Scritto da: Paola38

Racconti di guerra


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...avevamo di rimettere bene la legna sulla botola da non fare vedere il coperchio stavamo molto attenti in questo nostro piccolo, importante compito.
Tra odori di erba falciata di fresco, odori di polenta dolce fatta di farina
di castagne, la felicità di un uovo al tegamino, l'odore di legna bruciata
nel camino, tante paure, ma anche corse nei prati, scorpacciate di fichi
e mele, colte su gli alberi, che nonostante tutto con il nostro gli altri grande stupore di bambini continuavano il loro ciclo, perdevano le foglie in autunno, in primavera rifiorivano, in mezzo a tante tragedie, davano i loro frutti per la gioia di tutti.
Venne il giorno del ritorno in città.
La città distrutta, la nostra casa miracolosamente in piedi, mentre la casa dei Pancani, nostri vicini, era stata colpita da una cannonata distruggendo una finestra, un gran buco nero che fu riparato con sollecitudine.
La mia casa aveva un entrata, che dava sulla strada principale, un lungo corridoio ed una cucina e l'uscita su una piccola stradina secondaria.
Nella strada principale c'era un magazzino tedesco pieno di viveri, i grandi decisero di appropriarsi di qualche ballino di riso o quant'altro.
Alle tredici di un bel giorno d'estate, fu messo in ... [segue »]

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