Penoso è lo restare entro lo limbo Pure se di spazio n'è in sopravanza Chè libertate mai è abbastanza e desioso n'è pur docile bimbo.
Fanciullo d'incerto passo al lembo Di veste di mamma s'attacca con speranza e nell'abbraccio cessa sua doglianza . Così vedrebbe lo cuor mio cader lo piombo
Che lo rilega in sì tale disagio Sol se s'avesse di Beltà qualche spiraglio e realtà scostasse falso miraggio.
Nel cuore m'è scolpito dorato fregio da Mano divina che pote simil taglio ma mano d'uomo mai può farne omaggio.
In loco del vero Iddio, l'Onnipotente Altro ne tiene in cuore il gran furfante: Lui disconosce il Padre, l'Onniveggente ma dei possedimenti è grand'amante.
Sol la materia tiene a conoscenza, della spiritualità nulla curanza. Vive contando i beni di giorno in giorno e solo la roba, null'altro vede intorno.
Produce il vino ma lo vende a botte, e delle mandrie vende latte e ricotte Olio! Un cucchiaio per l'intero giorno, un tozzo di pane e cacio a mezzogiorno
e delle mandrie vende latte e ricotte; il volto tiene scuro e l'occhio bieco.
Ha men la vista, quasi divien cieco. Valersi dell'oculista è uno spreco. Schiavo della ricchezza, n'h'arsura mentre il denaro lo presta a usura.
Or son due mesi già d'intenso studio, è certo che a breve sarà verifica Di quanto i docenti han dato con fatica, Il risultato indicherà, poi, il preludio.
D'insegnamento non si da compendio Che qual chirurgo bisturi in piaga pratica e ferma decision il male districa Così di materia non si vuol dispendio.
L'impegno nell'ascolto è assoluto; non un trambusto, non un sol bisbiglio. Tutto è fermo, tutto resta muto.
Il silenzio è rotto solamente Da quella voce che con grand'orgoglio Sa d'essere ascoltata attentamente.