Sortilegio
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...i suoi giorni lunghi e splendidi. Ora avevo molto tempo da trascorrere a Minerbe in compagnia della mia adorata Loretta. Lei non finiva mai di stupirmi, di sorprendermi e le incognite del suo carattere stimolavano il desiderio di conoscerla sempre di più.
La campagna verde, i cieli pieni di luce mi davano una sensazione di eccitamento e timore mentre correvo verso la mia sublime Loretta.
Ancora la doppia curva con la torre chiara sullo sfondo, il rettilineo ombreggiato.
Rallentai nell'entrare in paese, in questo paese tanto caro e sognato, con le indicazioni all'incrocio e le case vecchiotte che erano finite per diventarmi simpatiche.
Raggiunto a piedi il luogo del nostro appuntamento, non vi trovai Loretta. Le sfere ghirigorate dell'orologio sul campanile segnavano le due.
Attraversai la piazza con calma, nel silenzio profondo rotto a tratti da grida di bambini che giocavano. Avanzai nella penombra turchina del viale dei tigli.
Loretta camminava più avanti e mi voltava le spalle. La chiamai correndole incontro. Lei si voltò e mi guardò come se non mi conoscesse.
In un attimo ero al suo fianco. Pareva stupita. Mi parlò, sempre camminando piano e senza guardarmi:
"Vada via, non voglio più rivederla".
Nella sua voce calma non ... [segue »]
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