Poesie personali


Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)

Senza sole

L'arcigno inverno
digrigna ancora i denti
e con sé non ha
valigia

tende tranelli
alle nubi di passaggio
coprendole con un'immensa
rete grigia

facendo creder loro
d'esser le più belle
anche senza sole

colpite da quelle parole
quasi incantate stanno ad ascoltare
e
non s'accorgono
che piano piano
cominciano a gelare

allora infreddolite
per scaldarsi vorrebbero danzare
ma nella rete
non lo possono fare

capiscono l'inganno

si lasciano morire.

Comincia a nevicare.
Composta domenica 7 febbraio 2010
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    Scritta da: ametista
    in Poesie (Poesie personali)

    Icaro

    Sono come il cieco,
    che sogna di veder sorgere il sole,
    ma è costretto ad accontentarsi,
    di sentire solo il suo calore.
    Sono come il sordo,
    che sogna di ascoltare un concerto,
    ma è costretto ad accontentarsi,
    di vedere i musicisti suonare.
    Sono come il muto,
    che sogna di parlare d'amore,
    ma è costretto ad accontentarsi,
    di sentirlo fare da altri.
    Sono come un prigioniero,
    a cui sono state legate le mani,
    che sogna di poterti toccare,
    ma è costretto ad accontentarsi,
    e ti può solo sognare.
    Sono come Icaro,
    come lui vorrei volare lontano,
    ma le mie deboli ali di cera,
    questo amore mi ha bruciato,
    e qui sono costretto a restare,
    cieco, sordo, muto e prigioniero,
    di questo mio amore.
    Composta sabato 6 febbraio 2010
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      Scritta da: Elio Lupini
      in Poesie (Poesie personali)

      A mio Padre

      Crack!...
      Boati nel cervello,
      Attimi...
      Rientro nella realtà

      dura realtà con conseguenze naturali,
      disgrazia...

      La nostra vita
      qualcosa di noi venuta a mancare

      distanze materiali ci separano nella vita continuata
      trasformazioni...
      adattamenti...

      diverse responsabilità per chi resta

      Attimi di te!
      Già vissuti

      quanti ancora da vivere
      Cose fatte e superate ma sempre presenti.

      Conosco te nei particolari
      in ciò a cui prima non davo peso perché normalità,
      alla tua vita

      Come vorrei ancora avere ed apprezzare
      quella triste rimanenza
      pa pur sempre presente tua figura.
      Composta lunedì 11 novembre 1985
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        Scritta da: Tommaso Mauro
        in Poesie (Poesie personali)
        Fragile elegante essere
        che sta per aprirsi
        al mondo...
        Ma all'improvviso tutto
        si ferma come in un
        breve flashback
        ripercorri tutta la tua
        breve vita
        Volti odori colori suoni
        risate Pianti...
        Cade una lacrima e come
        punto ad una lettera
        quella goccia interrompe
        il tuo indietreggiare
        nei ricordi
        Non sai se quel passo
        servirà a qualcosa
        sai solo che
        interromperà il
        tutto
        Tutto si spegnerà e gli
        attori torneranno
        alle loro case
        e ora un fascio
        di luce
        t'irradia
        la scena
        è sola tua

