Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Ti ho detto molte parole con occhi aperti
ma nessuna è scritta con inchiostro rosso.
So che i giorni sono tori chiusi nell'arena
che fiutano la morte nella spada della sera.

Andammo insieme sotto il cielo dei tropici
gli occhi si riempivano di luci ancestrali.
Il sorriso dei bimbi rimase sospeso alle palme
ascoltando ritmi e odori di mondi lontani.

Ascoltavamo i racconti di quel furbo animale
chiamato coniglio che spesso vuol essere uomo
ma a volte nella vita ti incontri falsi uomini
che spesso ti ricordano che sono veri conigli.

Le favole sono i veri polmoni di un popolo sano
che legge con gli occhi puliti le vicende umane.
Ascolta in silenzio le ore di fuoco cotte dal sole
maturando in gruppo la sapienza nata dal cuore.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Si ritorna al passato con mani vuote
    gli occhi rivolti all'oggi senza cuore
    chiusi in pareti fredde e voci nude
    in attesa che il mondo diventi maturo.

    Ci vestiamo con bei costumi antichi
    pregando santi che non conosciamo.
    Le processioni hanno profumo di ieri
    quando i nonni erano uomini fieri.

    Si erigono palazzi sfidando le stelle
    ma restiamo uomini con piedi di ferro.
    Nel futuro ruberemo ricchezze nel cielo
    avendo in testa una zucca senza pensieri.

    Si vuole ritornare alla primavera del passato
    vestendo panni e pizzi della nonna di un tempo
    per dirle grazie del passato vissuto con onore
    ed essere un popolo di pietà e molto timore.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Vivere dietro la porta del tempo è morire soli
      se non si ha il coraggio di spalancare i battenti.
      Il cuore non può perdersi nei veli della nebbia
      bisogna alzare occhi e mente oltre l'apparenza.

      La vita umana è un gioco a cui siamo invitati:
      per vivere all'aria libera e sotto la luce del sole,
      ascoltare il palpito della terra sotto i nostri piedi,
      crescere come l'erba rivolta sempre verso il cielo.

      Dobbiamo saper vivere affacciati alla finestra:
      carpire i messaggi segreti che viaggiano col vento,
      captare l'ultimo sguardo di vita dei nostri amici,
      crescere insieme alla nostra ombra fino al tramonto.

      Vivere dietro la porta chiusa del tempo è morire soli
      quando lasciamo scorrere i nostri giorni senza amore.
      Le ore che viviamo dobbiamo riempirle di speranza
      se vogliamo maturare e vivere un domani come santi.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        Due voci intrecciate come ferro rovente
        fummo noi due in quel tramonto sul mare
        dove le conchiglie rinchiudevano il giorno
        in caverne sabbiose senza grida umane.

        Il muschio copriva soave le stelle cadenti
        in un bosco altissimo di vergini palme
        mentre la notte si riempiva di silenzio
        ascoltando le ombre uscire dalle caverne.

        La notte chiacchierava sottovoce con il fuoco
        acceso chissà quando da due cuori innammorati.
        La luna fece capolino spiando tra le foglie verdi
        di alberi giganteschi con appesi nidi di uccelli.

        Passarono le ore sotto quelle palme notturne
        ascoltando il battito ardente dei nostri cuori
        che si agitavano come le onde del vicino mare
        dispensando gioie e fantasmi a piene mani.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          O mio Signore nascosto e visibile nel cuore
          anch'io ascolto una voce di sibilla dell'abisso
          chiusa in un'eco del tempo senza inizio né fine.

          Stamattina mi sono seduto su muri diroccati
          con siepi che lo coprono come un mantello
          dove un tempo dormivano nei nidi gli uccelli.

          Ho trascorso il mattino osservandolo avanzare
          con il suo velo di luce bianca e rosa senza ombra
          con qualche passo lento di uomini senza fretta.

          Ascoltali, Signore, questi passi d'umano dolore
          che racchiudono tristezza e guerre fratricide
          in questo mondo pieno di bellezze e stupori.

          Su queste ombre senza gesti e senza amore
          che dormono sotto frontiere di ferro spinato
          spero che nascano dei fiori rossi pieni d'amore.

