Reazione
Nel labbro ferito
ci passo ricordo
di lingua che stende
un balsamico sguardo.
Composta martedì 9 febbraio 2010
Nel labbro ferito
ci passo ricordo
di lingua che stende
un balsamico sguardo.
Mi nutro di pane lacrime e rose
per sfamare digiuni d'amore
e restare tra i viventi.
Le lacrime sono il mio pane
notte e giorno,
senza di te, amore,
disconosco significanze di sorrisi.
Vorrei chiederlo alle nuvole d'agosto,
ai cespugli di corallo degli abissi...
alle nuvole guanciali di sospiri...
alle stelle compagne d'illusioni...
In questa notte
così violenta di desiderio
così azzurra di sogni
così nera d'illusioni
vorrei sostare su una panchina di nuvole
per narrarti le cose
che non ho mai detto
nemmeno al mio cuore gitano.
Vorrei sfogliare la rosa
che appassisce di lacrime e silenzi,
vorrei guardarti negli occhi
e raggiungerti ovunque tu sia,
cercarti in ogni latitudine
fino agli estremi confini della ragione.
Sciolgo i miei brividi
in catini di vetro
trasparenti come lacrime,
taglienti come lame di luna,
spinosi come rovi senza frutti,
né fiori, né sospiri, né baci, né deliri.
Ma tu soccorrimi, amico,
donami briciole di sogni,
strofe di poesia infinita,
lacrime dolci di miele d'acacia,
bocconi d'assenzio e acqua di rose...
Toccami l'anima, sfiorami il viso
senti, che dolci le lacrime di marzo
sono gioielli di quarzo
per chi ne vorrà.
Non negarmi i tuoi sogni
buia notte!
Domani avrò fame di stelle
e mi nutrirò di sospiri.
Questa notte sfoglierò
pagine d'ombra
in attesa di sognare
albe di rugiada.
Qui e Ora voglio restare
abbracciata alla notte
per farmi addormentare...
Domani sarò certo un altro giorno!
Mi toccherà nuovamente vivere...
Mi toccherà di nuovo indossare
una collana di spine senza rose...
ieri... ore 23.
Le estati di campagna
nella bassa pianura
aie roventi
l'olmo il tiglio
a ridosso dei canali
la frescura
i tuffi tra le grida di gioia
una libellula la pulce d'acqua
il grano che matura
il calabrone viola la vespa l'ape
la vasaia
la rana padrona incontrastata
della risaia
il bacio della sanguisuga
il luccio nascosto tra le ninfee
sorveglia la corrente
mentre risale l'anguilla saettante.
Ora nell'acqua non vedo piu niente
e nella corrente c'è il diserbante.
Cosa racconterò a mio figlio
quando mi chiederà
papà
mi posso tuffare?
No mi dispiace è pieno di veleni
non puoi nemmeno bere
sai... per avere un buon raccolto
bisogna diserbare
e
a mano
non si usa più fare.
Insomma non puoi!
Non mi stupirei se mi dicesse...
allora le sanguisughe
Siete voi.
Questo tuo incanto
d'amore
che mi rapisce
nell'anima,
è il tesoro
segreto
che nascondo in me,
per vivere lontano
dannato e schiavo,
dietro l'ombra
di desideri e speranze
che mi regalano
nel profondo del cuore
partenze senza ritorno
e secoli di gioia.
Stella cadente che nella mia vita entri, bruci e vai
duri il tempo di una scia...
se tu sei stella, la mia stella, resisterai al tempo,
sarai li anche dietro le mie nuvole...
ti vedrò quando rischiare il cielo!
A chi dice amore
e pensa a parole di rugiada e pan di zucchero
arcobaleni di tepore
petali agli angoli di occhi fatui
io penso a brutte donne
destini segnati
vecchi froci bugiardi soli
lavori di merda
a chi mi racconta amore
io rispondo forte
amore sbeccato.
Immergerà il viso
in pece nera
e gli occhi intingerà
a brace ardente, al cielo
la bocca
volgerà.
Tizzone alla fucina
di Vulcano
fabbricherà gli strali
per la guerra.
Un messaggio d'amore
per testimoni di Dio.
Un messaggio di martiri
per la memoria.
Un messaggio di odio
per spettatori inermi
maturato all'ombra
dell'invidia.
L'amore: questo mio
non chiede, non vuole,
solo un cuore ti dona,
ripudia il tuo amore...
l'amore: questo mio
è un palpito sincero...
come il firmamento
è immenso ed è sereno...
Di notte ingelosito
veglia i sogni tuoi...
protegge la tua fronte...
è l'angelo tuo custode...
l'amore: questo mio
rosso come un fiore,
la purezza, il candore,
ti dona del suo cuore.
Mi sono fatto di te stasera
Nella tua assenza ho trovato
Il respiro incallito
Di una vita incantata
a guardare piuttosto
Che muoversi dentro
Quel ritmo facondo
Di pallide cere
Teatro di me.
Stropiccio il cuscino
Che mi vuota accanto
Nel letto ci dormo
Ma vivo con te.