        è strano ma
        l'hai fatto
        Nessun suono nessun calore
        nessun colore
        solo tu
        Non so e non sai se ne valeva
        la pena
        Hai scelto la via più
        facile o fragile
        essere
        Ma perché...
        Perché la via secondaria?
        Perché?
        Paura lo so Terrore
        il
        domani sempre
        più grande
        mentre
        tu eri sempre
        più piccola
        Fredda la solitudine
        tra i libri
        oscura la camera
        tenue il bagliore del
        computer
        troppo tenue per tenerti
        attaccato all'unico dono
        perenne
        Eri sola ma non fuori
        sola eri dentro
        il mondo non ti ha spiegato
        come rialzarti
        e tu non sei riuscita
        a capirlo
        e ora non sei altro
        che un ricordo
        Una foto su un mobile
        vicino a dei fiori
        Un nome su freddo
        marmo
        Marmo lucido pulito
        ogni giorno da
        da chi ti avrebbe voluto
        ancora accanto
        da chi avrebbe preferito
        che la sorte prendesse
        lei invece che te
        Ma la sorte stavolta non
        c'entra
        l'ultimo passo
        l'hai mosso
        tu
        Tu hai spento la
        luce dei tuoi
        occhi
        spegnendo
        anche la
        speranza di chi
        ti voleva bene
        Passioni domani sfide
        amori che non
        avranno più
        un protagonista
        Andarsene per Fuggire
        dalle paure non lo
        puoi sempre fare
        Imparare a rialzarti
        invece sì
        Tra fuggire e imparare
        la scelta è la tua
        Ma se fuggi
        un'altra luce si spegnerà
        e il mondo un'altra
        sfumatura perderà
        Fuggito poi non
        tornerai
        indietro
        o fragile essere
        rileggi il copione
        intrattieni gli attori
        accendi la luce
        salta
        l'ostacolo
        o
        se cadi e non sai rialzarti
        chiedi aiuto
        Perché così in piedi
        puoi aiutare il mondo
        in piedi puoi impedire che qualche
        fragile essere
        allontani gli attori
        e
        spenga le luci...
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Sulla pietra
          dorme il mio mattino.
          Fammi di luce queste mani
          scolpite in ebano puro.

          Sulle foglie secche
          dorme la mia sera.
          Fammi di pace
          questo volto stemprato
          d'acque piovane.

          Scendo con i miei occhi
          in grotte fatti di voli.
          La rondine è il mio cuore
          nell'azzurro.

          Non corro più su burroni lucani
          per dare caccia a gridi nostrani,

          Mi fermo su monti di neve
          aspettando il fungo che nasce
          insieme al mio sogno.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Ho scelto una dimora sui bianchi monti.
            La caverna dove giace la mia voce è nuda.
            Qui ascolto il pianto delle foglie,
            frugo con mani di neve
            in profondissima pace.

            Non dico nulla all'anima sospesa
            dove il corpo è vento
            giocando in attesa.
            Aspetto l'avventura
            racchiusa nel respiro della luce.

            Quando la vita affonderà il suo grido
            nei cieli del mattimo
            uscirò dalla caverna nuda
            per ascoltare il sole
            steso sulle rocce
            rubando i segreti della luna.

            Ascolterò l'albero esposto sui canali.
            Su scorza di quercia secolare
            attaccherò una foglia secca
            simbolo di un giorno
            vissuto in fretta.

            Poi entrerò nel cavo di un ulivo
            dove penetra la pioggia lentamente.
            Quando la notte penetrerà col vento
            chiuderò nel guscio d'una noce
            il volto senza tinte
            di un'anima vuota.
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              Scritta da: Violina Sirola
              in Poesie (Poesie personali)

              Si giocava alla guerra

              Dietro l'albero antico, la pistola
              puntavo, aspettavo il nemico e
              il grilletto premevo
              mentre il gatto, mio amico
              le farfalle cacciava.
              Mi esaltava la guerra, la parola "nemico"
              era Paolo a terra e
              fingeva l'ucciso.

              Ora sono sul campo, non si finge
              il nemico
              sono colpi sicuri, mi sfigurano
              il viso.
              Vedo un gatto randagio
              punta un topo che fugge
              sono steso su un carro
              sto facendo l'eroe
              mentre tendo l'agguato, l'eroina
              mi è amica
              non mi esalta la guerra
              la parola "nemico"
              e:
              bimbi
              nuovi si tengono per mano
              le bolle di sapone
              lanciate da lontano
              mostrano in trasparenza
              angeli senza ali.
              Composta nel 1991
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                in Poesie (Poesie personali)

                Ricordo

                Notte senza sonno
                dove il sonno s'è fugato.
                Indimenticabile ricordo
                s'accende nella mia mente.
                Mi aggrappo al mio amore
                mai vissuto.
                Rileggo queste vecchie righe
                sulle pagine ingiallite,
                scritte in altre notti senza fine...
                Un viso, i suoi occhi... un nome...
                Quella che è riuscita a rubarmi il cuore,
                strappato senza chiedermi il permesso.
                Me la trovo d'avanti come quella notte d'agosto
                con la luna bruna...
                è stato un amore del passato,
                un amore spezzato e mai sepolto.
                Composta venerdì 5 febbraio 2010
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