Oggi e domani nuovi amici... Foreste di mani ed orchestre di voci... Suoni, colori in chiavi e accordi.
Girasoli vivi che salutano la luce... becchi in cerca d'acqua nelle pozzanghere... frasi uguali tra persone e mai mutate nei secoli...
In tutte le lingue, negli sguardi di persone diverse... sempre uguale pieno d'emozione... si volta pagina, inizia un nuovo amore.
Primavera... è soltanto primavera... ed io la sento arrivare, anche se ancora distante... La sento chiamarmi... lo so perché mi sento più vivo di ieri...
Il mio dire è cielo, il mio fare è musica, l'incanto travolge e manifesta il mio intenso io, né parole, né bui colori. Acqua e luce la mia vita, sole e note il mio respiro, amori travolgenti che rafforzano il mio cuore, solo la musica lo rasserena, lo appaga, lo coccola e lo avvolge in se, un abbraccio che riscalda e che fa dell'uomo un sognatore.
Mancano le ali a questo giorno fatto di irascibili fantasmi: i cavalli nitriscono nel vento, i tetti coprono sogni non detti, le macchine sputano veleni, gli uomini camminano in silenzio.
Mancano i colori della speranza in questa strada povera di odori: le finestre hanno vetri rotti, le porte non hanno chiavistelli, le scale salgono nel vuoto, i bimbi muoiono di tristezza.
Il futuro é appeso a un fucile, la storia non ha più cuore: la donna trascina la vergogna, i vecchi muoiono in silenzio, i giovani parlano coi murales, il sesso é la nuova violenza.
Quando voleremo sui bianchi pegasi uccidendo i vecchi fantasmi? Quando distruggeremo i labirinti di una politica senza morale? Quando l'uomo sarà maturo il mondo avrà le sue ali.
Come ombre scure siamo all'orizzonte Con figure dipinte sopra la fronte Gli occhi sgranati non tengon paura Che l'attacco giunga dall'altura. Un corno si ode in lontananza E va gridando "Inizia la danza!". Suono di spade e guerrieri a terra: Fino la morte combatteremo 'sta guerra! Mai nessuno potrà conquistare Questo villaggio senza pagare Proteggeremo le nostre mogli Con il sangue e la spada snudata Fino a quando non saremo spogli Di ogni vita o qualsiasi fiatata. Cala il sole e con esso la guerra Con l'ultimo attacco che giunge a buon fine; Padroni ancor noi siamo di questa terra Nessuno potrà mai cancellar questo confine Inizian le danze per il lieto fine. Mentre ancor il glorioso corvo Vola sul campo ancor stravolto Volteggian le genti attorno al focolare Con gli occhi socchiusi all'immenso splendore Finché il sole inizia a destare Lo scuro cielo dal suo lungo sopore. Così noi ancor oggi viviamo in questo posto Accogliendo con gioia gli amici Ma respingendo con forza i nemici Che mai potran violare Il nostro Sacro Bosco Dove un tempo splendeva Il nostro luminoso Fuoco.
Ti abbraccio perché non ti vedo che a tentoni, accecato dai tuoi stessi occhi in me conficcati per cui non so se sia mio o tuo questo piangere: amati giorni che non ci hanno ricambiato l'amore e sono una frattura indicibile: i denti stringono un grido, il pugno anche più forte stringe l'indimenticabile carezza che ti davo come una moneta scaduta ... per un amore così breve perché, mio Dio, questa notte eterna e il filo che traluce sulla remota ferrovia d'illuminati treni che ormai corrono nel nulla?
Granuli immensi, l'indaco spazio li sfiora, li cinge. Curve sinuose. Cento, mille. Sazie d'ardore. Assetate. Stordite dal silenzio di un vento lontano.