          Ascolta il silenzio chiuso nei loro umidi occhi
          asciuga le lacrime che tuo Figlio ben conosce.
          Brilli anche per loro il sole nato dalla notte.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            La vita si sveglia sull'onda del mare
            la luce tenue del mattino vacilla su alghe
            la terra trema di allegria insieme ai colori
            che l'aurora dispensa con immenso amore.

            La spuma batte sullo scoglio vestito di sole
            i gamberi spuntano dalle tane con timore
            una barca lontana si avvicina lenta alla riva
            per riposare ancorata sulla sabbia amica.

            Il giorno trascorre lento contando le rughe
            del marinaio bruciato dal sale sotto la luna,
            legge con nostalgia i molti messaggi scolpiti
            e nascosti in conchiglie nel cuore del mare.

            La vita finisce cullandosi in una barca sull'onda
            come la culla che la mamma spingeva da bimbo.
            Gli anni trascorsi su onde bianche e l'azzurro
            hanno maturato l'uomo che ha forgiato il futuro.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Suonano nel cielo molte note musicali
              con tutte le parole lanciate nelle onde
              che come il mare le spinge nello spazio
              in cerca di qualcuno che possa ascoltarle.

              Il vento spinge soave le nuvole bianche
              in basso tremano contente le verdi foglie.
              Nel pozzo si specchiano i magici colori
              in attesa della notte col bacio della luna.

              Il giorno si adagia tranquillo su un cerchio
              d'acqua giù nelle viscere della tiepida terra
              mentre l'uomo già stanco con passo lento
              ritorna a casa soddisfatto e dorme contento.

              Curvo con mani di calli sospira il domani
              un uomo che sogna un futuro senza guai
              dove tutti lavorino senza timori né truffe
              per costruire un domani senza cose brutte.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                Nacque l'universo con un fragore di luce,
                le onde aprirono brecce in spazio inesistente,
                l'oscurità non conosceva né nascita né morte
                nell'immensità di un cielo nero pieno di stelle.

                Una mano invisibile tracciò i confini del finito
                racchiudendolo in labirinti di geometrie divine
                dove l'alito dell'essere ha la forza dell'infinito
                senza toccare il cuore e le ali di chi diede la vita.

                Così nacque la nostra piccola casa piena di luce
                in un universo che formava grandi giardini celesti
                dove i fiori sbocciavano di notte insieme ai sogni
                con tutte le piante, animali, erbe e piccole ombre.

                Alla fine quando tutto era pronto il padrone parlò:
                l'uomo e la donna apparvero nel grande giardino
                gli animali e le piante s'inchinarono per salutarli
                mentre loro si davano la mano e il primo bacio.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  In queste ore di notturno buio
                  mi vesto di pace e di silenzio
                  mentre la notte mi cinge il fianco
                  con fiamme di mistica bruma.

                  Attendo con ansia il regalo della notte
                  che arriva delicata con palpebre di sogni.
                  Sento in lontananza il canto della luna
                  il piagnucolare delle stelle cadenti
                  il gracidio delle rane in amore.

                  Attendo con ansia il dono della notte
                  con colori spenti su muri della stanza
                  volti e passi di gente sconosciuta
                  che gironzolano nell'aria senza parlare
                  ma piene di messaggi da consegnare.

                  Così si prepara a nascere fecondo
                  il cuore del mio nuovo giorno
                  iniziando a battere a mezzanotte
                  per aprire gli occhi all'aurora
                  apprendendo a morire al tramonto.
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    Sul tronco di un olivo centenario
                    ho scolpito il volto della notte
                    mentre la corteccia osserva
                    scrivendo la tua lunga storia.

                    Le radici hanno inghiottito
                    i segreti della pioggia.

                    Il merlo pesta nel mattino
                    le tue umide foglie
                    guardando i tuoi rami contorti.

                    Resta il giorno
                    per consolare la tua solitudine
                    sorbendo l'oro del sole
                    e nel tepore della notte
                    l'argento della luna.

                    Il tuo frutto gioirà un giorno
                    quando pestato regalerà l'olio
                    per lenire i dolori della fame,
                    per ungermi prima della morte
                    aprendo le porte senza chiavi
                    di un nuovo grande mondo.
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