il figlio del destino
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...emozioni sono diverse e di conseguenza il tuo pensiero cambia. La tua mente è come un obiettivo, un grandangolo. Più esso spazia e tu più puoi vedere, capire ".
Intuì l'imbarazzo di Alberto, sorrise e smise di parlare. Gli prese la mano e gliela strinse.
Il trillo di un campanello di bicicletta lo fece ripiombare nuovamente in quella statica realtà. Quel possente muro divenuto ormai di gesso col passare dei secoli e le sue mani che continuavano a stringere forte la cintura di Luisa.
Ancora non comprendeva dove si trovasse quella lettera. La cintura era l'unico indizio che Luisa gli aveva lasciato assieme a un'atroce verità.
Il suo telefonino aveva taciuto per l'intero giorno e scoprì presto il motivo: le pile si erano scaricate.
Un oggetto può diventare, nei momenti importanti, tuo complice. Esso non giudica, rispetta col silenzio che, a volte, può apparire anche fin troppo rumoroso. Esso fa aprire la tua coscienza, la squarcia in due. È questo il segreto, ecco perché ne diventiamo piacevolmente succubi.
Quel tratto di strada che lo avrebbe portato a casa era diventato lungo, molto lungo.
Giunse a casa, si sedette sulla solita poltrona, di fronte al quadro.
Avvertì dei rumori strani e ... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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