Sortilegio
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...piazza. Il viale con le sue seduzioni e promesse passate, era alle mie spalle ormai.
Allora rividi Loretta. Era tornata identica a come l'avevo vista la prima volta. I capelli lisci, lunghissimi, il nero profondo del velluto e il rosa tenue, la bellezza estrema che non si può immaginare. Non mancava niente.
Sorrideva... ma non era sola. Insieme a lei c'era un uomo bruno, di trent'anni. Mi passarono accanto e tutto era finito.
Li sorpresi insieme ancora un paio di volte e dopo non incontrai mai più quell'uomo.
Nelle domeniche successive Loretta era tornata di nuovo sola, ma io non riuscii ad avvicinarla perché la vidi sempre di sfuggita: mentre saliva su un autobus o dietro i vetri di una finestra per pochi attimi, così da farmi dubitare che fosse lei. Una volta la rincorsi dopo averla vista attraversare da lontano una via, ma lei era già sparita tra la folla.
Per tutta l'estate seguitai a cercarla, familiarizzando con i colombi che tubavano sui tetti, con il vecchio campanaro dai capelli bianchi e l'andatura barcollante e con la zitella gobba che arrivava in chiesa puntualmente alle quattro e mezza.
Dalla mia panchina osservavo la vita svolgersi intorno a me, nella ... [segue »]
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