Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...come se ci fosse una folata di vento, il portone con uno scatto si riaprì e restò socchiuso. Mentre ero intento a osservare la scena, sentii il respiro di qualcuno dietro di me; chi poteva essere? Mia Madre, senz'altro aveva visto tutto e senza parlare, si diresse verso il bagno, sentii il giro di chiave e lo scatto della serratura.
Come potevo fare? Era ovvio che quando lei sia uscita dal bagno e non mi trovava, si immaginava cosa nel frattempo era successo e dove potevo essere.
Mi venne improvviso un'idea bestiale. Tic Toc, busso piano sul vetro della porta del bagno e sussurro: "Mamma, mi sono dimenticato di comprare le sigarette, vado dal tabaccaio" e lei "va bene"
Aprii la porta di casa, scesi quella mezza rampa di gradini fino al piano terra, uscii nel cortile e lo attraversai camminando normalmente per non dare sospetti alle persone che probabilmente dietro i vetri, assistessero alla scena.
Ma la cosa che doveva essere strana e insolita, per le persone che abitavano in quel cortile, era il fatto che una persona come me "un Terrone" potesse entrare liberamente nel portone di quello stabile.
Devo chiarire, questo punto che è molto importante per la ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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