il figlio del destino
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...Non ti ho dimenticato.
Eppure la mia vita è stata intensa, come sempre.
Tanto lavoro, tanti amori.
Tu, però, sei stato diverso da tutti e da tutto.
Hai saputo donarmi momenti unici, irripetibili.
Alberto caro, devo dirti una cosa molto importante. Sono anni che vivo tra dolori allucinanti e, credimi, sono molto stanca.
Definitivamente stanca.
Ricordi i miei seni, quelli che tu amavi tanto?
Quando ti addormentavi su di essi e al risveglio sussurravi: una donna senza seni è come un letto senza guanciale.
Ebbene, anni fa, fui mutilata dei miei, entrambi.
Oggi sono un letto senza guanciale, Alberto caro. Quel sonno del dopo, come solo tu sapevi fare, come solo tu sapevi essere tenero dopo e più di prima. Avevi compreso il segreto di come amare una donna. Era il momento in cui mi amavi di più, dopo aver fatto l'amore... ed io l'avvertivo e, sazia quanto appagata, mi dondolavo su quella incontenibile gioia dell'essere.
Sul mio corpo rimaneva il profumo della tua pelle, il calore, i segni della tenerezza del tuo amore.
Quel mio corpo bombardato da quel tuo incontenibile amore.
Oggi, amore mio, subisco altri tipi di bombardamenti ed il tumore non si è accontentato di possedere solo ... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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