Poesie personali


Scritta da: syria 76
in Poesie (Poesie personali)

Ho visto

Ho visto una bambina
correre incontro al suo papà, felice, intrepida e spensierata.
Ho visto quella bambina
crescere, sognare, piangere.
Ho visto quella bambina
lottare per amore, per i suoi sogni
contro il destino.
Ho visto quella bambina
già donna.
Ho visto quella donna
con una vita nuova:
quella che voleva.
Ho visto quella donna
guardarsi intorno: è soddisfatta.
Ho visto quella donna
desiderare un'ultima cosa,
la più grande:
la felicità di chi le sta affianco.
Ho visto quella donna
che giorno dopo giorno
lotta per la felicità...
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    Scritta da: Cristina
    in Poesie (Poesie personali)
    Per vie silenziose e solitarie
    cammino senza sosta
    nella notte avara di stelle.
    I passi accompagnano i pensieri
    nuove tessere di un mosaico senza fine
    che parlano di vita
    istante dopo istante
    di venditori di illusioni
    di giovani occhi che non volevano vedere
    di menti che non volevano credere
    di anime che pian piano
    vedevano spegnersi la luce.
    È una sera d'inverno di tanti anni dopo.
    Cammino ancora nella notte
    nella solitudine di una via
    non più oscura.
    I pensieri parlano di ciò che è stato;
    ascolto con rispetto e gratitudine.
    Son quella che sono
    nel bene e nel male,
    tutto è chiaro dopo il lungo cammino.
    Sono me stessa, consapevole e razionale.
    Un libro fatto di pagine bianche
    attende un sogno chiamato vita,
    la mia.
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      Scritta da: annysea
      in Poesie (Poesie personali)

      La Parola negata

      Carissimo,

      ora che non ci sei ti voglio dire amore,
      questa parola così usata, abusata,
      scontata, ripudiata, respinta.
      Io, qualche volta, l'ho sentita salire
      lungo il tunnel del cuore, arrivare
      sull'orlo delle labbra, come sull'orlo
      di un pozzo profondo, e lì sentire
      presto la vanità della parola,
      la sua inutilità, la sua importanza.

      Ed ho taciuto.

      Altre volte, guardando la ruga
      precoce della fronte, lunga e profonda
      come una ferita, avrei voluto passare
      lieve su di essa la mia mano, come
      si fa con l'abito sgualcito e la sua piega.
      Alla punta delle dita
      avrei voluto affidare
      la parola "amore",
      ma il gesto incompiuto
      s'innalza come un muro,
      un aborto di sorriso.

      Ed ho taciuto.

      Quella volta, ricordi; quella rara volta
      che ti vidi brillare negli occhi
      una lacrima cocente come l'oro fuso,
      e battesti, muto, il pugno
      sulla tavola, senza un urlo, un fremito,
      una bestemmia,
      mi corse come un'ala di rondine la parola
      amore, nei cieli solidali del mio animo,
      ma il volo si fermò sulla tua piega amara,
      e ancora non la dissi.

      Ma stanotte, che mi manchi,
      e mi manca la tua persona amata
      il tuo essere uomo, il mio compagno,
      stasera che mi sento naufragare
      e i tuoni del silenzio sono più forti e cupi
      stasera ti chiamo "amore, amore" anzi lo grido,

      amore!
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        Scritta da: goccia di miele
        in Poesie (Poesie personali)

        Mania di persecuzione

        Quanta analisi sondaggi indagini permessi arresti e piedi liberi
        domiciliato all'inferno o nel deserto
        inseguito da fameliche pantere
        quanti occhi, mille
        forse un canestro pieno
        scrutano, morali, l'operato...
        Sondatemi la vita
        prima che spazi
        giusto dietro l'angolo della macelleria
        sangue e grassi in rassegnata attesa.
        Son possibili soluzioni barbituriche
        alla gabbia del cobra albino
        non ce n'è molti in giro
        non toccare oggi
        non toccare mai
        un piede è libero e l'altro non si muove
        nell'invalidità dei passi a mèta
        ho inoltrato domanda in carta bollo

        vorrei tanto riuscire a respirare...
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Sere di maggio

          Due note di chitarre al vento,
          un volto di ragazza modello,
          un grido affisso alla parete,
          tanta malinconia dentro.

          È un pomeriggio di maggio
          coi davanzali pieni di fiori
          un sole che sa di primavera
          un invito alla preghiera.

          Due passeri beccano l'amore
          su albero di foglie fresche.
          Una colomba cerca l'amico
          perduto su grondaia deserta.

          Il polline volteggia nell'aria
          è un girotondo di baci.
          Nascerà una vita nuova
          in queste notti di maggio.
          Composta mercoledì 13 maggio 1992
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Si odono suoni di tamburi
            in quest'Aragona piena di vento.
            Qui si vive la Pasqua
            rompendo l'alba nascente.
            Senti respirare la morte
            sotto arcate di pietre
            e di silenzi.

            L'eco dei tamburi penetra
            nel sangue e morde
            come un grido di speranza.

            È la cadenza della vita
            o l'occhio vigile della morte?

            Nella sera camminano
            uomini vestiti di penitenza.
            Rimbombano le pelli di toro
            in trombe di risurrezione.
            È la pasqua di un popolo
            credente e cristiano
            incappucciato nel proprio passato.

            Sono statue piene di silenzio
            a battere il selciato
            di un cammino eterno.
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              Scritta da: E. Alongi
              in Poesie (Poesie personali)

              Addio amore

              Mi hai rubato uno sguardo,
              In quel pomeriggio tardo
              tutto è passato.
              Rimango ancora a pensare
              se quello era rubare...
              Ho voluto provare,
              dirti ti amo
              non era poi amare.

              Mi hai guardato
              senza osservarmi;
              mi hai parlato
              senza ascoltarmi.
              Hai provato a pensare,
              hai voluto provare
              ma mi domando
              se quello era amare...

              Ti ho cercato,
              credevo di impazzire
              ma poi mi hai parlato
              nell'imbrunire.

              Ti ho voluto,
              ti ho pensato,
              ogni sera ad aspettare,
              ogni sera a sperare.

              Ho voluto provare,
              ho voluto aspettare,
              dietro l'angolo hai girato
              ma torna mio amato...
              Composta domenica 7 febbraio 2010
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                Scritta da: Franco Mastroianni
                in Poesie (Poesie personali)

                In cerca

                Di chimica
                sul volto
                non hai alcun bisogno

                colore naturale il
                tuo
                scenografia d'un sogno

                è come quando
                senza pensieri imbocchi
                una semplice strada di campagna

                ti senti avvolto dai colori
                la mente vola
                come l'ape
                in cerca del suo fiore

                inebriandosi di nettare
                attratta dal colore.

                È come quando penso
                a te
                mio dolce amore

                è vita
                il tuo colore.
                Composta domenica 7 febbraio 2010
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