Sto pregando Dio Tutti i giorni Affinché, mi faccia venire pace Affinché, finisca questo supplizio Affinché, finisca questa farsa Affinché, tutti che hanno preso già, vivano sereni Affinché, tutti coloro che vivono nella menzogna, sopravvivano Affinché, tutto questo finisca Non trovo la motivazione, per cui io debba ancora restare Non trovo la motivazione, per cui io debba respirare Non trovo la motivazione per cui io debba gridare la verità Non trovo la motivazione, se questa non viene neppure considerata Sto pregando Dio, di riprendersi cio che di più caro mi ha dato Sto pregando Dio, perché non ho più fiato Sto pregando Dio, perché non c'è più ragione che io resti su questo letto di terra che mi fa da padrone mi toglie il fiato, mi toglie sempre tutto Sento il cuore che tentenna
Non voglio più usare la penna Voglio solo addormentarmi Chiudere gli occhi definitivamente Con il ricordo di chi mi porto nel cuore e nella mia mente Di quando erano stretti a me, sempre vicino Di quando tutto era nascosto Di quando nessuno sapeva, ma vedeva Di quando tutto, per tutti era normale Fingevo a tutti, a me soprattutto Mi abbracciavo a loro Mi rifugiavo in loro Mi scordavo le pene Perché il più grande amore era per loro Gli amo troppo è un grande amore Diventato il mio unico tumore.
Gli sfondi sono sfocati, i contorni sfumati... le parole confuse e lontane, i rumori assordanti... i volti ovunque, gli sguardi ovunque, i pensieri ovunque... solo alcuni ricordi sono ben nitidi, solo alcuni fotogrammi... io, lei, il suo sorriso, il suo splendido sorriso... solo alcuni sentimenti sono ben nitidi, solo alcuni battiti di cuore... io, lei, la nostra felicità, il nostro splendido mondo... Come sempre c'era qualcosa di strano, di insolito, di assurdo... c'era una specie di carnevale in svolgimento... di notte... degli strani alberi pieni di foglie basse... facce di persone amiche che giravano per le strade... sorrisi, spinte, l'esser trascinati via senza sapere perché... qualcosa di importante da fare, la volontà di raggiungerla... tutto il piano preparato, tutto il coraggio per attuarlo... le difficoltà superate quasi come per magia... ed infine eccola lì, dopo una sgommata con la macchina... era lì... mi stava aspettando... sorrideva... No, non era lei, non poteva essere lei... non era umana... quel viso, quel sorriso, quegli occhi... non erano umani... una ninfa, una dea, un viaggio dentro il sole... era lei... Non riuscivo a crederci... il mio piano era perfettamente riuscito... non sapevo come, non sapevo perché, non sapevo neanche se era merito mio... sapevo solo che lei era lì, era lì per me, sorrideva per me... Sorrideva... Mi abbracciò... mi baciò... mi parlò... ogni sua parola era una mia parola... ogni pensiero un mio pensiero... era tutto così perfetto... così divino... così impossibile... Voleva ciò che io volevo, era convinta di ciò di cui io ero convinto... e, cosa più importante, aveva scelto me... aveva scelto me... Aveva scelto me... Ed era così bella... e parlava così bene... e pensava così perfettamente... la sua mano, l'adoravo, l'afferrai, com'era calda... correvamo insieme verso una meta che ormai non ricordo più... ma non importava... col suo calore la mia mente viaggiava... Sì, ce l'avevo fatta, ci ero riuscito... l'avevo conquistata... era mia! Era andato tutto esattamente come avevo calcolato, tutto... tutto... Non si può descrivere quel momento con delle parole... sembrerà una frase fatta, ma davvero, non si può... era qualcosa di troppo grande, troppo profondo... era una felicità che avrebbe potuto gridare per sempre senza esaurirsi... era il motivo per cui vivere, il sogno per cui respirare... era lei... ero io... ed eravamo insieme... eravamo noi... e poi... poi mi svegliai...
No! No! Ti prego no! La luce del sole, mai la odiai come in quell'istante... No! No! Ti prego no! La pesantezza del sonno, mai la sentii come in quell'istante... No! No! Ti prego no! La disperazione dell'aver perso tutto, mai la provai come in quell'istante... No! No! Ti prego no! No! E invece sì... e invece sì... fottutamente sì... Tutto era svanito... il suo sorriso era svanito, il suo amore era svanito... la mia felicità... quella incredibile serenità... svanita... svanita... Non si può descrivere quel momento con delle parole... sembrerà una frase fatta, ma davvero, non si può... era come se un aspirapolvere avesse risucchiato l'anima... per poi risputarla, fin troppo pulita, un attimo dopo... Il vuoto, sì, il vuoto fu la prima cosa che sentii... poi la disperazione, la rabbia, l'impotenza... Perché? Perché non ci sei più tu al mio fianco? No, non sono solo neanche nella realtà... ma non è la stessa cosa... ciò che ho non è ciò che realmente voglio... ciò che ho non è ciò che realmente sogno... ciò che ho non è ciò che realmente desidero... La musica subito mi prende per mano e cerca di consolarmi... ma l'immagine di quel sorriso infinito non potrà portarlo via... ma il benessere di quella realtà inventata non potrà portarlo via... ma quello che provavo con la tua mano nella mia non potrà portarlo via... niente potrà mai portarti via... niente...
