Credo al mio cuore quando mi urla di dormire di mettere a tacere tutto quanto quel dolore che ogni giorno sembra ingigantire. Credo alla mie mani che indicano un domani senza fulmini né tuoni. Credo ai tuoi discorsi sui miei giorni persi in un angolo senza luce nel silenzio senza pace. Credo ancora nell'amore nonostante viva nel terrore che per colpa di un errore possa un giorno smettere d'amare.
Ci sono lezioni che bisogna imparare, ma non a scuola... nella vita di ogni giorno. Ed è lì che si apprendono le materie più importanti. Si impara a ridere, a giocare, a socializzare, a volte a piangere a soffrire, a capire gli altri e a capire se stessi, a scoprire la vita, l'amicizia, l'amore e i suoi mille aspetti, a scoprire il mondo che è il libro più bello che abbiamo da imparare.
Mi manchi... potrà sembrar banale questo dire ma... mi manchi mi mancano i tuoi occhi il tuo parlare... il tuo gioire mi mancano i tuoi voli le tue mani nelle mie mi manca la tua pelle il tuo silenzio... il tuo ridere ribelle mi mancano i contorni del tuo corpo il tuo profumo... il... nostro digiuno mi mancano i momenti dell'amore mi mancano i tuoi battiti del cuore mi manchi come il cibo come l'acqua
Acrobata inesperto nel circo dei legami nodi di vita segnano il mio corpo ma liberi ho pensieri e mani
Il cuore bilancia con i battiti i miei movimenti ed io cammino in equilibrio sopra i sottili fili dei sentimenti
Giocano i sogni l'equilibrio oscilla ad ogni passo falso sopra i fili s'accende una scintilla
Attorno a me c'è gente sempre pronta a giudicare convinta che io ricerchi solo il sesso... e non l'amore e sembra aspetti e dica... prima o poi dovrai cadere ma io non guardo giù e continuo a camminare
Sorrisi preparati abbagliano i miei occhi chiari e a volte sbaglio filo... attirato da falsi scenari
Sono un acrobata inesperto nel circo dei legami ma non sento più nodi e mi rivolgo a te con il cuore tra le mani.
Scava la tomba mio dolce soldato, il tempo tiranno è scaduto, sotto i colpi di mortaio sei finito, la guerra ti ha ucciso, te ne sei andato...
In preghiera hai vissuto gli ultimi istanti, tra i rumori di mitra e soffusi canti, per la patria hai versato il tuo sangue, per una medaglia ti ricorderà la gente.
Quel che successe era destino, che tu non vedessi crescere il tuo bambino, ma nel dolore trova pace chi ti ha amato, sei un grande "Milite ignoto" da tutti ammirato...
Dentro quell'attimo, ancora, lo sguardo s'apre adagio nella punta gelida del mattino nell'intima trama di un esistenza. Il tempo inganna intesse sogni di carta che si librano su ali d'argilla e impietoso protende il suo canto alterno di mestizia e speranza che sfugge impercettibile in un accordo d'eterno fluire.
Sogno proibito di una notte di primavera tempestata dal dovere immagine impressa e mai scordata frainteso non voluto sogno spezzato di un amore voluto e mai avverato.