Sortilegio
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...è confuso. Fui stupito, le domeniche seguenti, del colore sempre più cupo che andava assumendo la torre di Minerbe vista da lontano. E il fresco nel viale dei tigli faceva rabbrividire nell'oscurità più accentuata.
Una volta alcuni ragazzi gridarono passando di corsa: "Loretta stai attenta!"
Non ho mai compreso cosa intendessero, forse vi era un'ombra nel passato di lei. Loretta parve colpita ma non disse niente.
Per il resto, tutto si svolgeva come sempre. L'accompagnavo per mano in lunghe passeggiate, fino a sera.
Lei era sempre docile, passiva. A volte qualche sorriso, o sfumatura di voce, mi facevano sperare che lei provasse qualcosa per me. Ma più spesso era un sentimento in bilico fra l'indifferenza e la cortesia che traspariva in lei, rotto talvolta da stupefacenti e imprevisti cambiamenti.
Comunque, anche se avevo perduto la speranza di essere ricambiato, mi era sufficiente amarla.
Egoista a modo suo, aveva slanci di altruismo. Poteva rimanere muta e chiusa per ore, e poi sorridere, guardandomi con dolcezza e quasi chiedendo perdono. Il suo volto ridente poteva corrucciarsi di colpo, senza spiegazioni, così senza motivo.
Seconda domenica di novembre: avevo preso l'ombrello con me perché sembrava stesse per piovere.
Ero stanco e procedevo immerso nella ... [segue »]
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