Poesie personali


Scritta da: Laura Baggio
in Poesie (Poesie personali)

Il corso della vita

Guardo un fiume e vedo la vita.
Uomini e natura creati da Dio
hanno lo stesso percorso.
Come l'uomo un fiume nasce,
nasce da una piccola sorgente
scende velocemente
e si allarga fino alla pianura.
Poi inizia il suo percorso di vita,
trova calma e luminosità.
Di gente in gente lo si ammira
ma all'improvviso,
incontra una cascata,
scende velocemente
come alla nascita,
ma del tutto privo di controllo
e velocemente è costretto
a riprendere il suo corso.
Sempre all'erta ad un'altra avversità
trova spazi per la felicità
E pian piano sempre più lento
trova pace nel mare immenso.
Per lui non è finita,
inizia il tempo eterno.
Composta domenica 2 gennaio 2011
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Il regalo

    Gradito il dono quando è vicinanza,
    quando prima e poi c'è la presenza;
    Il gesto è grande quando v'è certezza
    Che il dono è dato con amorevolezza.

    Futile l'atto, futile pure il dono
    Se l'affetto, però, resta lontano.
    Se, indi, trovare vuoi rispetto e stima
    Ricorda: Il dono dopo, l'affetto prima.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      Il medico – uomo –

      In tempo sì volgare e traffichino
      Ove d'imperio regna corruzione
      pare non vero trovare uomo sì buono
      che qui m'appresto a dare descrizione:
      Età apparente sulla quarantina,
      altezza un metro e una settantina;
      di peso pare poco più di norma,
      tronco ben fatto, d'elegante forma.

      Animo incline, lesto alla bisogna
      La costumanza sua nessuno lagna.
      Ben educato, colmo di franchezza
      Nessuno lamenta sua castigatezza.
      D'Ippocrate difficil via ha intrapreso
      E ad ogni male dà il giusto peso,
      con grande lena a mo d'uccel rapace
      esegue il suo lavoro, ascolta e tace.

      Spiccata perspicacia in mente alberga
      Onde in certezza sua ricetta verga;
      il suo intelletto non resta mistero
      ché nel diagnosticare è sempre vero.
      Di sì gran dote l'ha fornito Iddio
      Alfin che poco badi al proprio io
      Ma dell'altrui sventura
      Ne fia propria premura.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Armando
        in Poesie (Poesie personali)

        Malattia

        Scrivo
        sul muro bianco
        della mia cameretta
        parole stanche
        e sfuggenti
        che si disperdono
        come gocce d'olio
        sull'acqua.
        Debolezza,
        sconforto,
        impotenza:
        parole vinte
        che scivolano
        e s'adagiano,
        confuse,
        ai piedi del mio letto.

        Scrivo, allora:
        coraggio,
        risoluzione,
        volontà,
        e fisso le parole sul muro
        con la forza della mia ragione.

        Giro lo sguardo
        fuori dalla mia finestra:
        solitario un fiore rosso
        brilla,
        baciato dal sole,
        tra la neve.
        Composta venerdì 17 gennaio 2003
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)

          E via verso un altro anno

          Inizia un nuovo anno,
          e se ne chiude un altro.
          Si pensa di ricominciare,
          si progetta, si cerca di crescere
          e alla fine dell'anno ci si ritrova
          quasi sempre al punto di partenza...
          Inizia un nuovo anno,
          le speranze ci sollevano l'animo,
          i problemi ci devastano lo stesso
          ma noi speriamo che il nuovo anno
          sia sempre meglio!
          E allora vabbè,
          speriamo anche quest'anno
          che sarà tutto un po' diverso,
          tutto un po' meglio.
          Auguri...
          Auguri alle persone che non smettono mai di sperare,
          quelle che hanno ancora il coraggio di sognare,
          quelle che cercano ancora una strada da seguire,
          quelle che vogliono cambiare,
          quelle che non vogliono più falsità e quelle che cercano le loro verità...
          Auguri a chi come me ascolterà sempre la voce del proprio cuore...
          A tutti, Buon Anno...
          Composta venerdì 31 dicembre 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            La noncuranza

            Da quando il sole levasi a levante,
            finché ogni sera, poi, cala a ponente
            resta incarnato nelle distorte menti
            l'atteggiamento a nome noncuranza.

