Un ragazzo calabrese
Capitolo: La mia Calabria.Scegli la pagina:
...saletta e la guardai lanciandogli un sorriso che voleva dire tutta la mia disperazione per il suo prolungato silenzio. Non credevo ai miei occhi, alzò la mano destra come per salutarmi ma, non era un saluto perché il palmo della mano era verso di me come per dirmi aspettami. Non avevo capito, non afferravo le sue intenzioni, ma dopo un minuto, lei era li, sotto il suo portone e stava attraversando il cortile; veniva verso il mio portone. Mi fiondai alla porta d'ingresso, l'aprii con affanno ero sul pianerottolo e lei stava salendo la prima rampa di gradini per venire al piano rialzato dove ci incontrammo senza fiatare, ma con il cuore che m'impazziva nel petto. Si buttò su di me spingendomi dentro casa mentre la baciavo con avidità sulle sue carnose e bellissime labbra.
Senza accorgermi finimmo sul divano tre posti a ridosso alla parete di fianco al giradischi. Ero disteso su di lei, mi accorsi che era senza le mutandine, quindi pensai che fosse prevenuta che sapeva benissimo con certezza quello che doveva accadere. Continuavamo a baciarci senza dire parola, facemmo l'amore come due pazzi, ignorando il mondo che ci circondava. Il tutto durò circa dieci minuti, ci ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti