Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Le prime ore del mattino di questo giorno di fine estate
splendono lucenti e limpide come il mio grande specchio
che adorna da anni la parede trattenendo visi ed echi.

La luce veste lentamente gli alberi trattenuti dalla notte
che ancora non libera le lunghe ombre e le vocine rotte
dei bambini vicini di casa che la mamma sveglia alle otto.

Si stagliano nell'aria per toccare le prime luci dell'alba
i miei amici cipressi che saluto ogni giorno dal balcone
rispondono con un inchino udendo la mia voce nel vento.

Il mattino si veste di colori e di suoni ancora sommersi
nel tepore e nel silenzio delle strade del piccolo borgo
dove le colombe beccano le prime bricciole del giorno.

Il sole fa capolino sul cuscino vellutato dell'amica aurora,
il primo bus di linea rompe il silenzio di queste prime ore,
i sogni si nascondono e i fortunati s'incamminano al lavoro.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Quando di mattina il sole si affaccia sulla spiaggia
    sento le piccole onde del mare sorridere insieme
    baciando la riva solleticando con dolcezza i piedi
    mentre medito in silenzio guardando sabbia e cielo.

    Avanzo con passo leggero e occhi pieni di luce
    che scivola sulla cangiante scia del nascente sole
    spingendo la barca dei miei mattutini brevi pensieri.
    Uomo e acqua, cielo e sole: un gioco di vita e amore.

    Ritornando indietro sulla lunga e umida spiaggia
    vedo le mie poche impronte che divora il mare
    ricordandomi che così veloce passano gli anni
    sotto un cielo di sole e stelle ricamato di silenzio.

    Il giorno spavaldo avanza spingendo il sole di settembre
    insieme alla corta settimana della nostra vacanza familiare.
    Sulla sedia a sdraio e sotto un ombrello di oscure frasche
    abbiamo lasciato le nostre lunghe ombre guardando il mare.
    Composta giovedì 31 agosto 2017
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Cadono lente le prime gocce d'acqua dopo mesi
      trascorsi calorosi sotto il sole da mattina a sera.
      Il cielo azzurro e terso come la mia lucida calva
      inseme alla mia famiglia e al nostro fedele cane,
      sono stati gli unici amici di questa estate calda.

      Chiuso in casa per il troppo sole sulla mia testa
      ho preferito perdermi in libri di avventure umane
      con la fantasia di vari autori in terre e mari lontani.
      Le avventure vissute con il cuore e con la mente
      sanno come il primo bacio di una moglie ardente.

      La sera bagno le mani sotto questa prima pioggia
      che continua a cadere cadenzata sul mio balcone,
      mentre la poca acqua cade dalle tegole di casa
      innaffiando il piccolo giardino con margherite viola
      ricordandomi un bel quadro astratto con vari aromi.

      Guardo il cielo grigio oscuro che copre il paese
      dove vivo da anni conoscendo angoli e fantasmi.
      Il mio cane guarda dietro i vetri l'acqua che cade
      in attesa che il cielo finisca di piangere e sorrida
      per poter uscire a fiutare gli incanti dei suoi amici.
      Composta sabato 30 settembre 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        Il venticello del mese di settembre
        spazza via le prime foglie secche
        degli alti platani che fiancheggiano
        la via come tante sentinelle in fila.

        Le foglie morte danzano nell'aria
        portando i nostri pensieri in giro.
        Siamo in una grande sala da ballo
        formando coppia: foglie e fantasmi.

        I passanti leggono i propri sogni
        che viaggiano su ali degli uccelli
        in attesa che sboccino rose rosse
        nelle mani tese di un povero cieco.

        Il venticello non smette di danzare
        penetrando nei tanti balconi aperti.
        I fiori di gerani regalano dei petali
        al mio giorno che galoppa col vento.

        Arriva la sera sulla groppa del vento,
        saluta con dolcezza i pochi vecchi
        seduti su un banco di legno secco
        aspettando la morte con occhi aperti.
        Composta giovedì 31 agosto 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

          L'estate del 2017

          L'estate di quest'anno sta passando senza pioggia
          con calore torrido e sudore che scende dalla fronte.
          Tutti cerchiamo l'ombra passeggiando nelle strade,
          entriamo in qualche bar per sorbire un po' di fresco
          nascosto in un bicchiere di birra o un buon rinfresco.

          Il cielo è di un azzurro terso senza qualche nuvola
          che possa servire da ombrello per chi lavora duro
          sotto un sole di giustizia che non guarda in faccia
          né al povero né al ricco. Il sole è un giusto giudice
          che non si compra né con quattrini né con politica.

          L'estate è la stagione che tutti aspettiamo, sognando
          dove passare le vacanze: al mare, ai monti e quando.
          Ma fino ad oggi non siamo noi i signori del bel tempo.
          Per questo è bello sognare, programmare tanti viaggi
          per riempire quel gran vuoto che noi ci portiamo dentro.

          Anche quest'estate senza pioggia né vento sta finendo.
          Dobbiamo abituarci al calore che ci riporta al deserto
          dove la vita fiorisce lo stesso, le stelle diventano pietre,
          il cuore capta la ricchezza dell'umano e divino silenzio.
          Estate, vacanze, viaggi e il resto sono nidi sotto il tetto.
          Composta lunedì 31 luglio 2017
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Africa, ti sento nel cuore con i tuoi ritmi di tam-tam
            ogni volta che i battiti rintoccano come le campane
            in quest'uomo pieno dei silenzi delle tue belle savane,
            rivedendo i salti allegri e liberi delle tue dolci gazzelle,
            i voli e i canti degli uccelli che cambiano le loro piume
            come le nostre ragazze in cerca di amore e bellezza.

