Scritto da: Sergio Bissoli

La ragazza del paese stregato


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...leggero velo di freddezza è sceso fra me e la ragazza. Mirta sembra evitarmi oggi.
Solo verso sera riesco a parlarle in una strada secondaria, di fronte a un vecchio panificio. Accenno subito a ciò che mi è capitato. La sorella minore insiste per conoscere i particolari, ma Mirta sa già. Non dice niente, ma sento che è al corrente, che sapeva già da prima e che adesso anche lei ha ricevuto il medesimo avvertimento.
"Chi è quell'uomo?" Le chiedo dopo una breve descrizione.
Accenna un sorriso ambiguo: "è... un mio lontano cugino".
Allora la sorella più giovane interviene:
"Ma io non conosco questo cugino".
"Sì, sì, tu lo conosci," insiste Mirta, "è Mark" le dice guardandola negli occhi. L'altra tace, avvilita, perplessa.
Ecco la sera. Le vie assumono una tinta celeste, le vecchie case appaiono più cupe.
È un'ora fredda. Il vento si leva silenzioso, la poca luce fugge. Solo i ruderi merlati del castello rosseggiano dei bagliori dorati del tramonto.
È un'ora piacevole, nella quale le parole non servono. Il volto di Mirta esprime una malinconica rassegnazione. Guarda le torri là, alte, lontane, investite di luce, e non dice niente...

*****

La mia decisione di andare a trovare Albert ... [segue »]

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