Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...era sola in casa.
Devo dire che, il tutto per il semplice motivo che lei e suo marito vivevano in casa dei genitori di lui. Quindi era indispensabile, sapere quando i suoi erano in casa o no. Un altro speciale stratagemma era quello della comunicazione di assenso o diniego. Per esempio: se io telefonavo, rispondeva lei e senza preamboli le chiedevo; puoi venire domani in via tal dei Tali alle ore 10? Dovevo stare attento alla prima risposta che mi dava. Si ha sbagliato; il si era consenso. Se la prima parola era No ha sbagliato; voleva dire non posso. Da quel giorno, dovevamo essere prudenti; ci vedevamo solo qualche volta al mese. Vivevamo solo di telefonate, spendendo da parte mia, un mare di gettoni per telefono.
Da quel giorno, lei non si fece ne vedere ne sentire. Quando capivo che in casa era sola, telefonavo e quando lei sentiva la mia voce metteva giù il telefono. Passavano i giorni, le settimane. Passò più di un mese, lei fu come sparita, non si faceva vedere ne sentire, non si affacciava neppure alla finestra. Avevo la sensazione che Ciò che era successo, era tutto un sogno, non poteva essere vero; e ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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