Ma continuare a pensarci non poterà a nulla... anzi, sarà solo peggio... decido di smettere di pensarci e scendo dal letto... triste, deluso, abbattutto, ma deciso a continuare a vivere... come ogni giorno, come ogni giorno, come ogni giorno... Eppure tutta quella mia volontà sparisce poco dopo... quando nel mondo reale mi immergo... senza saper nuotare bene... e incontro loro... volti nemici, volti cattivi... volti che in realtà non sono nulla... sono solo persone... persone che putroppo già conosco, persone che vedo spesso... ma sono persone di cui non ho bisogno... persone che non mi servono... persone che mi aggrediscono, che sputano sentenze senza pensare... sono persone piene di pregiudizi... persone senza cuore... persone che non ti chiedono se ti arrendi ma che sparano subito... persone che mirano coloro che possono distruggere e attaccano... persone che ti fanno star male, che ti fanno disperare e arrabbiare... ti fanno gridare, ti fanno stringere i pugni fino a farti male... ti fanno venire voglia di urlare, di spaccare tutto ciò che hai intorno... ti fanno desiderare di poter sparire o di poter far sparire... ma tutti questi sentimenti, tutti questi contrasti interiori, svaniscono... svaniscono nell'istante in cui capisci che di queste persone... tu... tu non ne hai bisogno... non ne hai bisogno... non ne hai bisogno... Esse sono persone finte, vuote, ingrate, cattive, infide, bastarde... pronte a tradirti, ad esserti nuovamente amiche solo per poi tradirti ancora! E gridano, scalpitano, strepitano, insultano, tradiscono, giudicano... ma ogni loro parola ed ogni loro gesto svanisce non appena lo dici: "Io di voi non ho bisogno... la mia vita non ha bisogno di voi..." e solo in quel momento, tornando nel reale me stesso, realizzo tutto... e mi calmo... respiro... analizzo il tutto serenamente... non ho bisogno di voi, ciò vuol dire che di voi non m'importa nulla... potete fare, potete dire, potete pensare tutto ciò che volete... su di me, contro di me, alle mie spalle... non mi importa... non più... Sicuramente, prima o poi, anche voi troverete qualcuno da amare... e se avrete fortuna anche lui vi amerà... povero disgraziato... ma non sarete voi, non sarete realmente voi... a lui mostrerete una maschera, un costume, un copione... sarà tutto diverso da ciò che la vostra vita realmente è... e probabilmente lui non vi conoscerà mai... ma io, io sì, io lo saprò chi siete realmente... e vi guarderò, se non avrò di meglio da fare, fare i vostri giochi stupidi... vi vedrò muovervi sulla vostra scacchiera, tutte insieme e da sole... tutte dello stesso colore ma senza curarvi l'una dell'altra... sceglierete la vittima di turno e l'attaccherete in solitaria... Riuscirete? Cadrete? Verrete catturate? Mangerete? Non lo so e non mi importa... perché prima che possiate finire qualsiasi cosa mi sarò già voltato... e, camminando lento, sarò già sparito nell'oscurità di una nuova via...
Sogno contro realtà... non c'è partita... ma imparando a lottare potremmo entrare noi in questa sfida... e vincere, da soli, contro entrambe... Eppure no, non oggi, ormai è troppo tardi... è già notte, è già luna, è già stelle, è già pensiero, è già via... cominceremo domani... sì... domani sarà perfetto... e fino ad allora, perché non approfittarne? Lotterò, sì, domani lotterò... più di oggi, più di sempre... ma fino ad allora, perché non approfittarne? Coperta fino alle spalle, testa nel cuscino e cuffie nelle orecchie... basteranno pochi secondi e sarò già partito... con la speranza che tutto vada come progettato... con la speranza di rivedere ancora il tuo sorriso... con la speranza che la tua mano mi riscaldi ancora una volta... chiudo gli occhi e "chissà che questa notte non ritorni anche a sognare..."
Ogni passo conduce ogni nube si dissipa ogni certezza era dubbio ogni luce fu ombra tutto resta impresso anche l'inespresso terra di popoli diversi alla ricerca di un domani migliore ma è la non speranza che mi dà la gioia di vivere oggi con tutta l'intensità di cui mi nutro di natura e di amore per la vita fino all'ultimo respiro Oggi non domani.
