Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...non l’aveva illuminata, ma era questione di minuti. Forse fu merito di Isa Bella, della la sua voce di flauto suonato dagli angioletti, spaparanzati sulla nuvoletta e con le alette svolazzanti; probabilmente fu la Tinatarner, ad estrarre -a sua insaputail coniglio della soluzione dal cilindro, o forse -chissà- il coniglio si fece avanti da solo, sconfiggendo la sua naturale inclinazione alla tremarella. Isa Bella stava eseguendo il brano dei Floaters, quello dal titolo “Float on”; su quel brano non che ci siano strofe su strofe da cantare, per la verità, ma la Bella faceva i miracoli pure con la ripetizione del semplice ritornello -float on, appunto-, che soffiato dalle sue morbide fattezze assumeva la forza devastante di un uragano scatenato da Eolo, un uragano che mi sconvolgeva il cuore ed i sentimenti ...

L’ombra sgusciò dal muro, scivolò rapida sul pavimento, e si materializzò: indossava un soprabito scuro, i lembi inferiori sfioravano il bordo del mio tavolino, l’angolo del lembo sinistro finiva giusto su uno dei chiodi che avvitavano al legno del tavolo la fascia esterna, in acciaio. Avevo il capo chino, stavo portando l’oliva in giro nel Martini, infilzata nello stecchino; sollevai lo sguardo, seguendo la linea verticale del bordo ... [segue »]

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