Un ampio sorriso illumina la faccia Di mamma stracca, cerea, tremebonda Ch'all'orizzonte vede tempestos'onda ma di timore, lettura, cancella traccia.
Rasserenata, allora, lesta m'abbraccia Contenta che fortuna le rend'ammenda, Mentre il dolce occhio di lacrime gronda Speranzosa, fori tempesta, dop'è bonaccia...
Appena l'azienda riescono a piazzare Lasciano la tribolata Terra d'argentina e vengono, qui, da noi ad abitare.
Spero che tant'avvenga fuor d'inciampo Ma meglio se teniamo a nostra dottrina l'idea che palla rotoli fuori campo.
Tra spiegazioni e interrogazioni, Tra lo trattar di storia e geografia e lo disquisire di lingua e filosofia, e tra greco e latino e traduzioni
giungesi, finalmente, a deduzioni. Per alcuni buon'aria, da levante, soffia, per altri bufera il me ne frego sgonfia i meglio han gaudio, gl'ignavi frustrazioni.
Spira così, puranco, il quarto anno e l'assenso s'aspetta per lo quinto ché chiudere lo corso tutti han voglia.
Per quanto abbia sofferto turbamento Lo giovincello ha ben concluso l'anno Ed è già assiso su l'ultima soglia.
Dell'anno in corso già metà è trascorso, col cuor languente e l'animo in subbuglio affronta lo studio in rinnovato piglio e a briglia tesa non allenta morso.
Il tempo andato è ottimo corso, e se nell'ultimo ha fatto gran miscuglio per'avvenimenti ch'an scosso cipiglio è ora tornato qual tempo decorso.
S'affretta notte e dì a dar di mente Traduce, sfoglia, legge e memorizza e a scrivania è costantemente.
Il tempo perduto ultimamente Lo sprona ad avanzare velocemente Mentr'esigenze tutte armonizza.