il figlio del destino
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...la voglio proprio sentire ".
" Se il tempo per dimenticarla è superiore al periodo che sei stato assieme a lei, allora è probabile che si sia trattato di un sentimento molto forte. Se invece è inferiore, probabilmente si è trattato solo di un'avventura. ".
" Come una convalescenza quando è più lunga della malattia stessa "sintetizzò lei, col solito pragmatismo che la rendeva unica.
" e tu? Lo sei mai stata? ".
Lo guardò con aria sorniona e innocente. Al tempo stesso, rispondendo alla sua maniera:" Chiamiamo il cameriere? Ho un po' di fame ".
Il vino dei castelli, qualche nota cantata, e forse anche un po' stonata, aveva reso quella serata magica. La serenità si era appropriata degli spiriti di entrambi e ogni tanto faceva capolino la felicità, assieme alla luna. A Roma.
Luisa era riuscita a metterlo a proprio agio, restituendogli quella spontaneità che credeva persa. Si ricordò, ma questo non lo disse, quando un suo amico, un giorno, gli aveva spiegato i connotati del vero amore." Se ti senti un uomo migliore accanto a quella donna, allora vuol dire che l'ami davvero ". Questo gli aveva detto e questo non avrebbe mai confessato a Luisa.... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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