Poesie personali


Scritta da: Mariella Mulas
in Poesie (Poesie personali)

Per caso sussurro amico

Soffermate sempre
sguardo in sguardo
per caso incrociato...
E se colpisce di sincerità
cercate l'espressione
della vita...
È necessario come
osservarsi riflessi...
Si potrà forse capire
se diverrà dialogo
o silenzio dell'anima.
Si riuscirà forse così
a cogliervi l'aria sorridente
o lontana dai colori
ammorbidenti linee
ritratte meste.
E quegli occhi diverranno
racconti d'identità,
pure se ancora sconosciuta,
ma che infine
se un sorriso e un saluto
nasceranno spontanei, allora,
con un sussurro già amico,
sentire forse si potrà:
- Ciao mi chiamo amicizia...
e tu come ti chiami? -.
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    Scritta da: Alfonso Chiaromonte
    in Poesie (Poesie personali)

    Amo

    Amo il fiore dei rossi colori
    che diffonde dai petali profumo gradito,
    amo il vento, che suol portar gli odori
    delle verdi foglie all'amoroso invito.

    Amo la limpida placida onda
    che rotolando in viaggio bacia il viso.
    Amo il gaio uccelletto che pare risponda
    all'invito di natura con dolce sorriso.

    Amo l'azzurro, che dipinge il cielo,
    amo di lui le fulgenti stelle,
    amo le nubi, che intorno fan velo.

    Son gioie che giungon novelle,
    mirabili grandezze, che fuggon il gelo,
    amo il Signor che le dipinse sì belle.
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      Scritta da: Sabrina
      in Poesie (Poesie personali)

      L'attesa

      Pensieri, azioni
      e sogni
      imprigionati
      nello scorrere
      lento dei giorni.

      Senza colore
      ne sapore,
      la realtà
      costringe la mente
      al silenzio,
      solo inquietudine...
      e tanta pazienza.

      Immobili,
      le ali tarpate
      di una vita sospesa
      sono in attesa
      di un raggio di sole
      e del cielo infinito
      per tornare a volare.
      Composta domenica 9 aprile 2017
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        Scritta da: Aquilablu59
        in Poesie (Poesie personali)

        Uomo

        Uomo nella mente,
        e non solo nei pantaloni.
        Talmente raro,
        che quando lo incontri,
        vorresti che il tempo,
        si fermasse, senza cognizione.
        Uomo, che ti sfiora la mente,
        così divinamente,
        che senti l'orgasmo,
        intriso nelle emozioni.
        Uomo, che percepisce,
        le tue sensazioni.
        Uomo che ti spoglia dei difetti,
        e ti veste di pregi.
        Che non si accontenta,
        della tua nudità materiale,
        e ti penetra l'anima,
        a livello subliminale.
        Uomo che tu, ed io, diventa "noi".
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          È nata l'ora su spiagge lontane
          dove l'arena racchiude nel suo ventre
          i dolori del parto delle notti gelide.
          È il vagito indolore di vergini stelle
          fecondate dal seme dell'universo.

          Gli uomini non si nasconderanno più
          dietro maschere di ebano
          intagliate su schiene di donne
          schiavizzate per il sesso.

          Vedo già in un mattino innocente
          mani e occhi lavarsi in onde nuove
          con la luna che depone la falce
          in urna di nuovi e puri cuori.

          Non annideranno più artigli di ferro
          su lacrime di bimbi innocenti.
          Vedremo mani sempre aperte
          a un domani pieno di bellezza.

          Sta per nascere il vero uomo
          in un mondo senza timore?
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Non so se il sudore di alcuni
            corrisponde al denaro della loro tasca.
            So, però, che le mani di qualcuno
            sono artigli di ferro
            difronte al viso umiliato
            di uomini onesti.

            I calli di mia nonna
            corrispondevano alle rughe umane
            del suo volto novantenne.

            Su strade asfaltate di desideri
            corrono veloci e offuscati
            uomini con cuore di ferro.

            La musica sbatte su ombre d'alberi
            che si chinano col vento
            insieme a ombre di uomini
            con sangue già freddo.

            Quanto dolore per trovare lavoro,
            chinare la schiena in uffici vuoti.
            Le ore sono piene di chiodi arrugginiti
            per il piacere di pochi rimbambiti.

            Con il sudore di molti
            pochi diventano ricchi
            in questo mondo fantastico
            offuscato da caligine umana
            che regna nei cuori
            di mostri umani.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Nella quiete matura della campagna spagnola
              una farfalla multicolore bacia i fiori dell'alba.
              Una donna china ascolta all'ombra se stessa
              alzando gli occhi al cielo nero in lontananza.

              Il sole ha riscaldato le pietre piene di grida
              di queste millenarie rovine iberiche di Azaila*.
              Le battaglie di ieri riposano con i suoi morti
              in queste mura ancora ricche di voci e memoria.