            Pur senza nulla dire e nulla fare
            rivelasi, però ben brutt'affare
            che sfondando ago d'umana bilancia
            trapassa i cuori qual'aguzza lancia.

            Di mali, in fondo, l'umanità è invasa
            e li lotta e controlla in ogni fase,
            mal combatte ignobile perseveranza
            di perversa, stolida noncuranza.

            Infidi son coloro che l'hanno in uso,
            esseri stolti, amanti del sopruso
            feriscon ché d'affetto hanno carenza
            calandosi nell'obbrobriosa indifferenza.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Nello Maruca
              in Poesie (Poesie personali)

              La sfortuna

              Se di palazzi, case e appartamenti,
              se di ville e terreni ubertosi
              e di estesi, proliferi prati erbosi,
              di greggi e mugghianti armenti
              avessi di tal possidenza poca contezza
              e se di seno fossi d'altra razza
              or non potrei qui dire di mia stanchezza
              ché alcuno dire mai avrebbe osato
              cosa che male avrei poi sopportato
              e avrebbe al mio cospetto ebbrezza
              non certamente per sua contentezza
              ma per lo stato della mia altezza.
              Di ciò la dea bendata non mi fè dono
              indi sul dorso m'ho fulmine e tuono.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                L'indifferenza

                Era d'inverno il dì che mi fu luce,
                lungi il papà mio a servire il Duce
                che portò guerra là, dov'era pace
                con avidità d'uccello rapace;
                In quella Terra D'Africa Orientale
                che per l'italica gente fu fatale.
                Era di venerdì l'infausto giorno,
                lenta la campana dava il mezzogiorno,
                poi, il vento sibilava acutamente
                mentre la sera avanzava lentamente.
                Di fulmini brillava il cupo cielo
                e tutt'intorno era freddo e gelo.

                Era carestia totale, la più profonda.
                Indotta dalla circostanza immonda
                per quella guerra sciagurata e dura
                che cacciò la gioventù dalle sue mura.
                In questo clima squallido e miserando
                la vita mia s'incamminò arrancando.
                Man mano che m'avanzava io negl'anni
                piangere vedea mamma per gli affanni,
                mentre mi carezzava il volto dolcemente
                mi ripeteva, stanca, tristemente:
                Nato sei in miseria e nell'inferno
                chissà se pace avrai, tu, qualche giorno!

                Era lo stato che da marmocchio vissi,
                precari i giovanili anni pregressi,
                e ora che m'affaccio all'età vetusta
                anche la vecchiaia appare guasta.
                Perché mi si domanda? È presto detto:
                L'epoca cui viviamo l'uomo ha corrotto
                per cui pur quelli che ti stanno in petto
                di stima, pure loro, fanno difetto.
                Così gli affetti che mi stanno a fronte
                Pur'essi, mio sangue, sono indifferenti.
                Degli altri se ne faccia un fascio solo:
                tutti d'accordo, man lasciato solo.
                Morrò con dolore dentro il cuore
                per mancanza d'affetto e loro amore.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Nello Maruca
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La forza dell'afflizione

                  Se di male e di tormento nel percorso
                  di sua vita non avesse conoscenza
                  lui, di certo, l'uomo dico, non saprebbe
                  cosa e come è la pazienza. Per mancanza
                  d'essa, quindi, corto pure d'esperienza
                  ma ancor peggio, maggiormente, di speranza.
                  Or si sa, il patimento è qualcosa
                  d'avvilente ma anche, e par non vero,
                  dona in dono la virtù della pazienza.
                  Indi, allor si concatena l'esperienza
                  alla speranza che dà forza e resistenza
                  nel periglio, nel tormento e nel travaglio.
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Nello Maruca
                    in Poesie (Poesie personali)

                    La fiammella

                    Con lo sguardo del pensiero
                    il remoto ho visitato
                    del tuo cuore innamorato.
                    In un angolo sta scritto
                    quel ch'è noto nel di fuori:
                    Il bel sogno ho coronato
                    con l'amico e con l'amato.
                    Son felice, son contenta,
                    sono piena di speranza.
                    È profonda del mio amore
                    la radice nel mio cuore
                    e mai alcuna circostanza
                    tal'affetto incrinerà.
                    Solo l'ultimo respiro
                    la fiammella spegnerà.
                    Vota la poesia: Commenta