Per esperienza personale, alla bonaccia anziché il buon vento può anche seguire la tempesta; e se hai riparato le vele, rischi addirittura di affondare.
Tuttavia chi fabbrica e sfabbrica non perde mai tempo.
https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-criptiche/poesia-131236?f=u:16397
Absit iniuria verbis (traduzione: senza intenzione offensiva)
(Cominciamo bene l'anno...)
Le assicuro, sig. Maruca, che questa poesiola ha già ricevuto tutta l'attenzione che meritava, e anche quella che non meritava, dal "popolo" di PensieriParole, il cui fresco e spontaneo giudizio mi ha reso davvero molto contento.
Quanto al voto della giuria successiva, quella degli 11 membri, sinceramente non ci contavo, né mi ci sarei sottoposto volentieri in assenza del voto popolare, perché non si arriva ad una certa età per sottoporsi al voto di commissioni di concorso di cui per il passato si è fatto, ahimé, parte, con tutte le esperienze annesse e connesse.
La ringrazio dell'apprezzamento e ricambio di cuore le cordialità.
Per due risate, le allego anche una canzoncina. : )))
www.youtube.com/watch?v=8rOzPhZqqok&feature=fvwrel
Se ci pensi, la guerra non ha alcun significato razionale: non può assolutamente essere utile a decidere chi abbia ragione o chi abbia torto, ma si esprime solo in termini di forza e sopraffazione: unpo' come decidere con la lotta o il pugilato una qualsiasi controversia privata: non ha alcun significato razionale.
Rappresenta quindi uno strumento primitivo di risoluzione delle controversie internazionali, che sicuramente prima o poi verrà escluso dall'evoluzione della nostra specie (se le verrà, naturalmente, dato il tempo di evolversi a sufficienza; ma anche su questo mi pare assurdo che nessuno possa vegliare, perché ormai è in gioco molto di più che una specie di scimmie).
Non fermarti dunque alla guerra, e guarda più lontano (dentro o fuori di te: non ha importanza).
Non so con precisione perché il professor Rheit abbia parlato di lamento; tuttavia devo dire, pur non conoscendo il marziano, che si coglie nel ritmo della composizione una certa qual crescente insoddisfazione. Questa sensazione potrebbe avvalorare l'ipotesi, sostenuta da altri studiosi, secondo cui si sarebbe trattato di un mantra rituale propiziatorio per soli iniziati, destinato ad essere ripetuto con tono grave e cantilenoso, alla maniera tibetana, in ogni circostanza dolorosa o comunque poco gradevole.
Quanto ai due versi finali, che in effetti appaiono alla nostra percezione terrestre come un'esplosione di risate, se ben vedi si tratta della ripetizione di tre versi antecedenti della composizione, evidentemente ritenuti essenziali alla trasmissione del messaggio. Ma è anche possibile si tratti di un'aggiunta di epoca posteriore: giacché la composizione, senza quegli ultimi due versi, apparirebbe molto più equilibrata nella sua mirabile struttura.
Tutto passa. Quando si è ben metabolizzato questo concetto, in modo che costituisca un'intima percezione e non semplicemente l'illuminazione razionale di un attimo, si esce dalla catena degli eventi.
E basta solo un passo avanti per entrare nel mondo della realtà.
Tuttavia chi fabbrica e sfabbrica non perde mai tempo.
Absit iniuria verbis (traduzione: senza intenzione offensiva)
(Cominciamo bene l'anno...)
Quanto al voto della giuria successiva, quella degli 11 membri, sinceramente non ci contavo, né mi ci sarei sottoposto volentieri in assenza del voto popolare, perché non si arriva ad una certa età per sottoporsi al voto di commissioni di concorso di cui per il passato si è fatto, ahimé, parte, con tutte le esperienze annesse e connesse.
La ringrazio dell'apprezzamento e ricambio di cuore le cordialità.
Per due risate, le allego anche una canzoncina. : )))
www.youtube.com/watch?v=8rOzPhZqqok&feature=fvwrel
Rappresenta quindi uno strumento primitivo di risoluzione delle controversie internazionali, che sicuramente prima o poi verrà escluso dall'evoluzione della nostra specie (se le verrà, naturalmente, dato il tempo di evolversi a sufficienza; ma anche su questo mi pare assurdo che nessuno possa vegliare, perché ormai è in gioco molto di più che una specie di scimmie).
Non fermarti dunque alla guerra, e guarda più lontano (dentro o fuori di te: non ha importanza).
Quanto ai due versi finali, che in effetti appaiono alla nostra percezione terrestre come un'esplosione di risate, se ben vedi si tratta della ripetizione di tre versi antecedenti della composizione, evidentemente ritenuti essenziali alla trasmissione del messaggio. Ma è anche possibile si tratti di un'aggiunta di epoca posteriore: giacché la composizione, senza quegli ultimi due versi, apparirebbe molto più equilibrata nella sua mirabile struttura.
E basta solo un passo avanti per entrare nel mondo della realtà.