Poesie personali


Scritta da: Nadia OOO
in Poesie (Poesie personali)

Danza di fuoco

Mi trascino
in punta di piedi
dove emergono
le mie parole
dove mi abbandono
nell'incanto
di danze carnali
dove i tuoi occhi
seguono i miei movimenti
nel sfiorarti
nel toccarti
preparandoti
al mio tocco
si! Preparare
la tua anima
e la tua pelle
al mio fuoco

Io... forza ribelle
di un fuoco che arde
dove tu... non puoi domarmi
sono il più maestoso
dei tuoi fuochi
dove tu stesso
brucerai
nel desiderio
di avermi
anche solo per un'istante.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Massimiliano Diana
    in Poesie (Poesie personali)
    Nano che vieni giù dai tuoi monti,
    che alle spalle hai lasciato i tuoi ponti.
    Ora ti attende una vita di guerra e di morte,
    devi combattere per la tua consorte.
    L'ascia è impaziente, vuole tagliare,
    Goblin e Orchi vuole ammazzare.
    Sono potenti, cattivi e pur tanti,
    Se ti colpiscon difficilmente la scampi.
    Ma con coraggio ti difenderai,
    tanti onori in cotal modo otterrai.
    Se finirai con onore combattendo,
    La tua gente ti adorerà piangendo.
    Tanto è d'obbligo nella vita la morte,
    a tutti quanti verrà cotal sorte.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Marcella Colaci
      in Poesie (Poesie personali)

      Nella notte

      Nella notte la luna si affaccia
      dai contorni dei balconi.
      L'ultime ali si stringono in nidi.
      L'albero ferma la chioma
      quando il vento va altrove.
      Il tram sosta non fa
      l'ultima corsa ha il vuoto.
      Ultimo il gatto che sfugge
      all'amore che fa capolino
      fra le lenzuola dorate
      pronte dal mattino.
      Nella notte la sosta è consentita
      anche per quel vagabondo che
      all'angolo silenzioso vacilla
      non vede più il mondo.
      Nella notte la luna si specchia
      su di un prato composto.
      Solo il sibilo del bruco
      che diventa farfalla
      fa diventare la notte
      ancora divina.
      Spera di colorare
      al risveglio
      come una fata turchina.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: SalvoJohn
        in Poesie (Poesie personali)

        Caro Riccardo

        "Dante Alighier, s'io son buon begolardo..."
        Prendo la penna e scrivo a te, Riccardo.

        Sei colto, tu conosci Dante e Cecco,
        Apri le orecchie e chiudi bene il becco...

        Oggi ti sfido a singolar tenzone,
        e forse poi ti scrivo una canzone...

        Scrivo, come un giullare, un canzoniere,
        Dicendo delle cose veritiere...

        Tu credi a questo Dio, caro Riccardo,
        È un idolo pagan falso e bugiardo.

        Santi ormai non ce n'è su questa terra,
        e a chi vuol fare il santo io faccio guerra...

        Questo tuo caro santo è innamorato...
        Dimmi: sta dando addio al celibato?

        Sposato avea Madonna Povertà...
        Viveva sol facendo carità...

        Non è facil l'amore a un missionario,
        Anche se spesso va in un seminario...

        Forse è un santo un po' particolare...
        Aiuta tutti e non sa cosa fare...

        Forse lui sta facendo un lebbrosario...
        Prego per te e dico il mio rosario...

        Un rosario di preci, auguri e motti,
        che poi farò cantar a Jovanotti...

        Lui dice che fa tutto a fin di bene...
        Tante donne per lui soffron le pene...

        Soffrii anch'io le pene dell'inferno,
        Ma infine mi aiutò il Padre Eterno.

        Mi disse un giorno un vecchio sacerdote
        "Se cerchi santi, torni a mani vuote".

        Io giravo, perché cercavo un santo...
        Volevo far sentire a lui il mio canto...

        Il canto di una madre disperata...
        Sembravo la Madonna Addolorata.

        Ma questo santo sempre mi sfuggiva...
        Si nascondeva, ma io fui giuliva
        quando alla fin con lui riuscii a parlare
        gli dissi cose per lui tanto amare...

        I veri santi non temono una donna
        anche se ha i pantaloni e non la gonna.

        Lui dice di aiutar troppe persone!
        Sfido anche lui a singolar tenzone!

        Dì al tuo idol, Riccardo, che mi scriva,
        Anche se io sono una donna schiva.

        Mi scriva lui, di getto, una canzone,
        la canterà di sera al mio balcone...

        Riccardo, ciao, per ora chiudo il canto.
        Tu và a baciare i piedi a questo santo.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: SalvoJohn
          in Poesie (Poesie personali)

          A Tita

          Nel periodo più triste della mia vita,
          conobbi una donna meravigliosa, Tita...

          per un anno patii le pene dell'inferno,
          però pregavo sempre il Padreterno...

          Un malfattore voleva rubarmi mia figlia,
          una ragazza che è una meraviglia...

          Piantavo rose bianche per mia figlia,
          le amava tanto,
          le odoravo quando lei non c'era,
          sbocciavano perché era primavera...

          portavo le mie rose alla Madonna,
          bagnandole col pianto di una donna...

          di una donna triste, di una donna affranta...
          di rose bianche era piena la mia pianta...

          La Madonna capiva il dolore di una madre,
          e mi esaudì dal Cielo il Nostro Padre...

          Dalla mia rosa ora è nata una rosellina...
          ora è felice la mia rosa,
          è stata forte la sua mamma...
          Dio, Ti ringrazio, ora scherzo con Tita...
          Le dico ora: la mia sofferenza mi ha reso ancor più buona...

          Già prima operavo nel volontariato,
          con Tita tutto si è moltiplicato...

          Riccardo Rossi tu esalti un uomo,
          ti vorrei presentare questa donna,
          Tita è meravigliosa...
          si adopera per tutti,
          aiuta tutti ma in silenzio,
          non fa mai l'eroina,
          anche se soffre,
          mette in pratica sempre quello che Gesù dice nel Vangelo...

          non sappia la tua destra...
          nel fare il bene ora è la mia maestra.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Rosy Zangala
            in Poesie (Poesie personali)
            Ho conosciuto la caparbietà nella vita
            Ho usato la caparbietà nella vita
            Cosa vuol dire e cosa comporta l'essere caparbi?
            Vuol dire essere tenaci, essere ostinati, cocciuti, portare le proprie idee in giro, lottare per le proprie opinioni e viverle fino in fondo.
            Comporta, l'essere a volte ammirati per la forza che metti in quello che fai e a volte essere criticati in un mondo che vuole farti essere solo un clone.
            E sapete cosa succede quando si incontrano due caparbi o meglio definiti teste dure?
            Tante risate miste a tante incomprensioni
            Tanti sorrisi misti a tanti momenti cupi
            Insomma:
            una viva confusione.
            Vota la poesia: Commenta