            Sei un continente unico e tutti quelli che ti conosciamo
            non possiamo dimenticarti in balia delle onde del mare,
            vedendoti vendere nuda in ragazze tradite da negrieri
            che sulle strade dell'indecenza rimpiangono i tuoi cieli.
            Riprendi le redini della tua libertà, scaccia via i fantasmi
            che brulicano nel tuo sangue giovane ricco di umanità.

            Africa, ti porto come madre nei miei occhi e nei sogni,
            sotto il sole e sotto le carezze della pioggia che ristora,
            sotto la bianca luna che cresce e muore in un solo mese,
            leggendo i tuoi messaggi ancestrali che pochi conoscono
            ma risuonano nei tuoi saggi proverbi, nelle tue favole
            maturate con le danze, nei dolori e nei tuoi ricchi silenzi.

            Africa, quando arriverà la tua ora, quando aprirai le porte
            della tua immensa biblioteca piena di saggezza e di pietà,
            quando ci arricchirai della tua sapienza sapendo vivere liberi,
            senza affanni per il domani, senza ricchezze inutili e vuote?
            Noi ti aspettiamo silenziosi sotto un cielo di suoni e di stelle
            per ascoltare la tua lezione magistrale sulla vita di noi mortali.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Oggi il cielo è grigio e la nebbia avvolge il mattino
              in un velo leggerissimo che copre le poche colline
              che intravedo dietro la retina del mio gran balcone
              che ha per ospite un piccolo passerotto che riposa.

              Sento solo le grida di giovani che giocano al pallone,
              la voce stridula e potente del loro vecchio allenatore,
              ogni tanto nell'aria squilla un acuto fischio dell'arbitro
              e il mio cane abbaia allontanando la nebbia che cade.

              È la prima domenica di settembre, senza sole né vento:
              molta gente ancora dorme sognando di essere al mare,
              altri di scalare lenti la montagna in cerca di funghi e fiori.
              Per molti le vacanze sono terminate: si ritorna a lavorare.

              Anche questo cielo grigio è un regalo che ci rende felici:
              la luce penetra soave negli occhi stanchi di tanto sole,
              il corpo riposa dopo tanti giorni di mare, di creme e sale.
              Iniziamo un nuovo bel ciclo sotto un cielo bianco e grigio.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                Un passeggio di poche ore sotto gli ultimi raggi di sole
                mi trasporta con i pensieri sui limiti del nostro tramonto
                dove il cielo e la terra si baciano con estrema delicatezza
                per aprire lentamente i nostri occhi a contemplare le stelle.

                I passi lenti baciano la terra battuta del sentiero campestre
                mentre io, appoggiato a una canna che batte lento la terra,
                sento cantare gli uccelli e guardo i vermi che sono a terra.
                Aria e terra le vedo, acqua e fuoco sono nel mio pensiero.

                Nelle lente ore di un giorno che muore, il cuore batte poco,
                sarà perché l'uomo è stanco o perché deve solo meditare?
                Nel buio della notte i nostri occhi sono aperti su altri misteri
                che devono chiarirsi alla luce del nuovo giorno senza pena.

                La nostra vita è un lungo o corto cammino in questo mondo
                l'essenziale è saperlo riempire di amore e di tanta tenerezza.
                Dobbiamo saper comprendere il breve messaggio del giorno
                per sognare tutte le notti in attesa del nostro ultimo tramonto.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  Ammiro con dolcezza con occhi di vecchio
                  questo miracolo che ogni giorno si ripete
                  su questa terra piena di burrasche e vento
                  che attende in silenzio e umano stupore
                  le ultime ore di ogni mia notte che muore.

                  Piangono di allegria le prime ore dell'alba
                  di questo giorno senza voce né pianto.
                  Sarà perché l'eterna coppia giorno e notte
                  si separa quando la nascosta luce scoppia
                  facendo nascere l'aurora, la figlia del sole.

                  Osservo muto questa fanciulla che avanza
                  su raggi di sole che squarciano le nuvole,
                  vestita di colori che solo vivono un attimo
                  sull'unica tavolozza che Dio ha predisposto
                  dove i pittori copiano i loro sogni a colori.

                  Aurora e tramonto, come giorno e notte
                  sono coppie divine che solo Dio dipinge.
                  Sbocciano da un cuore sempre allegro
                  pieno d'amore di tre persone in una sola
                  che ha fatto noi, l'universo e le altre cose.
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    Il mio cane zoppica in questo mattino di luce
                    mentre le rondini fanno colazione rasoterra
                    mangiando animaletti che solo loro vedono.

                    Il prato verde del giardino è pieno di rugiada
                    le cui goccioline brillano come perle al vento:
                    il giorno avanza con i suoi colori e io osservo.

                    Due bambini giocano chiusi nella verde tenda
                    mentre la mamma ricama a colori il loro futuro
                    immaginandoli grandi quando lei sarà la nonna.

                    Lei non parla né canta, è assorta nei suoi pensieri.
                    Non so se sta rileggendo i suoi ricordi della notte
                    o immagina come ricamare il futuro dei suoi figli.

                    Il vento muove soavemente le foglie delle piante
                    che pendono dai muri bianchi dei nostri giardini
                    mentre i capelli grigioneri della mamma assorta
                    trattengono nel silenzio del mattino i suoi pensieri.
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