Scritta da: Rosy Zangala
in Poesie (Poesie personali)
Perdona le mie parole
perdona i miei sorrisi
perdona le mie domande
perdona le mie provocazioni
ma più di tutti ti chiedo:
perdona il mio cuore.
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Perdona le mie parole
perdona i miei sorrisi
perdona le mie domande
perdona le mie provocazioni
ma più di tutti ti chiedo:
perdona il mio cuore.
Anima regale,
eterno bagliore che rinasci
tra le nubi dei miei pensieri
e che dai luce
all'oscurità del mio vuoto,
la tua sublime poesia
risorge sui resti
di questa sorda umanità
e sugli scarti di questa vita
che ha reso muta
la nostra voce interiore.
Forse la pace è chiusa nella noce
di una gola senza più voce:
il sogno ha gli occhi del falco,
la guerra una bandiera bianca
Il tempo è giunto al tramonto,
con l'uomo non c'è più confronto:
i bimbi saltano riempiti di tritolo
in una terra piena di molte croci.
Non ci sono più rose nel giardino
l'ultimo fiore è il tuo bambino:
la luna è sporca di nerofumo
in questo cielo troppo buio.
La speranza è maschera al femminile
in questo mondo troppo maschile.
Laviamoci la faccia con la luce
racchiusa nel labirinto del futuro.
Mi sono addormentato
come un bambino
Avevo lei nel cuore
e tanta pace.
Autostima è saper sperimentare
il vuoto non solo il pieno,
il silenzio non solo il rumore,
la tristezza non solo l'euforia,
il dolore non solo la gioia.
Picchiasti alla mia porta
e ti lasciai entrare nel labirinto del mio ego,
sciogliesti il ghiaccio delle mie pareti
e ne facesti azzurro mare agitato.
Ti lasciai coltivare i fiori di quel giardino
dove, oggi, il mio occhio può
andare laddove la ragione si perde.
Era ieri
forse oggi
mai domani
le tue mani
i miei sogni
il calore
il tuo odore
forse ieri
sarà migliore
del domani
senza amore.
Non conosco i colori.
È grigio,
tutto si sfuma nei colori del fumo.
Soprano nel silenzio.
Giostra che non diverte,
il cuore è leso.
Vergogna e disdegno
per il debole passo.
Posa le armi regina
lascia che i colori mi accechino.
Dormi. La polvere del tuo sogno si spande nel mio. Mi avvolge pellegrino zucchero semolato, ed il seguito sei tu, mio universo di saccarosio e dolcezze... solo tu crocchia della mia rapsodia mi riconosci, mi riconosci e lì ti attraverso, sei tu buco mio... ozono.
Barocco il letto
dove le membra cheti
ed io in te nel grembo
fantastico e maestro
puro nello stile
m'insinuo
rinascimentale.