Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...si apriva lentamente e la mia Venere appariva di fronte a me in tutto il suo splendore. Il suo profumo soave di borotalco e la sua figura minuta senza i tacchi alti, mi faceva pensare a una bambina appena uscita dalla doccia.
Varcai la soglia, lei chiuse con delicatezza la porta, mise la catenella e fece scorrere un catenaccio. Il rumore del catenaccio mi trasmise un senso di sicurezza che da quella porta non sarebbe entrato nessuno.
Si girò verso di me e mi strinse con tutta la sua forza. Sentivo le punte dure dei suoi capezzoli contro i miei pettorali mentre mi offriva le sue labbra la baciavo avidamente, come un assetato quando qualcuno gli offre dell'acqua nel deserto. Mentre la sua lingua litigava con la mia, mentre mi lasciavo trascinare da quella furia tempestosa d'amore, mi accorsi che avevamo appena varcato la soglia della camera da letto.
Non ricordo la composizione e come era l'arredo della camera, avevo ben altro arredo da ammirare con calma, senza strafare.
Mentre ci baciavamo, mi slacciai la cintola e lei si sfilò il vestitino che nascondeva una finissima sottoveste di raso trasparente. Non vi era traccia del reggiseno, forse se l'era tolto ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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