Poesie personali


Scritta da: Rosario Chippari
in Poesie (Poesie personali)

A Palmi

Come sangue che scivola
nelle vene infiammate di passione,
così il mio respiro era travolto
dalla luce e dal sapore di quell'aria.

Sovrana, una strada per quelle vie
prorompeva le mie idee,
mentre solingo m'inoltravo
in un vento d'oriente
che carezzava le teste dei pescatori.

Oh, mare che sai di me
e dei miei più nobili sospiri,
tu, Pietrenere che sali per sempre
nelle vene di un uomo cresciuto
tra le grida della Costa Viola.

Come il sangue scorre
e non ha pietà del tempo, così
adesso il mio respiro non prova
pietà né rancore pei ricordi d'oltremare.

E vive la luce effusa di vicoli, o Leonida,
del tuo centro ormai storia
anche per la mia pelle.
Composta domenica 8 gennaio 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    Legami Karmici

    Guardando nei tuoi occhi vedo me prima che t'incontrassi,
    osservando ancora più in fondo vedo tè prima che m'incontrassi,
    ma penetrando nell'immensità del tuo sguardo, non vedo altro che noi, spiriti che decisero di legarsi per l'eternità in un'unica energia indivisibile, chiamata amore.
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      Scritta da: Luigi Principe
      in Poesie (Poesie personali)

      I need a dirty woman

      Stasera ho bisogno di un nescafè ghiacciato
      un dolce, una stella cadente e una favola da raccontare...
      di candele profumate, di far girare "echos"
      di un meraviglioso cotto marrone, poroso e freddo
      stasera ho bisogno di una schiena devota che brilla come la colomba della pace.
      Ho bisogno di un fiume che va all'oceano
      pieno di nonsense e insano desiderio
      un sentiero da seguire fino a riva
      la c'è chi ha fiducia in me, in ciò in cui credo
      c'è il mio dono, il mio strumento, il mio tesoro.
      Composta mercoledì 10 agosto 2011
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        Scritta da: pulce..63..
        in Poesie (Poesie personali)

        Briciole

        Frammenti, spiragli di luce nel buio della sua solitudine. Attimi da vivere, senza pretese. È sempre stata ai margini della vita di qualcuno, mai la più importante. Non è capace di farsi amare. Non è capace di essere l'unica. Solo brevi lampi di luce ad illuminare la sua vita. Abbracciata da belle parole ma da sentimenti troppo fragili per poterne rafforzare il senso, lei è li... con la sua solitudine intatta.
        Composta venerdì 29 ottobre 2010
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          Scritta da: Davide Bidin
          in Poesie (Poesie personali)

          Il Dolore del Vincitore

          Trattenere in pugno i frutti di una vita
          varcare la soglia verso l'infinito
          difficilmente permette di sciogliere le dita
          può abbaggliar tutto ciò che nel tempo hai appreso
          ma c'è sincera estasi nello scoprire
          apparire con eccesso morale
          così come essere, altro non è, che sembrare
          riuscire a distaccare la propria coscienza
          percepire come in un occhio
          attraverso nuova, stupenda ignoranza
          il mondo si scopre, le luci, poi, vorticano
          Il tuo cruccio rosso olandese
          vedere le cose come dovrebbero essere
          lodare il mondo col male che mente
          e dalla collera, fin nella pazzia
          vivere il colore, cambiare il nero col blu
          per chi l'ammira insistente, malattia del vivente
          lottare per essere Vincente.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Ermetica notte

            I mondi che attraversano,
            E i corpi che fuori restano.
            Tra le dita l'alba spiavo,
            Lacrime veloci assaggiavo.
            Era nuda come un tempo estraneo,
            Un fervido dolore così momentaneo.
            Che di ascoltare il rumore che mi porti,
            Che di calpestare i frutti morti,
            Io non mi stanco.
            Poggia il sentimento come un vaso su un tavolo bianco.
            I piedi fatti di capelli e sabbia,
            La faccia che ha preso pugni è di rabbia.
            Il cigolio di una porta che balla nel vento,
            Il suo volto pieno di spavento.
            Piange la luna con i suoi crateri,
            Sepolti e profondi sono i suoi misteri,
            Nel respiro della notte resta il segreto,
            Sussurra parole di un antico alfabeto.
            Cupo splendore
            Pungente e buono il suo odore.
            Mi porti il fuoco
            Mi porti una strada che si apre dal vuoto.
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              Scritta da: littlebaby
              in Poesie (Poesie personali)

              Non ero pronta

              Non ero pronta ad amare te
              Non ero consapevole di te
              Ti ho perso per un gioco crudele, ma ti sono rimasta fedele
              nel sentimento e l'emozione a cui tu non hai mai creduto,
              perche'ti eri gia perduto nel tuo mondo costruito fatto di menzogna di cui non hai vergogna, ma la cosa più disumana è doverti star lontana per paura di amarti ancora in questa triste aurora.
              Composta sabato 7 gennaio 2012
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                Scritta da: Marilena Aiello
                in Poesie (Poesie personali)

                Una canzone, amore mio

                Scriviamo una canzone, amore mio
                Scriviamola d'amore e gioia
                Musichiamola di risate gaie

                Scriviamo una canzone, amore mio
                Raccogli le piume dei miei pensieri
                Intreccerò le note della tua voce

                Scriviamo una canzone, amore mio
                Cantiamola al mondo che corre
                Celebriamo la vita che scorre

                Muri alti ci separano in queste gabbie
                Gli occhi socchiusi non possono vedersi
                Le mani nascoste non possono toccarsi

                Ma la tua voce mi giunge allegra
                Come ti giungono felici i miei pensieri
                Se scriviamo una canzone, amore mio.
                Composta martedì 3 gennaio 2012
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il terzo scomodo

                  È al lavoro l'intruso messo lì dal primo del paese per umiliare i contendenti.

                  Non invitato,
                  imposto,
                  ha tolto a tutti il giocattolo di mano
                  e molti si sono fatti per necessità ruffiani a corte.

                  L'importante è stare vicino al nuovo
                  per accoltellarlo poi alle spalle
                  e ritornare in sella al cavallo sfinito.

                  Intanto scaldano i muscoli anche i nuovi forti,
                  istruiti dai vecchi arnesi del mestiere.

                  Gli ingannatori di sempre
                  incapaci di tacere,
                  sono di nuovo medici dalle sicure ricette,
                  da proporre alla gente,
                  ma tutte a tutela della loro salute,
                  non per curare i veri malati.

                  Questo uovo di pasqua è arrivato a natale,
                  con brutte sorprese per tutti.

                  E loro hanno pronti i cazzotti per romperlo,
                  e dividersi i pezzi,
                  da mangiare a morsi,
                  litigandoseli come cani.

                  La sorpresa
                  al paese,
                  amara più del cioccolato,
                  è il conto da pagare
                  per l'immensa fame degli altri.
                  Composta martedì 3 gennaio 2012
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