Geroglifici dipinti d'azzurro estasiano gli occhi dei figli alla croce schizzi disegni d'amore gli scritti dell'anime pure sono solo ricordi e guarda a questa mia terra sempre più infame.
Che notte, quella notte, e che bambole incontrasti in una Chicago in riva al Po che rifletteva colori jazz della tua anima inquieta. Guarda che luna, sorride a bulli e pupe con la tua voce che smeriglia, leviga... incanta. Una Thunderbird rosa, come l'alba del tramonto, la strada distrugge il presente... e noi piccoli eroi dal wisky facile saremo ad ascoltarti nei cieli dei bar, per ritrovarti al fondo di un ricordo.
E noi siamo qui, davanti ad un drago dalle fauci serrate, che divorava operai e oggi sputa dolore, cravatte d'amianto su facce cromate torniscono frasi di circostanza. E noi siamo qui, senza passato e senza presente, davanti a cancelli chiusi come il nostro futuro.
Non importa se hanno deciso di non farti volare verso la gloria prossima orientale. Il tuo nome è scritto a caratteri indelebili nella storia e in noi tutti amanti del bello, che sogniamo urlando rabbia perché non si è avverata l'unica realtà capace di farci sognare.
È sera con gli occhi, con la mente, in te sovrano ed assassino s'addormono i peccati l'infami tuoi pensieri consacrati dei bimbi il corpo dilaniato offeso eviscerato inquisito ripudiato il sacro latte di tua madre quello che hai infangato ma dei figli miei quelli che hai stuprato quale altro Dio dalla croce me li depone.
Sto aspettando nella mia dolce prigione ora che tutto attorno è spento ascoltando suoni oscuri che più non mi danno tempo ma alle due arriva e mi porta al green day side ormai il tempo ha bloccato la sua dimensione.