Sortilegio
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...poi ancora a sinistra.
Qui l'orizzonte è visibile a tutti i punti cardinali. Nessun ostacolo ad eccezione dei boschetti di pioppi e delle colture.
Naturalmente adesso, dopo tanti anni quei luoghi hanno subìto dei cambiamenti. Ma non importa. Nella mia memoria li vedo perfettamente come li ho visti sfilare allora.
C'è una frazione che porta il nome di un santo. Ricordo un'osteria, la chiesa e la minuscola piazza affollata di bambini che uscivano dalle funzioni proprio in quel momento. Non più di una decina di abitazioni grigiastre, addossate le une alle altre che seguivano le curve della strada. Muri decrepiti non a perpendicolo con finestre cieche, inferriate, comignoli, vecchi portoni.
Ancora alcuni chilometri poi la grande doppia curva con di fronte, oltre gli alberi, l'esile torre campanaria di Minerbe.
Un senso di quiete mi ispirava quella visione. I mattoni cotti della torre parevano più chiari a causa della luce abbagliante che li investiva. Il cielo era celeste con grandi nubi bianche, la campagna tremolava con tutte le gradazioni del verde.
Entrai in Minerbe. Il paese dopo la fiera non sembrava più lo stesso assopito com'era nei riverberi del caldo.
Andai subito alla stazione dove bevvi dell'acqua e mi rinfrescai.
Poi ... [segue »]
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