Definizione di democrazia:
forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo, che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo. Questo è la democrazia.
Una vera sovranità popolare, tuttavia, postulerebbe che al popolo fosse costantemente demandato un controllo con potere di revoca del mandato; viceversa al popolo la nostra Costituzione (e anche quelle della maggior parte degli altri paesi c.d. democratici) non attribuisce alcun potere di controllo in itinere del mandato.
In Italia, poi, è in atto una vera e propria beffa, perché come noto non si possono esprimere preferenze, ma solo votare liste precompilate dai partiti. Vera e propria partitocrazia: non è consentito affidare un mandato a persone, ma solo a gruppi precostituiti di persone. E' così che arrivano al governo donnini e put*tanieri.
Credo sia quest'ultimo il senso della frase.
Ma la stessa "democrazia" di cui ci siamo vantati prima che le cose prendessero la piega attuale, è, per via dell'assenza di ogni potere di controllo popolare, solo una pallida ombra di ciò che dovrebbe essere (ed è) la democrazia.
Direi che abbiamo vissuto una sorta di... conato di democrazia, recentemente trasformatosi in vomito.
Situazione molto pericolosa.
Perfetto. Io non sono mai riuscito ad amarmi. Solo a sopportarmi, qualche volta. Tuttavia sto benissimo con me stesso.
Oltre tutto. amare se stessi è secondo me la massima mancanza di fantasia.
L'amore è patrimonio di chi lo prova. Un patrimonio che nessuno potrà mai sottrarci, perché fa parte di noi. Il vento può spazzare via i castelli di carta, cioè i sogni che il nostro amore ci ha fatto nutrire, troppo belli per poter essere realizzati quaggiù; ma non l'amore.
Perché l'amore siamo noi, è chi lo prova, è Dio in persona.
Questa tua tesi, Margherita,comporterebbe una sostanziale immutabilità delle condizioni di partenza... Rivedila, perché, oltre che elementi palesemente privi di fondamento, reca in sé connotazioni fondamentalmente classiste.
Le condizioni iniziali permangono (forse) immutabili solo per i dementi e gli schiavi. Gli uomini intelligenti e liberi (e se sono intelligenti, prima o poi si liberano!) sono in cammino (senza sapere, i più, nè da dove nè per dove; ma lo sono, per lo stesso trascorrere del tempo e mutare delle situazioni, quanto meno verso la tomba:); e mai da soli, ma possibilmente insieme alle persone che amano e che li amano, ed in un contesto sociale che possa supportarli nei loro problemi e nelle loro scelte.
Trascuri, poi, una circostanza fondamentale: gli esseri umani (e, credo io, anche gli animali superiori: ne ho avuti tanti, di esseri umani e di animali, tutti diversi l'uno dall'altro) non nascono tutti uguali. Ciascuno di essi ha una sua impronta speciale ed unica, che lo rende un individuo UNICO che reagirà in maniera tutta sua alle condizioni esterne e alle circostanze della vita. In alcuni, inoltre, si nota fin dall'infanzia una LUCE (di volta in volta dell'animo, dell'intelligenza, della capacità di rapportarsi col mondo esterno, oltre a particolari attitudini) che altri non hanno nè avranno mai. Quasi fossero esseri sin dalla nascita più evoluti degli altri
Nella pratica, posso dirti che ho conosciuto persone nate e cresciute in contesti sociali e culturali estremamente carenti, e anche persone traumatizzate nell'infanzia e nell'adolescenza in maniera terribile, che ciò malgrado sono oggi infinitamente più sensibili alla bellezza, alla cultura ed ai buoni sentimenti, e spesso anche molto più avanti socialmente, di tante altre cui nulla è mancato nè nell'infanzia nè dopo, ma che hanno sempre visto e continuano a vedere tanto lontano, quanto dai loro occhi è lontano il loro naso.
Ecco, qui c'è da fare una riflessione che forse può essere interessante. Nelle persone di cui parli, Elisabetta, c'è incoerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno, ma - presumo - perfetta coerenza tra ciò che fanno e ciò che pensano: se rubano, non rubano per caso o per un impulso irrefrenabile dell'ultimo momento, ma in base ad un piano ben congegnato e organizzato.
Nelle persone in buona fede, invece, può spesso presentarsi un'incoerenza ancora più subdola: quella non tra il dire e il fare, ma tra il pensare e il fare. Per questo è importante esaminarsi a fondo, secondo me. E la cartina di tornasole è sempre il razzolare male.
Questa incoerenza tra il pensare e il fare dipende sempre, però, da una molla di forza superiore al pensiero che fa scattare la volontà. Può essere un vizio (come il fumo), può essere l'ira... addirittura l' amore può condurre a fare l'opposto di ciò che si penserebbe di fare.
