Poesie personali


Scritta da: Vincenzo Cerrato
in Poesie (Poesie personali)

Soliloquio

Calma.
Un respiro salmastro inebria l'aria
ora più limpida e più sincera.
Calma.
Moltitudini di braccia si riversano a me
con un lento e costante fare.
Calma,
ingrata messaggera
preannuncia l'arrivo del nubifragio.
La bonaccia della mente dura ormai da molti giorni e
il veliero delle parole va alla deriva.
Inizia a piove.
Tintinnii di lacrime scolpiscono un viso
scorrendo tra le crepe segnano i lineamenti.
Sento il tuo respiro, ora affannato, accarezzarmi
mi rasserena, mi protegge.
Il tuo odore sa di buono,
di un profumo antico che ti riempie il petto.
Uno schiocco, uno schiocco di lenza ti penetra
come per arpionare il tuo essere, la tua essenza
ma tu, così solidamente immateriale non ti lasci afferrare
resti lì, materia pura e spirito adulterato.
Ed ecco d'un tratto il cielo tingersi di rosso.
Torna il sereno.
Il tuo silenzio è assordante.
Tante le domande, tante le parole da riempirti.
Abbiamo superato la tempesta,
non ho paura.
Resto ad osservarti,
la mia anima si spoglia
e con un muto interloquire,
parla col mare.
Composta mercoledì 5 ottobre 2016
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    C’è gente che ogni giorno cammina su ferro spinato
    sognando di giungere in paradiso in cerca di piaceri
    con centinaia di donne vergini vestite di lino bianco
    ma loro con occhi strani e mani sporche di sangue.

    A che serve lavarsi le mani e i piedi prima di pregare
    quando Dio nasconde il suo volto per non guardare,
    perchè molti bussano alla sua porta uccisi da mostri
    con faccia umana ma con cuore e occhi di  animali?

    Il terzo millennio sta germinando con odio e violenza,
    linfa fatale che non vuole la guerra ma elimina fratelli,
    bambini, vecchi e mamme, solo per essere credenti:
    quante nere ombre ambulanti si ritengono innocenti.

    Camminiamo sul bordo di un precipizio senza fondo
    dimenticando che siamo tutti figli della stessa madre
    con lo stesso cuore che ci fa amare e dimenticare:
    non ci resta che vivere insieme per amare e sognare.

    I giorni che abbiamo a dispozione nel nostro calendario
    sono troppo pochi per maturarci e salire sulla montagna.
    Dio ci aspetta nel suo silenzio pieno di tutti i nostri ricordi:
    non chiederà se siamo cristiani o musulmani, ma UMANI.
    Composta mercoledì 4 ottobre 2017
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Arriverà il giorno che gli abitanti di questo pianeta
      dal primo all'ultimo nato o morto sotto questo cielo
      alzeremo la bandiera con la colomba della pace:
      all'alba di una nuova pagina di vita senza strage.

      Non conosceremo coltelli, bombe, spade e fame
      ma solo campi coltivati e moltissimi fiori profumati.
      I bambini giocheranno da soli con leoni e leopardi,
      noi vecchi non avremo più reumatismi né lamenti.

      Non ci saranno più pochi ricchi e moltissimi poveri
      ma saremo tutti uguali, con una sola grande banca
      che riceverà da tutti e a tutti darà una paga uguale:
      cieli e terra nuovi ci faranno vivere senza sbagliare.

      Tutti noi avremo un unico Dio che ci guiderà dall'alto
      mentre le sue leggi saranno scritte sulle nostre mani.
      Visiteremo tutti i luoghi mai visti del nostro bel pianeta
      volando nel cielo come farfalle ricamando nuova tela.

      I nostri sogni saranno un domani una grande miniera
      di utopie umane mai raggiunte iniziando una nuova era.
      Cominciamo da oggi a liberarci di tante inutili zavorre
      per costruire l'uomo nuovo che abbandona la sua torre.
      Composta mercoledì 4 ottobre 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        I futuri pilastri di questa nostra piccola terra
        saranno le montagne che svettano nell'azzurro:
        la loro voce sarà l'eterno vento che le accarezza.

        I loro colori sono le nostre due splendide pupille,
        sari di seta pura che avvolgono tenui il loro cuore
        perché vivino per richiamarci a salire con stupore.

        Sono esseri viventi come noi, forando il cielo,
        abbracciando le nuvole a volte bianche o nere
        che le baciano o le lavano da mattina a sera.

        Alcune sono ricamate con verdi boschi e muschio,
        altre hanno sempre un gran cappello bianco di neve
        che come sirene incantano tutti invitandoci a salire.

        La nostra montagna ha il suo ritmo di vita e di morte,
        ha un cuore grande che palpita con il sangue di lava,
        le sue vene sono fiumi e ruscelli che rivivono nel mare.

        I veri pilastri di questo piccolo pianeta in cui sogniamo
        siamo noi uomini che dalla nascita alla morte l'amiamo:
        è la nostra culla e la nostra bara, la patria in cui viviamo.
        Composta lunedì 31 luglio 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Nell'afa soffocante di questo pomeriggio di Agosto
          si è fermato il tempo all'ombra di una fila di cipressi
          che mi chiude l'orizzonte solcato da colline in ombra.

          Sui tetti delle case con tegole rosse brillano comignoli
          lucenti che il sole accende come fossero vicine stelle.
          Non ci sono ali di colombe o di nere piccole rondinelle
          che cinguettino inseguendo l'invisibile cibo del giorno.

          Tutto tace per non rompere il caldo silenzio di quest'ora
          pieno di luce solare che riposa in cuori di uomini rinchiusi
          in case nuove con aria fredda che loro hanno inventato.

          Le corte ombre della luce lentamente si vanno allungando
          seguendo la sera che avanza spingendo il sole più lontano,
          mentre una soave brezza fa muovere le foglie con carezze
          di ali di esseri celesti che ci spingono a vivere in pienezza.

          Tra la realtà dei giorni cotti sotto il sole e baciati dalla luna
          andiamo maturando come il grano che ondeggia con il vento
          alzando lo sguardo al cielo per ricordarci che siamo eterni.
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            Scritta da: Emiliano Bruni
            in Poesie (Poesie personali)

            Semplicemente te a Cecilia (La mia compagnia)

            Vivo per noi,
            viaggio in noi,
            là dove le madri
            cullano Eterna purezza
            con l'unione dei corpi.
            Io e te guardiamo più su
            nell'infinità della luce,
            sorge un suono leggero
            che incrocia gli sguardi delle stelle
            dove la luna, le accarezza dolcemente.
            Nel cammino stiamo cercando
            la Venere, l'eterna bellezza,
            lacrime d'argento innocenti
            oziano nei giorni infanti
            che ci seguono per mano.
            In un attimo quelle vibrazioni
            ci bagnano i piedi,
            le palpitazioni del cuore
            sfiorano i cuscini di porpora,
            vissute e coronate dalla danza.
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              Scritta da: Emiliano Bruni
              in Poesie (Poesie personali)

              Emiliano poeta

              Fui appeso alla vita,
              le feste erano il dormire,
              vecchie stradelle e viottoli
              percorsi dai fiumi lemmi.
              Sorriderò agli l'impercettibili pianti,
              scriverò la ragione dei sensibili,
              avvolte ho letto una storia all'incoscienza
              di un infante crepuscolo d'argento,
              arieggiando nelle notti i miei sensi
              dando hai giorni i suoi versi.
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