Poesie personali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie personali)

Va pensiero

Una mortificazione la nostra ministra (Fedeli)
personalmente a me l'ha data: che
nell'istruzione la Finlandia (sperimentazione
nelle scuole italiane) è terra assai qualificata,
tanto che l'Italia così deve essere insegnata.
Ma le società non si vanno a comparar! E qui
si può anche inciampar, giacché della scuola
non si sa più cosa far, se non un serbatoio
di voti farla diventar. I professionali, i nostri
governi, l'hanno voluti demolir - salvo ora
volerli ricostruir - dando l'impressione alle
famiglie e agli studenti che sono i licei e gli
istituti tecnici i più efficienti. Per poi gli
studenti doverci rimbalzar e l'istruzione, al
lavor, sacrificar, senza però saper, questi,
un lavor neanche improvvisar. Allor dover
andar, così, i tanti soldi a investir, in quegli
enti, che i corsi professionali vanno ad
allestir. È cosa assurda? No, per i
contribuenti è solo una bella purga. Che
non tiene conto che realizzar il proprio
sogno deve esser la cosa più importante
del mondo. Che non siamo tutti "cime", ma
tutti abbiamo una propria arte sublime, così
preziosa da sviluppar, infine. Mortificar
l'essere proprio (con scelte sbagliate e mal
consigliate), è come non riconoscer dentro
di noi questo tesoro. Così un istituto
professionale s'ha da accostar al lavoro
proprio come fanno i Finlandesi, come
costoro, che considerar, non copiar,
dobbiamo solo, per non far, semmai, un
altro dolo.
Composta domenica 10 settembre 2017
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    Scritta da: Monica Cannatella
    in Poesie (Poesie personali)

    Alla ricerca della felicità

    Si mise alla ricerca della felicità.
    Vagò per campi incolti e cieli senza stelle.
    Oltre i boschi incantati e sentieri senza fine.
    Si spinse ai confini del suo essere e del suo esistere.
    Arrivò fin sopra le soffici nuvole, oltre il vento ed il tempo.
    Navigò mari in tempesta e parlò con sirene stanche della loro solitudine.
    Chiese al sole ed alla luna, ai torrenti e alle montagne.
    Nessuno seppe dirle nulla, così si arrese!
    E perse la speranza, le sue certezze, se stessa.
    Per cercare la felicità, aveva perduto ogni cosa...
    E non capì mai, che in fondo, tutto quello che aveva perso per cercarla, era quel che la rendeva felice.
    Composta lunedì 11 settembre 2017
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      Scritta da: Andrea Improta
      in Poesie (Poesie personali)

      Solo acqua corrente

      Voglio terra e carne
      che se ha unghie
      graffi fino in fondo,
      che se ha voce
      urli il vero;
      fino a fare male.
      Più dentro,
      più dentro ancora,
      nel marcio della sedia
      da cui cado.
      Cado e ritorno
      di legno nero e radici.
      Più dentro, dove esisto,
      dove mi amo e so amare.
      Ridammi gli occhi e il fiato,
      altri giorni,
      due gocce e domani.
      Cosa credi che io sia?
      Cosa credi che io voglia?
      Solo acqua corrente
      che mi prenda, come sono.
      E te,
      vicina, più vicina,
      nella piazza
      dove i folli si spogliano nudi,
      e saltano per incontrare le nuvole.
      Senza perdersi mai.
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        Scritta da: Andrea Improta
        in Poesie (Poesie personali)

        E poi la chiami storia

        Vedi che grande artista è questa vita.
        Si sveglia, si trucca,
        pennella i grandi occhi a gambe strette
        mentre cammina là su quella strada;
        amica, amante e un po' puttana,
        quando si volta e tu la paghi.
        Però ha la schiena nuda,
        fondo di una luna,
        e lei la adori;
        lanci le carte e punti ancora
        anche se sai,
        lo sai che perderai.
        Ma poi la chiami storia,
        dietro file di bottiglie, di baci, di coltelli,
        la cerchi ovunque
        in mezzo a vetri rotti, marciapiedi soli
        ed angeli sbandati che raccontano di te.
        Di favole fantastiche,
        inquietudini e altre età.
        E lei è di nuovo là,
        con le sue scarpe in mano
        tra la sabbia fredda e il mare,
        dove non sai e sarai;
        come una radio di notte
        che si accende alle tre.
        E ti sorprende,
        ancora,
        a far l'amore.
        Con la tua storia e te.
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          Scritta da: Elisa Barone
          in Poesie (Poesie personali)

          Sera d'inverno

          Perché c'è tanto gelo in questa sera?
          Perché la nebbia avvolge come un velo
          tutto ciò che vedo ed è lontano
          e non so se è un ricordo o se è reale?
          L'inverno ha tolto le cose più belle,
          agli alberi la pioggia ed il vigore,
          sembrano braccia stanche tutti i rami,
          larghe e in preghiera
          che venga un po' di sole.
          La neve sta scendendo piano, piano,
          fra un'ora il bianco toglierà i colori,
          la notte coprirà tutti i rumori
          e il sonno arriverà avvolto nel buio
          senza neanche la luce della luna.
          Sera d'inverno, vattene veloce,
          rivoglio il sole, rivoglio il caldo mare
          e sopra lunghe spiagge camminare
          e con speranze giovani sognare.
          Sera d'inverno, forse sono io,
          c'è tanto gelo e forse è solo mio.
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            Scritta da: Simona Buzzi
            in Poesie (Poesie personali)

            Amori estivi

            L'estate fa crescere
            battiti d'amore in più.
            Fioriscono
            nuovi stimoli
            nuovi incontri
            intensità di sentimenti
            voglia d'innamorarsi
            emozioni diverse.
            Sono legami
            forse passeggeri.
            Il tempo
            d'una stagione
            di notti di luna
            e stelle
            consumato
            sulla spiaggia.
            Legami
            nati per caso
            da sempre cercati
            mai trovati.
            Nascono per gioco.
            Come l'estate
            durano poco.
            Spesso travolgono
            come onde impetuose.
            Lasciano
            ricordi indelebili.
            Composta sabato 9 settembre 2017
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