Presi forza nello scostare le lenzuola quella mattina di aprile. Aprii per una seconda volta gli occhi... e poi una terza... No. Non stavo più dormendo. Ero tornata da quel piccolo grande viaggio di poche ore. Con le gambe ancora quasi intrecciate, mi vidi come da lontano... Su di un fianco come se fossi stata abbracciata al nulla. Mi guardai allo specchio, che proprio davanti a me in quel momento stava riflettendo l immagine del mio risveglio... Bastò poco per rendermi conto che fu la prima volta che mi svegliai non appena un ombra nera cercava di invadere il mio sonno. Quella notte riuscii a controllare la situazione e allontanai il mio incubo prima che riuscisse ad entrare a far parte ancora dei miei pensieri. Forse stava finendo tutto... Forse dopo un anno passato a pregare di non addormentarmi per non sognare... Forse le lenzuola quella notte mi protessero a tal punto di non lasciar passare attraverso di loro nessuna freccia... Non una... Quelle che fanno così male... Quelle che trapassano il cuore e sfiorano l'anima...
E io che sono fragile come un fiocco di neve, flessibile come un filo d'erba, allegra e colorata come una coccinella e cupa come un corvo, e ancora asciutta e secca come un ramo da molto spezzato, rigida come la temperatura in inverno, noiosa come l'acqua stagnante e imprevedibile come il temporale, rumorosa come il tuono e silenziosa come una falena, e ancora io che vedo lontano come un falco e sempre io che sono cieca come una morbida talpa, veloce come una rondine felice e lenta come una lumaca addormentata, nervosa come un cavallo libero e calma come una notte d'autunno, curiosa come un fungo appena spuntato e indifferente come il nulla, e sempre io che scrivo perché non so parlare...
Strade già segnate da un cammino, da dei cammini incrociati, persi, divisi, ritrovati e ancora persi, finti e legati nello stesso tempo... strade da sentirti tue con segnali manifesti e strade da cambiare direzione volendo, amando, con l'indifferenza che non c'è, con la rabbia guarita, con lo stupore e l'aggrapparsi ad antiche emozioni, che non ci sono, che fanno finta, che ti fanno capire che ogni uomo può ritornare a diventare oltre si oltre l'essere libero.
Ci sono cose che vieni a sapere, dopo 20, 30 anni, quelle stesse cose che ti portavano pensieri di rabbia, di malinconia, di tristezza, di di... di tutto ciò che prevalentemente brillava di nero, di scuro, di opaco... quelle stesse domande che si trasformavano in gesti, in parole, in pianto, in pugni chiusi... cose e cose da scoprire con gli anni, con il tempo, con i passi, con le unghie arrampicate a un muro, con gli specchi da scalare, con quel sorriso abbozzato dentro e con quella consapevolezza ancora acerba e matura insieme... cammini per20,30 anni e impari e ti scopri... hai solo una domanda, la stessa che credi non avrà mai una risposta, dici non ti importa... menti! E nel punto più alto del tuo mentire, all'apice del tuo nascondere, così senza chiedere, senza domanda... quella risposta arriva, così come non te la saresti mai immaginata e come davvero non sapevi, e rimani così con le parole che non hai e che vorresti... e rimani così. Così più piccola di prima con l'impressione di liberare finalmente un pettirosso nell'aria...
Non si può chiedere ad un cuore di dimenticare. Non si può pretendere ad un anima ferita di stare nello stesso posto dove c'è chi le ha recato dolore. Molte ferite... col tempo si attenuano, ma rimangono cicatrici indelebili, cicatrici invisibili a gli occhi degli altri... cicatrici custodite in un cassetto del proprio cuore... è solo quando viene bussato... negli occhi della persona ferita... torna il ricordo... il dolore provato... le lacrime versate... è molto facile dire alla persona ferita... fai finta che lui non ci sia... Ma tu che mi chiedi: fai finta che lui non ci sia... Invece di chiederlo a me... prova a chiedere alla mia anima... al mio cuore... fa finta che lui non ci sia... Sicuramente ti risponderà: Quando vedrai attraverso uno specchio il dolore che ho provato io... ne riparleremo.
Il fiorir di fiori ha confuso tra profumi il tuo... Ha celato la goccia di rugiada che irrorava di irreale esili foglie ancora acerbe. Il fiorir di mille colori ha sbiadito il tuo colore che all'alba si concedeva a raggi pallidi poi tempestati da vaganti ombre di nubi. Dove sei piccolo cristallo che rifrangevi il tempo di spiragli luminosi... Dove sei, piccolo opale prezioso di sogni. ... Sei nella terra dei desideri inespressi, ... sei nel limbo che accoglie spiriti inquieti avvolti da correnti che lusingano di sguardi ciechi. Dove sei... Nel silenzio delle ore volutamente dissolto nell'ignoto.