Le migliori poesie inserite da Silvio Squillante

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Scritta da: Silvio Squillante

Attimo di libertà...

Attimo di libertà
quando un prigioniero
ammica nel troppo sole
come una talpa
dalla sua tana

Primo viaggio di un ragazzo
lontano da casa.

Quel attimo di libertà.
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    Scritta da: Silvio Squillante
    Il bambino barbuto rincorre
    nella notte tutti i nostri fantasmi,
    tenta di scacciarli con i suoi gemiti.
    Sparge limatura di sorrisi
    e strappa il muso
    quando esso è reclino verso sud.
    Non intende questioni di potere,
    non segue rapito e critico
    il telegiornale,
    a lui basta prestare fede nel domani
    e dormire beato stringendo il suo peluche.
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Al funerale degli angeli bianchi...

      Al funerale degli angeli bianchi
      sono sempre in tante
      le facce mestamente segnate,
      lacrime di vetro assiepano la chiesa.
      Uomini e donne
      si stringono alla vista del sangue,
      è solo un trucco a buon mercato della vita.
      Vestiti a festa per l'ultimo addio,
      li puoi veder ridere
      in fotografie ormai troppo vecchie
      per trattener la luce del vivere.
      Composta venerdì 10 settembre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Tra nuvole venate di buio...

        Tra nuvole venate di buio
        dipano gli incomprensibili schizzi del mio cuore.
        Ansioso è il muscolo scuoltore di sogni,
        unico e folle moto perpetuo
        di una ipocondriaca anima
        malata di carezze.
        Spossata, silenziosa ed esitante
        la mia mano si adagiò
        tra le tue, lesinando amore.
        Ho bisogno di qualcuno
        con cui camminare piano;
        qualcuno che mi manchi
        tanto da sentirlo nel silenzio;
        qualcuno che mi insegni a stupirmi
        proprio come un bambino.
        Composta domenica 5 dicembre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          Non disdegno più l'appellativo di folle...

          Non disdegno più l'appellativo di folle,
          da quando esso cataloga
          chi come me,
          vuol esser felice ad ogni costo
          e cambiare il mondo con i suoi ideali.
          I saggi scrutano con sdegno la realtà,
          mi invitano a cospargermi di denaro e di anni.
          Rinnega la tua anima, oh poeta,
          rinnega la stupida corsa
          che ti vede competere col treno
          e spompato poi allungare il viso
          in uno stupido sorriso.
          Composta martedì 8 febbraio 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Se guardo le mie mani

            Se guardo le mie mani
            non vedo più le tue che le sfiorano,
            strette, serrate in una morsa dolce
            mentre riempivi il mio vuoto
            come con il tuo essere te stessa,
            mentre riempivi con le tue dita lo spazio eterno
            tra un una falange e l'altra.
            Osservo i miei occhi mentre in un vetro di città
            cercano le tue iridi sincere,
            doloranti e stanche ma mai preda delle lacrime.
            Le mie labbra, mordono filtri di sigarette,
            indicibile è il desiderio di incontrare il sorriso
            che in un angolo del tuo viso trovava spazio
            mentre ti amavo, ti amavo, ti amavo.
            Composta domenica 24 giugno 2012
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              Scritta da: Silvio Squillante

              La ferità è ancora calda di dolore

              È quando smetti di chiedere
              che inizi ad ottenere qualcosa,
              quando la logica del dimenticare
              prende possesso dei tuoi pensieri
              inizi ad amare per davvero quel che hai.
              La ferità è ancora calda di dolore
              ma non fermi le sue dita mentre si avvicinano,
              mordi le labbra che urlano "ancora!"
              perché "fermati!" non l'hai mai contemplato.
              Chi è come noi,
              non ha mai pensato di fermare il proprio vivere
              per provare a guarire dentro.
              Si cercano nuove forme di dolore
              senza mai accantonare quel pensiero
              che racconta di ragazzi stesi
              su di un letto di ricordi,
              persi a contare le stelle del proprio soffitto,
              persi in un mare di dolore,
              persi nel buio di un notte troppo vera per esser ricordata.
              Viviamo in bilico
              perché solo in bilico riusciamo
              a restare in equilibrio,
              viviamo soffrendo
              perché passar la lingua sopra i tagli nel palato
              è il preferito dei nostri passatempo.
              Composta domenica 24 giugno 2012
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Spreco ancora aria

                Spreco ancora aria
                per dire ciò che penso
                alla gente che non ascolta,
                scappo da chi tende le mani e le braccia
                e mi rifugio nei miei finti sorrisi.
                Sono un albero senza radici,
                senza foglie, in balia del vento,
                bruciavo nel buio
                mentre urlavo
                "ciao, dimenticami"
                "ciao, dimenticami",.
                Composta lunedì 14 ottobre 2013
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Scrivimi se mi pensi

                  Scrivimi se mi pensi,
                  io da sempre riempio bottiglie vuote
                  con messaggi senza destinatario,
                  ma non baciarmi se mi ami
                  ho poca fiducia nel futuro
                  figurati in un nostro "domani".
                  Lasciami qui, ancora un attimo,
                  che cerco di dar forma al mio inferno
                  il sole sulla pelle,
                  l'inverno dentro,
                  nel petto solo un cuore di ferro,
                  solo un cuore di ferro.
                  Usami se senti che ti sto usando,
                  saremo pari,
                  almeno fin quando c'accorgeremo d'amarci,
                  sicuramente troppo tardi,
                  come chi sente d'avere un cuore
                  solo prima degli infarti.
                  Composta venerdì 8 novembre 2013
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                    Scritta da: Silvio Squillante

                    Paranoia e Paradiso

                    Paranoia e paradiso
                    chiuse in un tuo disegno,
                    se sono qui da solo a fumare
                    non è perché di te la compagnia disdegno,
                    ma se mi stendo,
                    non farò in tempo a rialzarmi
                    per evitare di metterti di nuovo in un sogno.
                    Qui senza difese,
                    riesco a malapena a pensare
                    a cosa mi fa più male
                    dimenticarmi di me
                    o incominciare a parlare.
                    Ho ferito troppo persone
                    ma sono di piu quelle che mi dicevano "di amare"
                    ma son finite tutte
                    in quel vizio che chiamano "dimenticare".
                    Composta venerdì 8 novembre 2013
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