Poesie personali


Scritta da: annysea
in Poesie (Poesie personali)

Mi nutro di pane, lacrime e rose

Mi nutro di pane lacrime e rose
per sfamare digiuni d'amore
e restare tra i viventi.

Le lacrime sono il mio pane
notte e giorno,
senza di te, amore,
disconosco significanze di sorrisi.

Vorrei chiederlo alle nuvole d'agosto,
ai cespugli di corallo degli abissi...
alle nuvole guanciali di sospiri...
alle stelle compagne d'illusioni...

In questa notte
così violenta di desiderio
così azzurra di sogni
così nera d'illusioni
vorrei sostare su una panchina di nuvole
per narrarti le cose
che non ho mai detto
nemmeno al mio cuore gitano.

Vorrei sfogliare la rosa
che appassisce di lacrime e silenzi,
vorrei guardarti negli occhi
e raggiungerti ovunque tu sia,
cercarti in ogni latitudine
fino agli estremi confini della ragione.

Sciolgo i miei brividi
in catini di vetro
trasparenti come lacrime,
taglienti come lame di luna,
spinosi come rovi senza frutti,
né fiori, né sospiri, né baci, né deliri.

Ma tu soccorrimi, amico,
donami briciole di sogni,
strofe di poesia infinita,
lacrime dolci di miele d'acacia,
bocconi d'assenzio e acqua di rose...

Toccami l'anima, sfiorami il viso
senti, che dolci le lacrime di marzo
sono gioielli di quarzo
per chi ne vorrà.

Non negarmi i tuoi sogni
buia notte!
Domani avrò fame di stelle
e mi nutrirò di sospiri.

Questa notte sfoglierò
pagine d'ombra
in attesa di sognare
albe di rugiada.

Qui e Ora voglio restare
abbracciata alla notte
per farmi addormentare...

Domani sarò certo un altro giorno!
Mi toccherà nuovamente vivere...
Mi toccherà di nuovo indossare
una collana di spine senza rose...

ieri... ore 23.
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    Aie roventi

    Le estati di campagna
    nella bassa pianura

    aie roventi

    l'olmo il tiglio
    a ridosso dei canali
    la frescura

    i tuffi tra le grida di gioia
    una libellula la pulce d'acqua
    il grano che matura

    il calabrone viola la vespa l'ape
    la vasaia
    la rana padrona incontrastata
    della risaia

    il bacio della sanguisuga
    il luccio nascosto tra le ninfee
    sorveglia la corrente
    mentre risale l'anguilla saettante.

    Ora nell'acqua non vedo piu niente
    e nella corrente c'è il diserbante.

    Cosa racconterò a mio figlio
    quando mi chiederà
    papà
    mi posso tuffare?

    No mi dispiace è pieno di veleni
    non puoi nemmeno bere
    sai... per avere un buon raccolto
    bisogna diserbare
    e
    a mano
    non si usa più fare.

    Insomma non puoi!

    Non mi stupirei se mi dicesse...

    allora le sanguisughe

    Siete voi.
    Composta martedì 9 febbraio 2010
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      Scritta da: Fernanda Irlante
      in Poesie (Poesie personali)

      L'Amore questo mio

      L'amore: questo mio
      non chiede, non vuole,
      solo un cuore ti dona,
      ripudia il tuo amore...

      l'amore: questo mio
      è un palpito sincero...
      come il firmamento
      è immenso ed è sereno...

      Di notte ingelosito
      veglia i sogni tuoi...
      protegge la tua fronte...
      è l'angelo tuo custode...

      l'amore: questo mio
      rosso come un fiore,
      la purezza, il candore,
      ti dona del suo cuore.
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