In questi ultimi casi, può addirittura succedere che l'azione sia splendida, eroica, mentre semmai si pensava di non compierla: è il caso di chi con decisione improvvisa si lancia nel pericolo per salvare un'altra persona, pur essendo estremamente prudente, o semmai anche timoroso del pericolo...
No, no. E' l'azione a qualificare ciò che siamo, non c'è dubbio.
Questo dovrebbe essere il punto d'incontro di tutti gli uomini di buona volontà. Se non lo è, ciò avviene perché alla buona volontà si sostituiscono orgoglio, paura, potere, cervello e melma.
forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo, che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo.
Questo è la democrazia.
Una vera sovranità popolare, tuttavia, postulerebbe che al popolo fosse costantemente demandato un controllo con potere di revoca del mandato; viceversa al popolo la nostra Costituzione (e anche quelle della maggior parte degli altri paesi c.d. democratici) non attribuisce alcun potere di controllo in itinere del mandato.
In Italia, poi, è in atto una vera e propria beffa, perché come noto non si possono esprimere preferenze, ma solo votare liste precompilate dai partiti. Vera e propria partitocrazia: non è consentito affidare un mandato a persone, ma solo a gruppi precostituiti di persone. E' così che arrivano al governo donnini e put*tanieri.
Credo sia quest'ultimo il senso della frase.
Ma la stessa "democrazia" di cui ci siamo vantati prima che le cose prendessero la piega attuale, è, per via dell'assenza di ogni potere di controllo popolare, solo una pallida ombra di ciò che dovrebbe essere (ed è) la democrazia.
Direi che abbiamo vissuto una sorta di... conato di democrazia, recentemente trasformatosi in vomito.
Situazione molto pericolosa.
Oltre tutto. amare se stessi è secondo me la massima mancanza di fantasia.
Perché l'amore siamo noi, è chi lo prova, è Dio in persona.
Le condizioni iniziali permangono (forse) immutabili solo per i dementi e gli schiavi. Gli uomini intelligenti e liberi (e se sono intelligenti, prima o poi si liberano!) sono in cammino (senza sapere, i più, nè da dove nè per dove; ma lo sono, per lo stesso trascorrere del tempo e mutare delle situazioni, quanto meno verso la tomba:); e mai da soli, ma possibilmente insieme alle persone che amano e che li amano, ed in un contesto sociale che possa supportarli nei loro problemi e nelle loro scelte.
Trascuri, poi, una circostanza fondamentale: gli esseri umani (e, credo io, anche gli animali superiori: ne ho avuti tanti, di esseri umani e di animali, tutti diversi l'uno dall'altro) non nascono tutti uguali. Ciascuno di essi ha una sua impronta speciale ed unica, che lo rende un individuo UNICO che reagirà in maniera tutta sua alle condizioni esterne e alle circostanze della vita. In alcuni, inoltre, si nota fin dall'infanzia una LUCE (di volta in volta dell'animo, dell'intelligenza, della capacità di rapportarsi col mondo esterno, oltre a particolari attitudini) che altri non hanno nè avranno mai. Quasi fossero esseri sin dalla nascita più evoluti degli altri
Nella pratica, posso dirti che ho conosciuto persone nate e cresciute in contesti sociali e culturali estremamente carenti, e anche persone traumatizzate nell'infanzia e nell'adolescenza in maniera terribile, che ciò malgrado sono oggi infinitamente più sensibili alla bellezza, alla cultura ed ai buoni sentimenti, e spesso anche molto più avanti socialmente, di tante altre cui nulla è mancato nè nell'infanzia nè dopo, ma che hanno sempre visto e continuano a vedere tanto lontano, quanto dai loro occhi è lontano il loro naso.
Nelle persone in buona fede, invece, può spesso presentarsi un'incoerenza ancora più subdola: quella non tra il dire e il fare, ma tra il pensare e il fare. Per questo è importante esaminarsi a fondo, secondo me. E la cartina di tornasole è sempre il razzolare male.
Questa incoerenza tra il pensare e il fare dipende sempre, però, da una molla di forza superiore al pensiero che fa scattare la volontà. Può essere un vizio (come il fumo), può essere l'ira... addirittura l' amore può condurre a fare l'opposto di ciò che si penserebbe di fare.
In questi ultimi casi, può addirittura succedere che l'azione sia splendida, eroica, mentre semmai si pensava di non compierla: è il caso di chi con decisione improvvisa si lancia nel pericolo per salvare un'altra persona, pur essendo estremamente prudente, o semmai anche timoroso del pericolo...
No, no. E' l'azione a qualificare ciò che siamo, non c'è dubbio.