Poesie personali


Scritta da: Rosa Di Lernia
in Poesie (Poesie personali)
Lei è sé stessa
non possiede la bellezza che attira lo sguardo
ama vestirsi con semplicità
i suoi capelli sono parte di lei non un accessorio
da mostrare
ma lei è unica non ha ciò che puoi trovare in tante
amala per il suo arrossire quando sei accanto a lei
del suo nascondere il viso quando si sente di troppo
del suo stringersi le braccia quando ha freddo
della sua dolcezza quando ti guarda
del suo sorriso che le viene spontaneo quando le parli
del perdersi nei suoi pensieri quando si rifugia nel suo angolo
della sua allegria quando ha voglia di ridere e scherzare
della sua risata contagiosa come quella di una bimba
amala soprattutto nei momenti in cui i fantasmi si affacciano
e il velo della tristezza l'avvolge
amala e cura le sue ferite che nessuno ha mai curato
non sarà facile
lei non è abituata all'amore di un uomo
avrà paura di crederci ma quando ci crederà
saprà darti l'amore più di chiunque altra donna.
Composta domenica 30 novembre 2014
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    Scritta da: Sandra Piogia
    in Poesie (Poesie personali)
    La poesia, che cosa è?
    Rugiada che lava il cuore
    vento che porta via la cenere
    di fuochi spenti nell'anima.
    E tu che leggi,
    tu lo sai che cosa è la poesia?
    Ma sì, la poesia sei tu.
    Potrai farne uno straccio,
    ma resteranno segni di te
    di quel che vivi o di quel che senti.
    Tu vivi e respiri la tua poesia,
    altri deridono ogni attimo
    abbandonato sui fogli sgualciti
    che forse non rileggerai...
    e tu stesso sai che la tua poesia
    è un angolo di cielo che
    un giorno raggiungerai.
    Ombra a sfumature della tua essenza...
    non obbligato a rincorrere
    chi non ne ascolta la melodia
    tu intento e scaltro
    intoni un canto che metta d'accordo
    mente e anima...
    perché essi siano in armonia.
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Migrazioni

      Sui sentieri battuti dal vento
      riposano le colline, sul fianco delle case,
      e sui sassi ghiandaie confondono le piume
      col cielo autunnale che si tinge come piombo.

      Scorrono a fiumi i colori dei campi, dal treno in corsa verso il meriggiare,
      si sciolgono come rombi d'aria attraverso il vetro,
      e all'orizzonte si fondono in un filo azzurro
      su cui si muovono punti neri di pennello
      stemperati sulla tela,
      sono gli uccelli che iniziano a migrare.

      E in questo rosseggiare,
      il sole brucia ancora
      sulle spalle dei tronchi addormentati.

      In mezzo ai granai s'ode lo stormire delle rondini,
      intente a rubare quell'ultimo fugace bacio dell'estate
      che s'addormenta stanca
      sulla schiena del maestrale.
      Composta domenica 8 ottobre 2017
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        Scritta da: Marcello Di Gianni
        in Poesie (Poesie personali)

        Rimembranze d'autunno

        Davanti a tutto quello che manca rincorro
        invano rimembranze d'autunno disperse
        in foglie d'alberi giacenti solitarie,
        inermi cullate dall'instabile nebbia.

        La luna, nel suo ozioso languore, giace
        riflessa e abbandonata nei bui viali
        sonanti di voci in abbandonati echi
        che la memoria nel vuoto ha riposto.

        Silenti passano i giorni come fuggevoli
        visioni; sognando cari lineamenti
        limpide beltà mi ricordano dintorno,
        e già odo il sonno profondo del bosco.

        Perduto è il tempo, lo spazio incerto.
        S'avvicina l'uragano in lontananza,
        e agitato il fondale del mare vicino
        nell'umido tramonto s'arrende.

        Presto il freddo inverno giungerà forte.
        inebriato dal ricordo vedo la riva
        immaginaria farsi strada impetuosa,
        e agli occhi l'inganno s'allontana.
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          Scritta da: Marcello Di Gianni
          in Poesie (Poesie personali)

          Rammento passate tempeste

          Rammento passate tempeste guardando
          sospeso il gelido sole del meriggio;
          temendo a rivelarsi in petto lieve
          s'insinua un timido affanno,
          come soffio sui rami in autunno.

          Né mistero né dolore nelle insenature
          del cuore: l'impressione sempre cara
          delle guerre in fondo al viale di cui
          moriva solo il silenzio; il tremolar
          delle dita sul volar delle libellule.

          Pure avverto giungere rimembranze
          di forzate solitudini vissute tra
          pagine bianche e frammenti di versi
          abbracciando sghembe piogge
          e rialzi di neve lassù tra le colline.

          Un mare disteso di suoni oscilla senza
          tregua nei cupi sentieri della mente,
          riverberi irregolari divengono la mia
          beata culla, e più non comprendo
          la solitaria anemia dei fiori.
          Composta venerdì 7 ottobre 2016
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            Scritta da: Simona Buzzi
            in Poesie (Poesie personali)

            Aurora

            Dolce
            è il silenzio
            dell'alba
            dopo il nubifragio.
            Ciuffi d'erba
            bagnati
            piccole
            pozzanghere
            fiori piegati
            dal vento
            dalla pioggia
            danno il senso
            dell'abbandono.
            L'alba
            appare nuda
            coperta di vento
            e rugiada.
            Foglie bagnate
            ombre d'alberi
            supini
            terra pregna
            d'acqua.
            Ogni cosa
            emana
            il suo profumo.
            Forme vaghe
            colori incerti
            respiro profondo
            del mattino
            ancor grigio
            di nuvole.
            È l'alba
            che illumina
            la vita
            d'un nuovo giorno
            d'una rinascita.
            Speranza di vita.
            Composta venerdì 6 ottobre 2017
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              Scritta da: Andrea Calcagnile
              in Poesie (Poesie personali)

              Amore insicuro (Sonetto)

              Il tuo corpo incantevole mira
              magicamente ad allontanare
              lo sguardo dai tuoi occhi che tira
              una fune che è d'abbandonare,

              noi due non siamo saturi di ira,
              l'amore nostro a tutti doniamo,
              diranno: "non valete una lira",
              tutti questi dovremo perdonare.

              Io e te nell'universo discreto
              non viviamo per il risentimento
              né per ogni umano indiscreto.

              L'amore è il più bel sentimento
              per noi tutti questo è un decreto,
              finché non si giunge al pentimento.
              Composta giovedì 5 ottobre 2017
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