Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...Trattò il mio caso come se io fossi un bambino da difendere da un pedofilo. Quell'atto non gli e l'ho mai perdonato.

Sapevo che i miei tenevano i risparmi, nell'armadio, dentro una borsa con un coperchio a sicurezza chiuso a chiave. Tra l'altro la borsa era in un tiretto dell'armadio, anche lui chiuso a chiave. E come se non bastasse, il tutto era chiuso da un'anta dell'armadio anche lei chiusa a chiave.
Studiai a dovere, come rubare i soldi alla mia famiglia, almeno quello che mi occorreva per le cose più urgenti. Approfittai che un giorno mio Padre e i miei fratelli erano al lavoro. Le mie sorelle a scuola e mia madre era andata con mio cognato Nino al mercato rionale. Finalmente in casa ero da solo.
Quindi mi misi all'opera; dovevo aprire quell'armadio, rubare qualche banconota e rimettere apposto come prima senza che nessuno si accorgesse del furto, almeno per un po' di tempo.
Quindi aprii la borsa degli attrezzi di mio padre, mi armai di un cacciavite grande e uno piccolo. Per prima cosa era da aprile l'anta dell'armadio. Era facilissimo, sfilai i perni dei cardini e la porta mi cadde fra le braccia. Quindi all'interno, che ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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