Sortilegio
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...proprio in tempo per scorgere un bambino che usciva dal vecchio palazzo. Gli andai incontro e lo interrogai riguardo ai suoi fratelli.
Disse che non ne aveva. Solamente una sorella; una sorella maggiore.
Chiesi il nome. Si chiamava Clara.
Soddisfatto lasciai il piccolo e tornai alla mia panchina.
Ero emozionato ma contento. Certo avrei potuto chiedere di più, sapere dove si trovava per esempio ma non volevo lasciar trasparire il mio interesse per lei e trovarla impreparata quando l'avessi incontrata.
Immerso nei miei pensieri il tempo passò più in fretta e venne la sera.
Allora vagabondai per il paese percorrendolo tutto, più volte, senza mai incontrarla.
E sulla strada del ritorno pensavo ancora a lei, al bambino, al paese e facevo progetti per ritornarvi al più presto.
Fu il giorno seguente lunedì, una festività.
Ancora il sole, il caldo in un viaggio che si ripeteva identico al precedente. Unica variante: un amico casuale che intendeva recarsi a una manifestazione sportiva mi accompagnò per un buon tratto di strada.
A Legnago ci separammo e il percorso da solo sembrava più lungo.
Rividi il ponte. Familiarizzai con le vecchie case di San Vito dall'espressione arcigna.
Ancora l'apparizione della torre sulla doppia curva ... [segue »]
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