ci sei
          complementari in tutto… e poi

          io che non riesco a darti il mio corpo
          tu che non puoi darmi il tuo cuore
          io che non ho più la mia anima
          tu che mi rendi il mio amore

          una somma sbagliata
          che non dà risultato
          una corsa che sfinisce, vana

          ti ho chiamata
          forse le mie ultime parole
          le ha dettate il rancore
          non mi riesce di considerarmi un errore
          un senso di colpa
          una fatica
          non è facile liberarsi di te

          forse mi sveglierò anche stanotte
          impedendomi di cercarti
          immaginandoti
          e desiderando che oltre il buio ci sia tu
          mi raccoglierò stretto al tuo fianco
          ad aspettare il mattino
          un altro giorno ancora.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Paola

            Ora che il passo della talpa viene
            alla polvere inquieta del tuo braccio,
            che il riccio scava il tuo pensiero chiuso
            e la mano sprofonda nella diga,
            tesa fra sonno e colpo di tamburo,
            che i vivi seguono la marcia muta
            alla tenera culla di radice
            dove il lampo reclina ed è guanciale
            al tuo grido d'abisso,
            ti sognerò come chi più non vede
            si rannicchia nel fondo della luce
            e chi non ode frana nella notte
            di una piccola musica di pietra.

            Ti sognerò nella cadenza cupa
            dello squillo terribile d'estate,
            filo di tenebra fra due visioni –
            dormiveglia e sorriso.
            E ti ricorderò come un narciso
            chino su un orologio silenzioso
            mentre sorge dal buio del tuo viso
            l'esile giorno delle pulsazioni.
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