il figlio del destino
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...Alberto, quella sera, si sentiva migliore. Un uomo migliore.
La cena si avviava lentamente alla conclusione, sebbene il tempo stesse volando. Alzarono assieme i calici e brindarono. Nessuno dei due disse all'altro a cosa. Ma non era difficile intuirlo.
" Quante cose potrebbe narrare questo fiume "osservò Luisa mentre il Tevere si insinuava lento tra le pieghe delle ombre e dei riflessi della luna.
Si sedettero su un grande trono ed Alberto l'ammirava in silenzio.
Se quella donna non fosse stata Luisa ma una qualsiasi altra piacente donna, di sicuro Alberto non avrebbe esitato un secondo per baciarla.
Argutamente lei lo aveva intuito e, prudentemente, si divertiva a provocarlo.
In un certo senso lo stava mettendo alla prova.
Alberto stava iniziando a capirla e sapeva che avrebbe avuto molto da imparare da una creatura così speciale.
" Stai bene "chiese, intuendo il disagio di Alberto.
" Forse è la prima volta, nella mia vita, che sto veramente bene ed il timore che tutto possa svanire all'improvviso, mi turba profondamente. So che posso sembrare precipitoso ma tu riesci ad infondermi una energia che mai avrei creduto di possedere ".
Lo sguardo di Luisa per la prima volta cambiò, sembrava interessata a ... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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