Scritto da: Paola38

Racconti di guerra


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...tarda.
Sembrava che ci si volesse un gran bene, ritrovarsi dopo tante paure, avere visto tante tragedie, case distrutte, morti sotto le macerie, morti ammazzati, parenti e amici che erano giovani e in buona salute che non avremmo rivisto più.
Per me la serenità fu di breve durata, qualcosa di molto brutto sconvolse tutta la famiglia, soprattutto io che fui ancora più isolata dai mie amici, io non sapevo nemmeno il motivo di tutto ciò, non me ne davano nessuna spiegazione.
Davide mi rimase amico, forse sapeva ma non mi disse mai nulla.
Nessuno voleva giocare con me, mia nonna non sedette più fuori dell'uscio, la vedevo triste e addolorata, avevo capito solo che la causa di tutto era mio padre. Davide mi chiamava molto spesso per giocare ma io non giocavo, avvolte si sedeva con me sulla panchina. La stessa di quando aspettavamo l'areo che chiamavamo Pippo, giocavamo con sassi buttandoli per aria riprendendoli con le mani o con tappini delle bibite.
Nella mia amata stradina, ci stava la signora Ardelia, aspettava i ritorno dei suoi due figli prigionieri di guerra, fuori della porta seduta su una sedia e io sullo scalino di casa, parlavamo, mi raccontava di quando ... [segue »]

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