              Noi turisti rileggendo voci nascoste delle pietre,
              ci aggiriamo come il vento per carpirne la vita
              nascosta in strade antiche sotto il cielo azzurro.

              I campi arati che si allungano fino all'orizzonte
              distruggono il dolore che stringiamo negli occhi.
              Aspetteremo sempre l'alba dopo ogni tramonto
              mentre il tempo passa ingoiando la nostra storia.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                "La notte è più lunga di un giorno senza pane"
                mi diceva un vecchio seduto accanto al camino
                in un piccolo paese senza nome e senza allegria.

                Parlava lentamente questo pastore della vita
                ricordando come aragonese guerra civile e ferite:
                occhi aperti alla fiamma, bastone e mani ossute
                stringevano un altro giorno che si rintanava
                in trincee di molti ricordi e immagini mute.

                Come corre il tempo guardandolo passare
                dietro vetri rotti trattenuti da sparadrappi
                anneriti dal sudore delle sue tremule dita.

                Oggi gli restano nel cuore gli spari dei fucili
                mentre cadevano i compagni contro la parete
                rossa di sangue di ogni età e condizione
                con rotti ideali contro dio e la nazione.

                La notte è più lunga di un giorno senza pane
                quando le ore passano con questo ritornello.
                In questo mondo l'uomo è un animale buono
                ma spesso si dimentica di avere un cuore.

                Il vecchio si accese al fuoco il sigaro cubano
                mentre il fumo copriva le sue pupille spente
                poi rompendo il silenzio nel tepore della sera:
                perché tanta violenza e tanti morti se il mondo
                è come ieri insolente e senza umani rimorsi?

                Forse, concluse il vecchio nella penombra,
                sorgerà un'altra alba piena di una luce vera
                quando gli uomini ci sentiremo veri fratelli
                in un mondo nuovo e con lunga primavera.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il senso della vita

                  Il senso della vita
                  non è una guerra infinita
                  se finalmente ti ravvedi
                  alla luce dell'amore,
                  fervore spirituale che ti dà
                  non solo la carica vitale
                  ma pure il diletto del cuore
                  e l'intelletto nel grigiore.
                  Per cotanta virtù
                  quanto più bene fai
                  il destino te lo rende
                  tanto che ti senti poeta
                  e perfino profeta delle genti.
                  Lungo questo percorso
                  anch'io ci son passato
                  ma, ahimè, sono in cura
                  per un disturbo della mente
                  con l'amor che così diventa
                  il solo vero male
                  di tanta brava gente.
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                    Scritta da: Marta Emme
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Il mondo dei ricchi non
                    cambierà mai, son solo
                    buoni a combinar guai.
                    Prendono in giro anche se
                    stessi se diventano depressi,
                    ma siamo noi i veri fessi
                    che dei loro innumerevoli
                    capricci, uno per ogni capello
                    se anche non son ricci, ne
                    favoriam lo sfarzo, capricci
                    che così tanti non ne ha
                    neanche marzo, pur così
                    pazzo. Come quella personcina*
                    (Michelle) che, col sorriso
                    da fatina, ti fa sentire una
                    cretina quando poggia il
                    sederino su quell'auto* (porsche)
                    che è un insulto al poverino,
                    ma poi dai giornali ti fa
                    l"occhiolino e tu vai a spenderci
                    un soldino. Ma avere un bolide*
                    (auto) così, non è un esempio
                    da seguir, per un pianeta da
                    custodir. Magari fare un po'
                    di bene, che sempre all'animo
                    conviene, non è una brutta
                    idea e fa più grande* (migliore)
                    la sua platea* (fan). Oppur
                    quella gattina* (Belen) che
                    raspola in televisione, in qualche
                    trasmissione e si fa vanto
                    ognor d'aver un figlio ch'è un
                    tesor, senza che ciò ci stupisca
                    neanche un po'. Ma, come norma,
                    è un sottile gioco farsi vedere
                    sempre in forma, per farsi
                    desiderare e rimanere sempre
                    in onda. E arricchirsi a più non
                    posso, così da avvallar il
                    paradosso che a noi ci lascian
                    rosicare solo un osso. Perché
                    ciò non crea una sana
                    competizione, che è giusta
                    solo quando, il cervello, fa
                    entrare in azione. È il gioco
                    della seduzione che coltiva i
                    nostri sensi, distraendoci da
                    ciò che veramente di te stesso
                    pensi, per poi farlo esplodere,
                    alla faccia di chi ti vuole sempre
                    lì a rodere. E che dir di chi* (Donald)
                    è bravo a fare il miliardario, ma
                    che rimette il suo onorario a chi
                    non ha salario? * (terzomondo).
                    E se quanto è stato detto fa
                    rifletter che viver si deve tutti
                    sotto lo stesso tetto, allor serve
                    alzare i toni per toglier dall'incanto
                    tutti quelli che son proni a un
                    sistema di furboni.
                    Composta venerdì 7 aprile 2017
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