Vieni con me coloriamo questo vita ho solo pochi colori ma se li uniamo insieme qualcosa di bello ne uscirà... e poi qualcuno come noi da qualche parte ci sarà...
appoggiati a me sono solo anch'io e pensa che domani il mio sole se ne andrà ma non ti preoccupare non ci ha mai abbandonato sa che ce la caviamo prima o poi ritornerà...
Non aver fretta che sia domani guarda quanta notte c'è da colorare quante stelle da spostare ne sono certo in questo cielo azzurro il nostro sole ora sorgerà...
Era un volo ingenuo di bimbo, senza pudore e senza rancore, s'innalzava gonfio e leggero, sospinto dal soffio ardente dell'imprudenza,
hai avuta paura, censurasti le parole ardite dell'incoscienza, contasti i soldi nelle tasche, misurasti il tempo e le distanze, ne hai punito l'arroganza, condannato la stupidità, negato la follia,
l'angelo spogliato, pieno di vergogna, senza la sua bella tunica rossa, confuso, ancora tentò impacciato il suo volo, lottò contro il peso della gravità, cieco per le lacrime che gli oscuravano la vista, sorvolava rasoterra, senza trovare la direzione, senza capire dove stava il calore del sole,
ma ad un tratto sentì lacerarsi la carne in un baleno, cadde violento sul suolo, si toccò, non usciva sangue, sul suo volto non c'erano più lacrime, il dolore non straziava i suoi muscoli, senti il nulla, corse davanti allo specchio, guardò ma non vide niente, perché i sogni, come i demoni, non si riflettono.
Ancora una volta con quello sguardo innocente e crudele bussi alla mia porta, ti impossessi dei miei pensieri, ti nutri del mio sangue, fai battere più forte il mio cuore. Togli forza al mio respiro. Mi sorridi ingenuo, come nulla fosse, mi prendi la mano e mi inviti a danzare di nuovo, mi chiedi abbandono, mi chiedi attenzione, vuoi che ascolti la tua tenera voce narrarmi la fiaba più bella, ancora una volta vuoi che i miei occhi vedano te e che ti ami con tutta me stessa, ma nell'oscurità mi raggiunge l'urlo silenzioso della tua ultima partenza, sanguinano le incomprensibili parole che tentarono di chiarire i perché, Andasti da un'altra parte, ma così sono la vita e la morte, e non c'è nulla da spiegare, e non si possono capire le stelle che disegnano le mie rughe attorno agli occhi, mentre ti sorrido di nuovo, accettando il tuo invito a danzare, e lo farò ancora, fino a che mi girerà la testa, fino a che mi vacilleranno le gambe, fino a che cadrò per terrà e nel riprendere fiato, ad occhi chiusi, senza sapere se ancora mi sarai accanto, ancora una volta ti dirò che t'amo.
Puoi intravedere solo le ombre e sentire il calore della stanza, sentire voci lontane, il riso e il pianto sono solo asettici punti, graffi su un foglio che reagisce alla stessa maniera, non sai cosa sia un urlo o una canzone, ne prendi nota senza emozione, la carta è candida ed imprimi senza giudizi le informazioni. Un battito più forte, un sussulto lontano, ti fanno calcare di più e i colori si delineano nella loro diversità, a tua insaputa, mentri galleggi nella bacinella. È solo una fotografia, la riproduzione di segnali, che assorbi in quell'immenso ovattato spazio vuoto, non conosci il dolore nè la felicità, e poco ti importa se quando accenderanno la luce sarà troppo presto e la foto brucerà o come per magia potrai vedere ciò che hai stampato sul foglio e accorgerti di quanto bianco ancora rimane.
Come brezza sottile mi accompagni nel bosco più fitto, mi accarezzi i capelli e mi dici che sono bella, mi chiami dall'alto con un canto di usignolo, mi fai alzare la testa perché io non dimentichi il sole, mi prendi dai fianchi e mi sollevi con agile forza, affinché il mio sguardo riesca a seguire quel volo libero nel cielo,
e quando la mia mente desidera solo dormire riempi di sogni il mio apatico sonno, attento e presente sconfiggi silenzioso i miei incubi, metti a tacere i miei mostri volteggiando leggero sopra le loro teste,
e mi porgi la mano invitandomi a danzare, mi trascini in una corsa affannata per sconfiggere il tempo dei cattivi pensieri, fino a raggiungere quel prato fiorito cogliere la margherita più bella e infilarmela fra i capelli.
Un filo di voce esce in un sospiro leggero, un alito caldo avvolge la mia pelle, li trattengo in un nuvola d'argento, imprigionando i miei pensieri e le mie parole mentre il tempo, immobile, freme sospeso.
A volte, la vita ci dà... A volte la vita ci toglie A volte ci dona un momento indimenticabile o una persona incancellabile A volte non ci sarà un proseguo e un lieto fine, ma rimarrà la gioia d'aver potuto amare ed essere stati amati, rimarrà, accanto all'inevitabile malinconia, la consapevolezza che se non si possiede nulla... nulla ci viene tolto se ti è stato tolto... C'è stato un momento in cui hai avuto! Allora... gioisco per questo!
Secca e remota al mio passaggio, aspra e folle, la terra mi respira dentro mentre il mattino mi tiene in ostaggio e inonda di luce l'arteficie, inesperto bersaglio, protagonista di questo viaggio.