Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

Ignoranza

L'ignoranza
è la madre di tutte
le intolleranze;
e l'ignoranza della gente va di pari passo,
con la loro pochezza mentale,
coi pregiudizi,
le facili sentenze,
i sentito dire stupidi;
e quando la gente
non capisce,
prima o poi,
finisce col distruggere,
col fare del male,
etichettando le persone;
sparando facili giudizi,
e dando del pazzo,
come niente;
ed è difficile andare
avanti;
ma se c'è tanto male,
c'è anche molto
bene,
ma non è facile,
notarlo.
Composta lunedì 6 ottobre 2014
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    Scritta da: Giulia G.
    in Poesie (Poesie personali)

    La Povertà

    Perdonatemi se non riesco a far tacere la mia penna
    su questa amara verità che contraddistingue
    la differenza tra la ricchezza e la povertà.
    Non c'è povero più povero
    di chi perde la voglia di lottare, di cambiare, di reagire.
    Di chi perde i pensieri, le parole e la speranza.
    Di chi perde l'ideale, la morale, l'etica e la religiosità.
    Non c'è povero più povero del ricco
    che vorrebbe aver tutto in mano
    anelando il potere e la grandezza del dio denaro.
    Vive come schiavo nell'egoismo e nell'avarizia
    amato solo dall'astuzia e dalla malizia.
    Pieno d'azioni e di oggetti, privo di ogni attenzioni e di affetti.
    Ma non può capire
    No! Non può capire il vero sgomento qual è?
    A morte sua, la scaltrezza gli porterà via i soldi con un soffio di vento.
    Ditemi tutto quello che vi pare, questa è la legge della morale.
    Quella che definisce ciò che è giusto che si deve fare.
    Viceversa,
    il povero non è povero è più ricco del ricco.
    È un folle che vive dei colori senza senso.
    Innamorato dell'acqua che scorre e del fruscio del vento.
    Non ha un'identità ma molta dignità
    È libero di volare nella sua inconsistenza
    tra la fratellanza, amore e lealtà.
    Ad ogni pregiudizio che si vuol porre
    c'è sempre il buon senso della solidarietà,
    avere il cuore e tendere una mano
    a una persona nelle difficoltà è un gesto di umanità.
    Composta martedì 11 giugno 2013
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      Scritta da: Giulia G.
      in Poesie (Poesie personali)

      L'invisibile ombra di un artista di strada

      Aveva una bella voce
      un po' stanca e smarrita.
      I suoi testi erano versi di poesia
      scritti sui muri e sui brandelli di carta.
      Non aveva più niente
      né donne, né calore, né amore
      né tetto, né casa
      la sua dimora era la strada.
      Non cantava tanto per cantare
      aveva atteso una vita
      per raccontare alla luna,
      sua unica vera amica,
      quanto fossero grigie le stelle.
      Ferito e condannato
      dalla morte dell'indifferenza
      tendeva la mano piena di mortificazione
      vendendo sogni per una sola moneta
      mentre milioni di piedi lo confondevano
      con uno spento lampione.
      Le nubi di un cielo
      viola plumbeo, viola repellente
      richiusero per sempre le sue ali.
      Il suo corpo riposa definitivamente
      sul nudo grembo del niente.
      ... eppure sarebbe bastato poco per renderlo felice.
      Composta domenica 5 ottobre 2014
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        Scritta da: Giulia G.
        in Poesie (Poesie personali)

        Tacchi a spillo

        Che cosa importa a qualcuno sapere chi sei?
        quando uomini come bestie astute
        ti lasciano
        sul ciglio di una strada
        ancora agonizzante, senza alcuna pietà?
        Ed intanto passi le lunghe notti
        tra demoni sempre presenti
        sotto l'effetto di un fottuto farmaco
        che t'aiuti a dormire...
        Rimanendo sola,
        nel buio con qualche sogno perso
        negli interminabili silenzi,
        mentre il male
        continua a salire a violentare ripetutamente
        la tua mente e la tua anima.
        È talmente dura dimenticare
        che più ci provi è più t'uccide,
        La tua rabbia annodata nella gola
        brucia come lava incandescente
        ... eppure di quell'amor avevi creduto.
        Composta mercoledì 18 aprile 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          Ancora due bicchieri

          Quelli al banco chiedono da bere.
          Fuori abbraccia un palo
          un'auto di ubriachi.
          Mentre si ferma chi ha fatto la giornata
          e una puttana spera che gli vada bene la nottata
          io sto qui a girare gli occhi intorno.
          E vedo tutti in movimento,
          con tanto fiato da sprecare
          e gole secche da bagnare.
          Fermo i miei occhi
          e faccio domande mute al nulla che mi porto dietro,
          e come sempre anche stavolta spero nelle
          risposte almeno all'ultimo bicchiere.
          Composta domenica 5 ottobre 2014
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            in Poesie (Poesie personali)

            Vedo al buio

            Ho smesso da tempo di aprire le finestre.
            Non mi interessa chi c'è fuori
            e non voglio che nessuno veda se sono dentro.
            Il giorno ormai mi fa paura
            e la notte me la faccio piacere perché il giorno è finito,
            ma mi fa paura perché lascerà il posto al nuovo giorno.
            E poi la notte non mi interessa,
            la vivo rinchiuso,
            come il giorno,
            è come se avessi gli occhi chiusi
            pur non avendoli chiusi.
            Composta domenica 5 ottobre 2014
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              in Poesie (Poesie personali)

              Rimango ancora un poco a letto

              L'amante di stanotte
              rimette addosso gli abiti.
              Come era diversa
              quando si spogliava
              e mi ammiccava.
              Adesso è assente,
              fa tutto molto in fretta.
              Si veste e fuma,
              aspira in modo forte.
              Non ha neppure bisogno di truccarsi,
              non c'è più da conquistare un uomo,
              fino a stasera ridiventa donna e basta.
              Lascia un biglietto col suo numero,
              ripiega e mette nella borsa la meritata banconota.
              È a casa nuova
              dopo avere visto la nostra notte da sopra un comodino.
              Passa di mano ma solo alla mattina.
              Saluta e se ne va,
              adesso sono solo,
              posso fumare anch'io,
              ma aspiro lentamente.
              Composta domenica 5 ottobre 2014
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                Scritta da: Mariella Buscemi
                in Poesie (Poesie personali)
                Dalle cavità umide
                e dai miei echi
                che portano voci assonnate
                mi ergo
                solitaria
                triste
                coperta di soli veli di malinconia
                che genera strappi
                lungo cuciture oscene
                che trasfigurano
                ogni pallore rendendolo livido
                e fanno lasco ciò che era liscio
                cicatrici tastate con le falangi inorridite
                ed il ritrarsi terrificato
                come se il tatto fosse vista
                e la vista, udito
                ed il cuore, morto
                e la vita, non vita
                Anedonia.
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                  Scritta da: Mariella Buscemi
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Attonita
                  nel senso dell'onta che mi assale
                  a guardare un cielo
                  che lento cade
                  e muta al mutare dell'inferno sotto ai passi
                  con le drammatiche fiamme
                  che m'inceneriscono l'ultimo brandello
                  d'anima s_venduta
                  Amante d'un demonio ossessionante
                  vestale d'un Olimpo dissipato
                  divino d'essenza
                  terreno di forma
                  _mi cammina
                  il rassegnato senso dell'abbandono di me
                  farsi strada
                  per Campi Elisi devastati.
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